BRINDISI - La persona attualmente sottoposta a fermo su decisione del sostituto procuratore che si occupa delle indagini, è Dora Buongiorno, 43 anni, di Carovigno. Sarebbe lei l'autrice del gesto che ha provocato la morte atroce di Damiano De Fazio, l'agricoltore 51enne sul quale poco prima della mezzanotte tra il 26 ed il 27 dicembre fu lanciato liquido infiammabile, appiccando poi il fuoco.
BRINDISI - “E’ come Unabomber, un bombarolo seriale”. Malato, disturbato, paranoide. Con manie di onnipotenza e un’ossessione per le esplosioni in tutte le forme. Anche metaforiche. Lo sostengono i consulenti della difesa di Giovanni Vantaggiato, gli esperti di criminologia e psichiatria Francesco Bruno, Maria Pia De Giovanni e Luca Chianelli che hanno ricostruito la storia dell’imprenditore di Copertino e consegnato le proprie relazioni il 29 novembre scorso.
BRINDISI – La difesa di Giovanni Vantaggiato gioca le sue carte all’inizio del dibattimento, chiedendo una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento dei due attentati, distanti oltre quattro anni l’uno dall’altro, e la sua capacità di seguire il processo nella pienezza delle facoltà mentali. Inoltre, l’avvocato Franco Orlando ha chiesto di acquisire agli atti la perizia effettuata dal medico legale Alberto Tortorella sulle condizioni fisiche dello stragista. E in aula si è levato il mormorio di disappunto delle parti civili e delle parti lese.
BRINDISI - Il tentato omicidio di Cosimo Parato, avvenuto la mattina del 24 febbraio 2008 per mano di Giovanni Vantaggiato, che aveva collocato un ordigno in una bici parcheggiata nel vano di manovra di un condominio a Torre S.Susanna, resta accorpato al processo cominciato stamani per la strage alla scuola Morvillo Falcone.
BRINDISI – La prima scaramuccia al processo per l’attentato del 19 maggio 2012 alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi è tra l’avvocato di parte civile di Cosimo Parato, l’ex socio in attività illecite al quale Giovanni Vantaggiato tentò di chiudere la bocca con una bomba nascosta in una bicicletta, la mattina del 24 febbraio 2008, e la pubblica accusa. Il patrono di parte civile di Parato, Raffaele Missere, ha chiesto alla Corte d’Assise o di estendere anche ai reati commessi contro il proprio assistito l’aggravante delle finalità terroristiche contestate per la bomba all’Istituto professionale per i servizi sociali, oppure di stralciare dal processo principale il caso Parato.
BRINDISI – Parlando ai giornalisti ai margini dell’udienza del processo di apertura per l’attentato alla Morvillo falcone, il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, che rappresenta l’accusa assieme al sostituto Guglielmo Cataldi, sempre della procura antimafia salentina, ha detto di ritenere attendibile il movente addotto da Giovanni Vantaggiato, cioè quello del gesto di vendetta contro le istituzioni perché è una dichiarazione resa “contra se”.
BRINDISI - Il presidente della Corte d'Assise di Brindisi ha letto pochi minuti fa l'ordinanza con cui si ammettono le riprese video e le foto nell'aula del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone. Non potrà però essere ripreso o fotografato l'imputato Giovanni Vantaggiato, il quale - attraverso il proprio difensore - ha fatto sapere che non intende essere oggetto di immagini. Il processo è cominciato con le attività preliminari.
BRINDISI - Lo stragista Giovanni Vantaggiato è da alcuni minuti in aula, ma fotografi ed operatori sono stati invitati dal presidente della Corte d'Assise, Domenico Cucchiara, a non effettuare riprese e scatti prima che le parti prestino il proprio consenso. Il commerciante di carburanti di Copertino dopo il fermo nel giugno scorso ha ammesso di essere l'autore dell'attentato del 19 maggio 2012 alla Morvillo Falcone, e successivamente anche di aver tentato di uccidere l'ex socio Cosimo Parato con un ordigno nascosto in una bici, la mattina del 24 febbraio 2008.
BRINDISI - Scorre sotto le finestre della Morvillo Falcone, il cellulare con lo stragista diretto verso l'aula bunker della Corte d'Assise di Brindisi. E dalle finestre le compagne di Melissa gridano "vogliamo giustizia" e lanciano insulti contro Giovanni Vantaggiato. In aula in prima fila ci sono le vittime e i loro genitori.
BRINDISI - Scocca l'ora della giustizia per l'attentato del 19 maggio 2012 alla Morvillo Falcone. La parte retrostante della scuola presa di mira da Giovanni Vantaggiato si affaccia sulla strada di ingresso del tribunale, e le ragazze sono affacciate alle finestre aspettando lui, lo stragista, che arriva alle 9,05.
MESAGNE - "Domani sarà l'inizio di una lunga giustizia". Sono le parole di Selena Greco, una delle studentesse mesagnesi ferite nell'attentato del 19 maggio 2012 dinanzi la scuola Morvillo Falcone di Brindisi, alla vigilia dell'inizio del processo allo stragista, Giovanni Vantaggiato da Copertino. Saranno in aula come parti offese, Selena, insieme ai suoi genitori, Sabrina Ribezzi e Azzurra Camarda, tutte pronte a guardare negli occhi per la prima volta l'uomo che quel sabato mattina le ha fatte saltare in aria, uccidendo anche la loro compagna di vita e di scuola, Melissa Bassi di 16 anni.
BRINDISI - Non darà il consenso alle riprese televisive nell’aula di giustizia (la Metrangolo) all’interno della quale inizierà domattina alle 9.30 il processo a suo carico. Giovanni Vantaggiato, 69 anni fra qualche settimana, ha incontrato stamani nel carcere di Bari il suo avvocato, Franco Orlando, e ha ribadito che vuole esserci e che non intende cambiare idea. Salvo complicazioni.
BRINDISI - Sì, nessun dubbio: il processo a Giovanni Vantaggiato si farà a Brindisi a due passi dal luogo della tragedia. Lo stragista, se vorrà essere in aula, dovrà tornare nella città che ha ferito a morte il 19 maggio scorso con tre bombole di esplosivo fatte brillare davanti alla scuola Morvillo Falcone. Ci saranno il padre di Melissa Bassi, la madre dietro i suoi occhiali scuri. Le ragazze dell’istituto professionale di Melissa. I giornalisti, un sacco di giornalisti, stando alle previsioni.
BRINDISI - Il testimone chiave, la moglie dello stragista che racconterà di quella notte, le ragazze ferite, i bidelli, la centralinista della Morvillo, il dipendente Monteco che potrà confermare che quel cassonetto non era di quelli della ditta. Poi, ancora, gli investigatori che sudarono sette camicie, chiusi in conclave dal 19 maggio al 6 giugno.
BRINDISI – Erano tanti gli studenti che questa mattina si sono ritrovati in via Galanti, davanti alla scuola Francesca Morvillo Falcone di Brindisi, per l’inaugurazione del parco dedicato a Melissa Bassi, la studentessa di 16 anni vittima dell’attentato del 19 maggio 2012. C’erano anche Sabrina Ribezzi, Azzurra Camarda e Veronica Capodieci, tre delle compagne di Melissa rimaste gravemente ferite quel giorno. Veronica ha tagliato il nastro del “Giardino per Melissa” insieme a Massimo Bassi, il papà di Melissa e al sindaco di Brindisi Mimmo Consales.
BRINDISI - Un vivaio francese ha creato una varietà di rosa dedicata a Melissa Bassi. I primi esemplari saranno recapitati al Comune di Brindisi tra qualche settimana. La notizia è stata diramata dall'amministrazione comunale brindisina oggi, vigilia dell'inaugurazione del Giardino di Melissa di fronte all'Istituto professionale Morvillo-Falcone.
BRINDISI - Lo ha già chiarito al suo avvocato: ‘Vanni’ Vantaggiato il bombarolo vuole esserci e quindi, salvo impedimenti, comparirà personalmente davanti ai due giudici togati e ai sei popolari, sin dall’avvio del processo davanti alla Corte d’Assise di Brindisi. Non rinuncerà al diritto di assistere a tutte le fasi del dibattimento lo stragista che, dimagrito (a quanto pare per gli effetti di un disegno da lui stesso ordito per uscire dal carcere), sarà in aula il 17 gennaio, reo confesso della strage del 19 maggio davanti alla Morvillo Falcone.
BRINDISI - Lei è un angelo. Lo hanno tutti detto e ribadito. Gli angeli più belli sono sempre quelli che volano via prima. Nella giornata della vigilia della nascità di Gesù, c'è chi ha pensato a lei, a Melissa Bassi. Una targa che raffigura il suo viso e le ali da angelo, sul muro della scuola secondaria Francesca Morvillo Falcone di Brindisi. L'ideatore dell'omaggio alla studentessa di 16 anni di Mesagne uccisa il 19 maggio 2012 nell’attentato dinanzi l'istituto per i Servizi Sociali, è Antonio Paciullo.
MESAGNE - I suoi occhi parlano più delle parole, nascoste nella timidezza del suo carattere. Come sempre, quando la si incontra, ti regala un sorriso e un piccolo e discreto "ciao, come stai". Ora è diventata grande, un traguardo - così come le sue più care amiche hanno definito il 18 dicembre 2012 - i tanto attesi 18 anni sono arrivati anche per lei. Sabrina Ribezzi, dopo sette mesi da quel maledetto 19 maggio 2012, vive la sua vita avvolgendola in ciò che di bello ogni giorno le può regalare (non staccandosi, peraltro, per un solo istante dalla sorella minore Denise) anche se in cuor suo lo sa: "Non sarà un Natale come gli altri".
LECCE - La villetta di Copertino e il deposito di carburanti dell’azienda sono intestati a Giuseppina Marchello, moglie dello stragista reo confesso dell’attentato di Brindisi, Giovanni Vantaggiato, e quindi vanno esclusi dal novero di beni da sottoporre a sequestro conservativo (oltre che preventivo) indispensabile per garantire alle parti civili il risarcimento dei danni che saranno rivendicati durante il processo.
SAN DONACI - Una risposta immediata la scorsa notte da parte dei colleghi del comandante Francesco Lazzari, dopo l'attentato ai danni della sua abitazione a Cellino San Marco di due notti fa. San Donaci è stata assediata da squadre di carabinieri arrivati anche da Bari e Potenza, oltre agli uomini della compagnia di Francavilla Fontana e del comando provinciale di Brindisi.
CELLINO SAN MARCO – Un ordigno ad alto potenziale fabbricato da professionisti e fatto esplodere per lasciare un messaggio forte e chiaro a chi da qualche mese sta facendo piazza pulita tra gli spacciatori di San Donaci. Un vero e proprio attacco alle istituzioni, una risposta della criminalità a chi fa il proprio dovere.
CELLINO SAN MARCO - Attentato nella notte contro la nuova abitazione, non ancora occupata, del comandante della stazione carabinieri di San Donaci, Francesco Lazzari. Un ordigno è stato fatto esplodere - a quanto pare - all'interno della villetta che si trova in via Pio La Torre a Cellino San Marco, un centro a cinque chilometri dalla cittadina dove presta servizio il sottufficiale, e dove negli ultimi giorni lo stesso maresciallo Lazzari ha condotto due operazioni di servizio con il sequestro di quasi sette chili di droga.
Non fu un piccolo incendio, ma una esplosione che provocò seri danni nei laboratori di via Tuscolana, dove ha sede la sezione “esplosivi” del dipartimento di polizia scientifica di Roma. Tra le 12mila pagine divise in 13 faldoni del fascicolo processuale in cui sono confluiti tutti gli atti più rilevanti dell’inchiesta sulla strage della Morvillo Falcone c’è anche la perizia tecnica sull’incidente del 2 luglio, quando uno dei reperti (si tratta di materiale esplodente di Giovanni Vantaggiato, il killer reo confesso) si autodistrusse misteriosamente.
Le tre donne di Vantaggiato si prodigano per cercare una soluzione. Sono la moglie “Pina”, e le due sorelle Maria e Lucia che vanno a trovarlo in carcere e raccolgono le confidenze dello stragista: “Voglio diventare come quelli nei lager, voglio uscire di qui” confida il 68enne che è in cella per la morte di un innocente, la povera Melissa Bassi e per il ferimento di altre nove persone, una strage davanti a una scuola che non ha precedenti.