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Olimpionici di Brindisi e provincia a raccolta in un libro d'interviste

Vincere le Olimpiadi è il sogno di ogni atleta, qualsiasi disciplina pratichi. E questo malgrado le difficoltà, gli imprevisti, i tantissimi sacrifici da sostenere

BRINDISI - Vincere le Olimpiadi è il sogno di ogni atleta, qualsiasi disciplina pratichi. E questo malgrado le difficoltà, gli imprevisti, i tantissimi sacrifici da sostenere. È questo il messaggio emerso dal racconto dell’esperienza olimpica di Antonio Rucco, Monica Bastiani, Ottavio Andriani, Franco Zurlo, alcuni dei più grandi atleti brindisini che hanno preso parte a quello che è uno dei massimi eventi sportivi mondiali, i Giochi Olimpici.

Da sinistra, Tonia Marzo, Antonio Celeste e Carlo Annese-2

L’occasione per ascoltare la storia di coloro che hanno dato lustro alla nostra città, alla nostra provincia, è stata data dalla presentazione ufficiale del libro della sociologa brindisina Tonia Marzo intitolato “Da Brindisi ad Olimpia. Storia, racconti e interviste degli atleti brindisini che hanno partecipato ai Giochi” (Ediz. Hobos, p. 77- euro 12,00). A coordinare l’evento, svoltosi venerdì sera nella Sala Università di Palazzo Nervegna, evento ricco di ricordi, aneddoti, emozioni, è stato il giornalista Antonio Celeste. Nel volume della sociologa Tonia Marzo sono racchiusi i ricordi dei giornalisti Carlo Annese, vice direttore del mensile “GQ” e Carmen Vesco, giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia, e le interviste di Pasquale Colelli e Pierpaolo Piliego. 

Pierpaolo Piliego-2

Carlo Annese, che nel libro ha raccontato la sua esperienza da inviato speciale alle Olimpiadi,  ha spiegato ciò che ha voluto dire con il proprio contributo: “L’Olimpiade è una grandissima occasione di incontri. Intanto è per gli sportivi soprattutto, immagino, un incontro con se stessi, con i propri limiti, con il proprio sogno, con le proprie capacità, con la propria abilità. Per un giornalista è invece l’occasione di incontro con dei grandi campioni, dei grandissimi personaggi, degli atleti normalissimi che però fanno cose straordinarie”. Annese ha quindi ricordato l’incontro con Muhammad Ali e Jury Chechi.

La copertina del libro di Tonia Marzo-2

Dopo l’intervento di Nicola Cainazzo, presidente provinciale del Coni, che ha evidenziato l’impegno degli atleti brindisini, la parola è passata all’autrice del volume. “Questo lavoro si colloca all’interno di un progetto più ampio, di ricerca storico sociale che è mosso dalla curiosità ma soprattutto dalla necessità di contribuire a recuperare la nostra identità attraverso lo studio delle nostre radici”, spiega Tonia Marzo, che prosegue evidenziando l’importanza del conoscere la storia degli atleti o dei brindisini che si sono distinti nei diversi ambiti per “rafforzare il senso di appartenenza alla nostra città”. L’autrice ha quindi evidenziato la mancanza di un archivio con i nomi dei nostri atleti.

Il riconoscimento ad Antonio Rucco-2

Il maratoneta francavillese Ottavio Andriani, che ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, ha ricordato gli inizi della sua carriera al campo Masseriola di Brindisi, poi la Fiamma Atletica Sud Puglia, quindi la sua esperienza olimpica a Pechino, vissuta “in compagnia, a stretto contatto di gomito” con il maratoneta Stefano Baldini.

Anche Monica Bastiani, campionessa brindisina di basket che andò via dalla città a quindici anni per giocare in serie A1, ha ricordato gli inizi della sua carriera e la sua esperienza alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992. E sul libro presentato venerdì dice: “Mi auguro che da questo libro riusciate a conoscerci non soltanto come atleti ma anche come persone, perché dietro ogni sportivo che arriva ad avere certi risultati ci sono delle grandi persone che lavorano tanto. Tanto sudore, tanto sacrificio, tanto sangue e tantissime rinunce, a cominciare dalla famiglia. Questa è una cosa che bisogna ricordarla”, conclude la Bastiani.

Il pubblico-5-23

La storia di Antonio Rucco, canottiere brindisino che partecipò alle Olimpiadi di Roma nel 1960, definito “la locomotiva umana”, è stata invece raccontata dal giornalista Vittorio Bruno Stamerra, il quale ha ricordato anche la storia di quella parte di Brindisi che ruotava attorno al Circolo Nautico e che nel libro di Tonia Marzo è descritta da Carmen Vesco.  Stamerra ha ricordato che nel Circolo Nautico si radunava la borghesia brindisina per fare vita sportiva e che gli sport più praticati erano quelli che la condizione socio economica della città consentiva: ossia il canottaggio e il pugilato, praticati da contadini, pescatori. Il giornalista ha quindi ricordato due canottieri brindisini che parteciparono alle Olimpiadi di Melbourne nel 1956: Antonio Casoar e Rino Campioto.

Per il pugile brindisino Franco Zurlo, che nella sua carriera ha riscosso tanti successi, il pugilato è molto duro e bisogna fare una vita sana, tantissimi sacrifici, per arrivare a certi livelli. Di Franco Zurlo ha parlato il giornalista sportivo brindisino, Pasquale Colelli, nel lavoro di Tonia Marzo. Colelli ha raccolto anche la testimonianza della vincitrice del Grande Slam US Open di New York 2015, Flavia Pennetta.

Pasquale Colelli-2

Gli interventi conclusivi della serata “a cinque cerchi” sono stati quelli del giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia,  Pierpaolo Piliego, che nel libro ha raccontato le storie di Monica Bastiani e del maratoneta francavillese Giacomo Leone, e di Carmen Vesco, che nel volume ha ricordato la storia del Circolo Nautico di Brindisi.Al termine dell’incontro agli atleti presenti, assenti solo per altri impegni la medaglia d’oro di Londra nel taekwondo, Carlo Molfetta (intervistato nel libro da Carmen Vesco), e Veronica Calabrese, olimpionica nella stessa specialità, entrambi di Mesagne,al giornalista Carlo Annese è stato consegnato un riconoscimento speciale.  

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