Il 25 aprile la Pedalata della Liberazione: per ricordare la Resistenza
Una giornata di memoria storica e politica, ricordando tutti quei partigiani che combatterono non solo contro il nazifascismo ma anche e soprattutto per un futuro migliore
Una giornata di memoria storica e politica, ricordando tutti quei partigiani che combatterono non solo contro il nazifascismo ma anche e soprattutto per un futuro migliore
Il programma delle iniziative a cura dell'Associazione nazionale partigiani per martedì 25 Aprile
La cerimonia in piazza Santa Teresa, promossa dalla Prefettura, in collaborazione con il Comando Brigata Marina San Marco e il Comune
L'orario annunciato per giovedì è 10-13, e 16,30-19. Turisti a visitatori locali potranno accedere senza pagare il ticket
Il Sistema ambientale e culturale La Via Traiana per la festa del 25 aprile apre le porte ai beni della rete del territorio
Un 25 Aprile di approfondimento storico, oltre che di commemorazione, quello organizzato martedì dall’Associazione Di Vittorio a Mesagne, su "Il Contributo dei Meridionali alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione", che sarà sviluppato da vari relatori
Erano tutti mossi da un unico desiderio: contribuire alla rinascita dell’Italia, della Patria, come ancora si diceva; sicché accanto ai vecchi antifascisti, quelli che neanche le purghe, le bastonate e il carcere avevano piegato, si arruolarono i giovani, quelli che avevano conosciuto la follia imperialista e colonialista
Malgrado l’età faccio parte di una generazione nata dopo che l’Italia fu liberata. Nelle nostre regioni del Sud e soprattutto nelle città il clima politico prevalente nei nostri anni giovanili era di destra o almeno talmente moderato da essere indifferente alla celebrazione di date come il 25 aprile. Tuttavia ricordo l’emozione di quell’anniversario
Celebrazione della Festa della Liberazione, quest'anno, con due appuntamenti: il primo in piazza Santa Teresa, alla presenza della autorità civili e militari, e il secondo a seguire in piazzetta Sottile e De falco dove l'Anpi commemorerà cinque caduti della Resistenza originari del Brindisino
BRINDISI – Si è salvato dallo sterminio nazi-fascista, poi anche da un pericoloso equivoco con i liberatori sovietici gridando “tovarich” (‘compagno’ ndr, che non è una parolaccia nonostante le rivisitazioni storiche del significato e del significante), perché era stato a scavare con i russi ed aveva imparato in parte la loro lingua. Oscar Pronat, 89 anni, classe 1923, prigioniero nei campi di concentramento tedeschi dal ‘43 al ’45, due anni all’inferno e ritorno, per poi essere liberato dall’Armata Rossa.