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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sei calciatori senza stipendio da mesi escono allo scoperto e mettono in mora Galigani

BRINDISI - La coltre di nubi sul Football Brindisi diventa un autotentico fronte temporalescocon tanto di tuoni e fulmini. Viene infatti allo scoperto, dopo un lungo silenzio, anche il malessere dei calciatori. O almeno di un gruppo di essi che annunciano ufficialmente di aver messo in mora la società presieduta da alcuni mesi da Vittorio Galigani causa mancato pagamento degli stipendi.

BRINDISI - La coltre di nubi sul Football Brindisi diventa un autotentico fronte temporalescocon tanto di tuoni e fulmini. Viene infatti allo scoperto, dopo un lungo silenzio, anche il malessere dei calciatori. O almeno di un gruppo di essi che annunciano ufficialmente di aver messo in mora la società presieduta da alcuni mesi da Vittorio Galigani causa mancato pagamento degli stipendi.

"I sottoscritti Luca Minopoli, Axel Vicentini, Lorenzo Prisco, Emanuele Papa, Cosimo Camposeo e Giancarlo Lenti, tesserati del Football Brindisi, avendo appreso dagli organi di stampa che il presidente Vittorio Galigani, commentando la situazione economica che si è venuta a creare all’interno della società tra il nostro gruppo di giocatori e la società stessa, affermando che non intende effettuare alcun pagamento degli stipendi per spronarci ad andare via, nel confermare la nostra volontà di continuare a prestare l’attività secondo le disposizioni federali, comunichiamo a tutti gli organi di stampa, di aver intanto (alcuni di noi), provveduto ad attivare la procedura di messa in mora alla società Football Brindisi 1912, a tutela dei nostri stipendi attualmente scoperti e secondo quanto previsto dalle norme in materia", si legge nella nota firmata dai sei calciatori sul piede di guerra.

"Confermiamo il nostro impegno nei confronti dei colori sociali per i quali intendiamo continuare a svolgere, se ce ne sarà data l’opportunità, il nostro lavoro in modo professionale e con l’attaccamento che abbiamo dimostrato fino ad oggi, malgrado le innegabili difficoltà economiche incontrate. Siamo da mesi senza alcuno stipendio", spiegano soprattutto ai trifosi e al pubblico biancoazzurro Minopoli e compagni. Insomma, se si trovano in questa situazione non è certo a causa di un mancato attaccamento alla maglia con la "v" bianca, ma per l'atteggiamento mantenuto dalla società. Si tratta del primo, forte scossone alla gestione Galigani, anche se non è certo quello della destabilizzazione societaria l'obiettivo dei sei calciatori, piuttosto quello del riconoscimento dei loro diritti.

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