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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Senza Mays l'Enel Basket cede a Sassari (87-78), ma evita la disfatta

L'Enel Basket esce sconfitta 87-78 dal PalaSerradimigni di Sassari ma torna a casa con la consapevolezza di essere una squadra solida per sfidare le grandi del campionato. Il posticipo della terza giornata di Lega A è stato deciso da tre fattori: l'assenza di James Mays, il primo quarto disastroso giocato dall'Enel, la scarsa lucidità degli uomini di Bucchi

SASSARI - L’Enel Basket esce sconfitta 87-78 dal PalaSerradimigni di Sassari ma torna a casa con la consapevolezza di essere una squadra solida e ben attrezzata per sfidare quasi alla pari le grandi del campionato. Il posticipo della terza giornata di Lega A è stato deciso da tre fattori: l’assenza di James Mays, il primo quarto disastroso giocato dall’Enel, la scarsa lucidità in attacco degli uomini di Bucchi.

Che per vincere a Sassari sarebbe servito un miracolo è stato chiaro fin dal riscaldamento, quando si è capito che Mays sarebbe rimasto in panchina per evitare ricadute dopo l’infortunio alla caviglia subito a Caserta. L’ingresso in campo di Denmon e compagni è stato allucinante, con i sardi che bucavano la retina da ogni angolo del campo, guidati da un Logan scatenato. Dopo pochi minuti di gioco coach Bucchi aveva già mandato in campo dieci dei dodici uomini iscritti a referto, nel tentativo di azzeccarne almeno uno capace di limitare il bombardamento avversario. I risultati sono stati scarsi, perché i ragazzi di Sacchetti erano in stato di grazia. Chiudendo il primo periodo sul 28-9, i padroni di casa avevano già mesos le mani sui due punti.

James da sottoLa reazione brindisina è però arrivata nel secondo quarto. Bucchi ha messo a registro la difesa, ha provato a tamponare gli avversari con una zona che, pur blanda, ha limitato i cecchini sassaresi. L’Enel ha recuperato terreno rifilando ai sardi un 14-27 che li ha riportati in partita, e all’intervallo era 42-36. Ma di fronte c’era la candidata numero due allo scudetto, e quando ti ritrovi una potenza di fuoco che risponde ai nomi di Logan, Dyson, Sanders, Brooks, Sacchetti, è difficile portare a casa i due punti se hai evidenti cali di rendimento e di concentrazione. Brindisi si rifaceva sotto ma veniva immediatamente respinta indietro, perché alla buona difesa non seguivano scelte lucide in attacco. Anzi, in più occasioni James e compagni si sono intestarditi nel tiro da tre punti piuttosto che puntare sulle penetrazioni. E proprio Delroy James è parso quello più colpevole: ha preferito giocare dal perimetro anche quando a marcarlo c’era Todic, che di certo non avrebbe potuto fermare i suoi slalom in penetrazione. Non a caso la valutazione finale dell’americano, che pure ha messo a segno 17 punti, è stata la peggiore di tutte: -18. (Nella foto Delroy James da sotto)

Anche nel terzo e nel quarto periodo l’Enel è rimasta in gara, anche grazie all’emergere di Denmon e Turner. Ci sono due dati che fanno comprendere dove si è creato il divario tra le due squadre (cioè nell’area colorata): Sassari ha tirato da due punti con il 67% (18/27), Brindisi solo con il 50% (16/32); i padroni di casa hanno tirato 25 tiri liberi (segnandone 18), mentre l’Enel solo 15 (segnandone 13). Nei tiri da 3 invece le due squadre si sono annullate: 11 su 30 (37%) da entrambi i lati.

Nella giornata senza Mays, ci si aspettava qualcosa in più da Zerin e Ivanov, ma entrambi non hanno brillato e il loro apporto è stato deficitario sia in termini di punti (10 in due), che di rimbalzi (7, contro i 10 del solo James). Per come si era messa la partita nel primo quarto, si può tornare a casa soddisfatti: rischiavamo un’imbarcata di punti, e invece siamo rimasti in partita fino alla fine. Ma senza Mays si fa molta fatica.

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