Esplosione della Benedetto Brin: cerimonia al Monumento al marinaio
Il 27 settembre del 1915 affondò nel porto di Brindisi la nave della Regia Marina Militare. Venerdì prossimo la commemorazione
Il 27 settembre del 1915 affondò nel porto di Brindisi la nave della Regia Marina Militare. Venerdì prossimo la commemorazione
Fa un'altra "vittima" la pendenza, spesso non considerata attentamente, del piazzale che si trova sull'insenatura che fa da porticciolo a Specchiolla. La vittima di turno, oggi pomeriggio ha dovuto osservare la propria Fiat Grande Punto finire in acqua
Antonio Valenti, gruista con vasta esperienza da marittimo, è stato l’unico civile a gettarsi in mare per tentare di soccorrere Alessandro Colangeli, lo skipper morto in seguito al semi-affondamento dello yacht.
BRINDISI - E' stata disincagliata attorno alle 15,20 da pilotine degli ormeggiatori del porto, assistite dalle motovedette della Capitaneria e dei Vigili del Fuoco, ma è affondata poco dopo, alle 13,35 davanti allo stabilimento balneare Granchio Rosso. Questa al momento la sorte dell'Elan 38, la barca a vela finita nelle prime ore del mattino sulla scogliera di Punta Penne mentre l'unica persona a bordo, il padovano Alessandro Crivellaro, riposava dopo aver inserito il pilota automatico.
VILLANOVA – Lo yacht affonda e loro si salvano miracolosamente grazie all'intervento di un gommone che si trovava a passare in zona. Sono in corso di accertamento le dinamiche dell'affondamento di uno yacht avvenuto all'alba di venerdì ad un paio di miglia al largo dalla costa fasanese, al traverso del sito archeologico di Egnazia. L'imbarcazione, "Peter Pan", era condotta da un 30enne di Latiano e da un 40enne di Pulsano, in provincia di Taranto
BRINDISI – Non fu uno speronamento volontario, ma la prua della corvetta Sibilla fu spietata, sprofondando in un gelido abisso di 800 metri la vecchia motovedetta albanese “Kater I Rades” con il suo carico umano di donne e bambini imprigionato sottocoperta. Quindici anni fa, il 28 marco 1997, un Venerdì Santo. I morti accertati furono 84, molti ancora trattenuti dalle lamiere della “Kater” quando sei mesi dopo fu recuperata da una nave specializzata su decisione del pm Leonardo Leone De Castris, che aveva affidato le indagini di polizia giudiziaria alla Squadra mobile. E oggi si può dire che il magistrato fu costretto a blindare quell’indagine, imponendo agli investigatori da egli stesso selezionati di non interloquire neppure con i loro superiori. C’erano troppe pressioni esterne. Un capo di stato maggiore fu svegliato e interrogato nel cuore della notte, a sorpresa. Così la verità non finì in fondo al mare come quelle vittime innocenti.