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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Trauma alla bolognese: l'Enel torna sul mercato

BRINDISI - Metti una zona in “casa Bucchi” . Aggiungi una squadra senza un pivot di ruolo e associa giocatori con il “braccino” che rinunciano a tirare da tre punti per aprire la zona anche se sono in posizione aperta, fronte a canestro, e quando decidono di tirare fanno centro 6 volte su 26 tentativi.

BRINDISI - Metti una zona in “casa Bucchi” . Aggiungi una squadra senza un pivot di ruolo e associa giocatori con il “braccino” che rinunciano a tirare da tre punti per aprire la zona anche se sono in posizione aperta, fronte a canestro, e quando decidono di tirare fanno centro 6 volte su 26 tentativi. Tutto il resto è un attacco a testa bassa, senza alcuna razionale spiegazione tattica quando una squadra si ostina a frantumarsi contro un muro difensivo alto oltre due metri, composto da “corazzieri” del basket.

Così il Bologna è passato in casa di Enel Brindisi (68-77) in una partita che la squadra di coach Bucchi doveva assolutamente vincere perché che avrebbe consentito di guadagnare il secondo posto in classifica e con grandi possibilità di successo nel giro delle prime quattro formazioni che accederanno ai prossimi play off dalla porta principale. Una incredibile occasione persa che potrebbe risultare negativamente determinante se rapportata alle contestuali sconfitte di Cantù e Sassari ed al programma delle prossime sei partite in calendario in cui l’Enel Brindisi sarà impegnata quattro volte in trasferta, di cui due sui campi di Siena e Sassari.

Ma si può chiedere di più a questa squadra dei miracoli? Certamente di no, per avere la squadra di coach Bucchi ottenuto risultati prestigiosi in questo campionato ed un traguardo, quello dei play off, che all’inizio nessuno mai avrebbe potuto prevedere. E’ altrettanto certo, però, che a questo punto del campionato non si può vanificare tutto quanto di buono è stato realizzato a costo di grandi sacrifici della società e della stessa squadra. La squadra che ha battuto in casa tutte le prime della classe, Milano, Cantù, Siena, Sassari, Roma, non può pregiudicare il risultato finale perdendo in casa punti preziosi contro formazioni in crisi tecnica e che lottano in zona retrocessione.

Coach Giorgio Valli come coach Carlo Recalcati, Virtus Bologna come Sutor Montegranaro, due squadre dimesse ed in crisi tecnica che hanno sbancato il PalaPentassuglia giocando un partita onesta impostata su una difesa a zona, non certo impenetrabile ed inattaccabile. Montegranaro fino a quel momento aveva appena vinto solo tre partite su undici disputate e scendeva in campo priva di Collins, mentre Bologna era reduce da cinque sconfitte consecutive e da una crisi strisciante ed alla viglia della partita di Brindisi ha dovuto rinunciare anche ad un signor giocatore come Matt Walsh, sono analogie che spiegano le difficoltà palesate dall’Enel Brindisi nel modo di affrontare questo tipo di partite a differenza della massima concentrazione e determinazione con cui sono state combattute e vinte le partite contro le “grandi” del campionato.

Approccio sbagliato alla partita, è vero, ma anche carenze strutturali. In questa tipologia partite viene ancora più evidente la mancanza di un pivot di ruolo. Ma questa non è una “annata” buona per i pivot. Dopo Akin Abdul Akimbala, ingaggiato ad agosto e licenziato a settembre, Alade Aminu pivot di stirpe reale nigeriana, è arrivato David Chiotti che non ha di certo risolto il problema rivelandosi anzi inconsistente in difesa ed in attacco, giocando pochi minuti e sempre con valutazioni negative.

Per coprire il vuoto profondo lasciato da capitan Massimo Bulleri, è arrivato anche Darryl Jackson nel settore play, ma il giocatore non ha soddisfatto le aspettative di coach Bucchi ed ora, in scadenza di contratto sicuramente, non sarà riconfermato. La società intende ritornare sul mercato proprio per evitare di cancellare questo strepitoso campionato con un finale che il calendario prevede ricco di difficoltà, ed è alle prese con una scelta di natura tecnica e tattica, se cioè orientarsi a rinforzare la squadra con l’ingaggio di un play-guardia buon tiratore, che abbia punti nelle mani, oppure un pivot di ruolo, che in ogni caso non potrà essere un americano ma un passaportato.

Difficile che coach Bucchi decida per un pivot. Se Enel Brindisi ha vinto tanto con questa impostazione tattica difficilmente si vorrà cambiare strategia in corso ma coach Bucchi sceglierà certamente di avere un cambio valido in cabina di regia con un giocatore che sappia prendersi responsabilità al tiro ed aprire le difese avversarie.

Il giemme Alessandro Giuliani sta cercando in un mercato molto povero e ristretto ai solo passaportati, il giocatore che coach Bucchi vuole riprendendo in considerazione gli stessi giocatori già trattati lo scorso mese (Willie Dean,Walter Hodge) con particolare attenzione verso Michael Humeh, giocatore considerato cotonou grazie al suo passaporto nigeriano, che Giuliani conosce molto bene per averlo visto in campo con il Trento, squadra con cui ha disputato un eccellente campionato, e che ha le caratteristiche di gioco volute da coach Bucchi.

Dalla società non giungono notizie e conferme mentre è anche probabile che Darryl Jackson resti ancora nel roster brindisino per un’altra settimana e sia utilizzato nella prossima trasferta di Pistoia.

 

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