BRINDISI – Iraklis Haralambidis apprenderà ufficialmente solo domani che dovrà fare le valigie. Infatti non prima di mercoledì 4 luglio il suo avvocato riceverà la notifica della sentenza della prima sezione del Tar di Lecce, che sostanzialmente stabilisce che il professore ellenico di economia marittima non aveva i requisiti previsti dalla legge italiana per essere nominato alla guida di un ente di diritto pubblico non economico, come appunto una Autorità portuale. Dopo di che, comincerà l’attesa per la designazione, da parte del superministro Corrado Passera, del commissario che dovrà reggere l’Authority brindisina si presume per non meno di un anno.
Il senatore Salvatore Tomaselli fu tra i pochi a mugugnare per la nomina di Haralambides all’Autorità portuale. Oggi che il Tar ha dato ragione a Rino Casilli, azzerando la nomina del greco, anche il politico del PD può dire “l’avevamo detto”: «Non è certo una grande soddisfazione, perché comunque Brindisi ha perso un altro anno. Però fa bene ricordare che il PD di certo non era stato favorevole alla scelta effettuata dal centrodestra».
BRINDISI – Il Tar di Lecce, prima sezione, manda a casa Iraklis Haralambidis perché “si deve ritenere che la cittadinanza italiana sia un requisito indispensabile per accedere alla carica di Presidente dell’Autorità portuale”. Annullati di conseguenza tutti gli atti impugnati dal ricorrente Calogero Casilli, l’ingegnere brindisino che era stato designato nelle terne della Provincia e della Camera di Commercio e che vince su tutti i fronti, mentre il sindaco Domenico Mennitti aveva puntato tutto sul suggerimento che era arrivato da Genova, dal senatore Enrico Musso del Pdl che del professore greco è collega sia di docenza in diritto ed economia marittima, che di appartenenza ad una associazione internazionale di specialisti del settore.
BRINDISI – Sono partiti esattamente 24 ore dopo l’orario previsto molti dei 245 passeggeri rimasti sulla banchina di Costa Morena nella notte tra lunedì e martedì causa la notifica del sequestro cautelativo al traghetto Ionian Spirit della compagnia Agoudimos, avvenuta tra le operazioni di sbarco e imbarco a tarda ora, invece che ieri mattina quando la nave avrebbe fatto ristorno a Brindisi per un turno di sosta. I passeggeri, quasi tutti albanesi diretti a Valona, hanno lasciato il porto di Brindisi a bordo dell’altra nave traghetto che serve la stessa linea, la Red Star One.
BRINDISI - Il comunicato dell'Autorità Portuale sulla notte delle vergogna, quella dei passeggeri albanesi allo sbando per un decreto di sequestro notificato nel momento sbagliato, arriva alle 12,37 del giorno successivo, più di dodici ore dopo l'inizio della vicenda ed è una nota in cui l'Authority nega anche l'evidenza, quasi attribuendosi il ruolo di promotrice e coordinatrice delle operazioni tese ad alleviare le pene dei poveri viaggiatori. Con l'attribuzione finale all'armatore Agoudimos e all'agente Franco Aversa della responsabilità dell'accaduto, quasi avessero deciso compagnia e agenzia l'ora del sequestro.
BRINDISI – Querelle sugli oneri: sigilli e polemiche. Clamoroso colpo di scena nel contenzioso aperto tra l’Autorità portuale e l’agente marittimo Franco Aversa. Le forze dell’ordine hanno infatti eseguito nella notte un decreto di sequestro della nave “Ionian Spirit” (di proprietà della compagnia greca Agoudimos) emesso dal Tribunale di Brindisi. I sigilli sono scattati attorno alla mezzanotte, poco prima che la nave (appena approdata in porto ed impegnata nelle operazioni di scarico), caricasse i passeggeri e salpasse nuovamente, diretta a Valona. Un incubo per i viaggiatori, 245 in tutto, abbandonati dapprima a sé stessi sulla banchina e poi “parcheggiati” per tutta la notte a bordo di un altro traghetto ("Red Star”, dell’armatore brindisino Jonny Prudentino).
BRINDISI – Tutti distratti dall’avvento del gruppo Grimaldi a Brindisi, che segna il ritorno di una compagnia di italiana dopo l’addio, ormai molti anni fa, dell’Adriatica di navigazione. Tutti contenti dello scampato pericolo: il porto non perderà i collegamenti con la Grecia perché l’armatore napoletano porterà in dote una nave che garantirà tre corse settimanali tra Brindisi, Igoumenitsa e Patrasso e, in estate, anche la tappa a Corfù. Ma si tratta pur sempre di una sola nave. E che fa l’Autorità portuale, per sancire il nuovo matrimonio? Molla un calcio nel sedere a tutti gli altri tentando di metterli fuori mercato con un’ordinanza che ha fatto prima trasecolare gli agenti marittimi, poi li ha fatti arrabbiare più di prima.
BRINDISI - Se non sono i brindisini a preoccuparsi di cambiare gli equilibri nella gestione del loro porto, perchè mai dovrebbero farlo dall'esterno? Salvo le obbligatorie, eventuali attività investigative connesse ad esposti indirizzati alla procura della Repubblica, perchè mai se ne dovrebbe occupare la politica a Bari (Regione) e Roma (ministero), sollecitata da lettere e appelli? Che dovrebbe venire a fare una ispezione ministeriale, quella richiesta dal Pd, se oggi in comitato portuale non si è presentato l'assessore Enzo Baldassarre (che era al tavolo con il senatore Tomaselli ad annunciare la richiesta, qualche giorno addietro), ma il capo di gabinetto del presidente della Provincia, Panettella? E per votare come?
BRINDISI – L’Enel è una cassaforte esclusiva dell’Autorità Portuale: dalla presenza del colosso energetico a Brindisi il Comune non ricava un cent né dalle attività portuali, né dalle aree demaniali occupare a Cerano dalla centrale termoelettrica “Federico II”. Passi per il porto, ma il colpaccio di Cerano ha buttato fuori l’amministrazione comunale dalla possibilità di fare cassa da cospicue concessioni demaniali, stabilite al tetto massimo da una sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato depositata ieri, che vedeva Enel – però – contrapposta all’Authority.
BRINDISI – Il centrosinistra sembra unito sulla questione della riconferma a segretario generale dell’Autorità Portuale di Nicola Del Nobile, elemento di continuità tra la gestione di Giuseppe Giurgola e quella di Iraklis Haralambidis. Almeno, stando alle prese di posizione odierne che prefigurano anche un impegno politico affinchè l’operazione non fili liscia, poi, in Comitato portuale. Vi è poi anche una convergenza sulle ipotesi alternative, quanto meno tra il Pd e Sviluppo e Lavoro, l’associazione del candidato sindaco Giovanni Brigante.
BRINDISI – L’anello di congiunzione politico-amministrativa tra l’era Giurgola e l’era Haralambidis è lui, Nicola Del Nobile, nominato segretario generale del porto di Brindisi nel giorno dell’onomastico del predecessore del professore ellenico, che si chiama Giuseppe, il 19 marzo del 2008, e che l’attuale presidente dell’Autorità Portuale vorrebbe riconfermare nella seduta del Comitato portuale del 21 marzo prossimo, giorno che per pura combinazione la Chiesa dedica proprio a un San Nicola (di Flue, un tipo spada e rosario, che pare sia stato capace di digiunare per 20 anni nutrendosi solo di ostie).
BRINDISI - Richiesta di ispezione ministeriale? A quanto pare il presidente dell'Autorità portuale brindisina, Iraklis Haralambidis, se ne impipa. Tanto lui è amico di Mario Monti. Lo scrive sulla sua pagina Facebook, in risposta all'annuncio fatto in conferenza stampa dal Partito democratico di Brindisi, dopo aver anche detto che dal suo ufficio passano un sacco di politici con richieste varie, par di capire (e questo non sarebbe sorprendente, altrimenti non saremmo a questo punto). Intanto, come già sottolineato nei giorni scorsi da BrindisiReport.it, tutto l'apparato dell'Authority è concentrato per realizzare il sogno nel cassetto dell'ex presidente Giuseppe Giurgola: il terminal crociere a Costa Morena Est.
BRINDISI - Una interrogazione parlamentare, diretta al dicastero dei Trasporti e della Navigazione, affinché venga avviata una ispezione ministeriale nei confronti dell'Autorità portuale di Brindisi. Partito Democratico all’attacco dopo il crollo del traffico passeggeri nel porto, la sospensione anche degli ultimi collegamenti con Grecia ed Albania ed il trasloco delle ultime linee nel porto di Otranto. Non si placa la polemica sul porto, anche dopo la piccata risposta dei giorni scorsi del Presidente dell'Authority nei confronti della politica e degli operatori.
BRINDISI – C’è una guerra parallela attorno al porto di Brindisi. L'Autorità Portuale aveva chiesto al tribunale la dichiarazione di fallimento di Francesco Aversa, agente marittimo scomodo, sostenendo che lo stesso è debitore nei confronti dell’ente di circa 800mila euro, oggetto ingiunzioni emesse dall’Authority contro di lui, cercando di colpire duro andando oltre il normale contenzioso civile, e che le opposizioni alle ingiunzioni stesse attuate da Aversa erano già state rigettate dal giudice civile e da quello amministrativo, definendo l’agente marittimo soggetto inaffidabile e insolvente. Ma il ricorso dell’Autorità portuale è stato respinto dal tribunale fallimentare, che ritiene competente il giudice che si sta occupando delle ingiunzioni.
BRINDISI - Bisognava arrivare sull’orlo del baratro, o forse superarlo, per vedere finalmente una intera categoria imprenditoriale riunirsi per tentare di risollevare le sorti di un porto in coma. Ieri sera, all’incontro voluto dal consigliere regionale (e candidato sindaco Giovanni Brigante) c’erano proprio tutti: agenti di viaggio e tour operator, agenti marittimi, imprenditori portuali, terminalisti. Gente che per anni si è fatta la guerra, nel tentativo di rubarsi le briciole, ora si ritrova a lottare contro un ente, l’Autorità portuale, che dal 1984 ha prodotto solo sfasci, spese folli e progetti rimasti solo sulla carta. E contro il suo presidente, il professore greco Hercules Haralambides, che dice che tutto va bene.
BRINDISI - “Niente di personale contro il presidente dell'Autorità Portuale, Hercules Haralambides, ma mi pare a questo punto ineludibile chiedere al presidente della Regione Nichi Vendola e all'assessore Guglielmo Minervini di ritirare la fiducia nei suoi confronti e poi chiedere le sue dimissioni”. Va giù duro il candidato sindaco Giovanni Brigante nei confronti dell'Authority, nell'ambito dell'incontro con gli operatori portuali. Dopo la fine che incombe del traffico passeggeri con gli ultimi traghetti che facevano la spola tra Brindisi e l'Albania, Brigante coinvolge i diretti interessati, coloro che nel porto lavorano, per raccogliere suggerimenti da portare ai vari tavoli, primo tra tutti quello del prefetto.
BRINDISI – Nel colloquio reale con Massimo Sciscio, agente dell’agenzia raccomandataria Discovery Shipping, che a Brindisi rappresenta l’armatore greco Endeavour, ma anche presidente di turno dell’Associazione degli agenti marittimi della città, di Igoumenitsa si è parlato solo alla fine. Ma forse è da qui che conviene partire, se è vero che la metà del porto brindisino che non è carbone, gas e prodotti chimici guarda, continua a guardare alla penisola ellenica e ai Balcani come via di traffici e sviluppo, oltre la crisi di questi mesi e di questi anni. Allora è Igoumenitsa la porta.
BRINDISI – Si sblocca parzialmente, nel senso che nessuno dei problemi posti da armatori e agenti marittimi è risolto, la situazione dei collegamenti tra Brindisi, Grecia e Albania. Questa sera riprenderà i collegamenti la Ionian Queen della compagnia Endeavour, che è stata dissequestrata oggi grazie ad una intesa propiziata dai rapporti tra l’agente raccomandatario Massimo Sciscio e lo stesso armatore, mentre dovrebbe partire per Valona anche la Red Star One, che si alternerà con la Ionian Spirit.
BRINDISI - Il presidente dell’Autorità Portuale di Bari, Francesco Mariani, "appresa la situazione determinatasi nel porto di Brindisi con l’interruzione delle linee marittime per l’Albania", in serata ha inviato alla stampa una nota in cui sottolinea che nel porto del capoluogo di regione sono sufficienti le navi già in linea, e che le stesse pagano regolarmente le tariffe per i servizi.
BRINDISI – Non si potrà più indugiare oltre, per sciogliere il nodo della legittimità della nomina di Iraklis Haralambidis alla presidenza dell’Autorità Portuale di Brindisi: il Tar di Lecce dovrà subito con apposita ordinanza fissare la data dell’udienza di merito. Lo ha stabilito la sesta sezione Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, accogliendo il ricorso dell’ingegnere Calogero Casilli, che si era visto respingere dai giudici amministrativi salentini in sede cautelare la richiesta di sospensiva della nomina di Haralambidis, ed aveva quindi impugnato quell’ordinanza, ma senza che fosse stabilita la data della causa.
BRINDISI - Si è svolto questa sera a Palazzo Nervegna, organizzato dall'Autorità Portuale di Brindisi, un incontro di una serie dedicata ai temi della gestione dei porti, dello sviluppo e del finanziamento di infrastrutture, dei sistemi cargo e della mobilità, della logistica globale e della gestione della catena del vapore.
BRINDISI - L'ultima sull'Autorità Portuale brindisina è la seguente: per accedere agli atti ci vuole una istanza scritta ai sensi della legge 241 del 1990. Ma questo, stabilisce la legge, vale per i semplici cittadini che intendono utilizzare la normativa sulla trasparenza degli atti amministrativi (il famoso riscontro entro 30 giorni dalla domanda). Ma Michelangelo Greco, oltre che essere un cittadino, è anche un rappresentante dei lavoratori all'interno del Comitato portuale, regolarmente eletto, regolarmente nell'esercizio delle proprie funzioni. E si è visto rispondere, più o meno: "Compili questo modulo".
BRINDISI – Qualcuno ha deciso di fare il passo che tanti altri non hanno mai avuto il coraggio di compiere: raccontare tutto ciò che sa sull’Autorità Portuale di Brindisi e sul sistema di privilegi interni su cui si regge la sua struttura, sui concorsi, sulle assunzioni e sui meccanismi premiali, e su tanto altro ancora. Con precisi riferimenti documentali, nomi, incarichi, date e circostanze. Tutto è stato racchiuso in un lungo esposto consegnato al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, ed inviato alla Procura della Repubblica di Brindisi, alla Procura generale presso la Corte di Cassazione, alla Corte dei Conti, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a un quotidiano nazionale.
BRINDISI – Si trova dove non te l’aspetti, l’operazione che infila quasi di straforo le navi da crociera a Costa Morena Est, una banchina industriale e commerciale in via di infrastrutturazione, che per ora condivide il varco di accesso con quello dell’area commerciale e industriale di Costa Morena Ovest, affollato di camion carichi di carbone e mezzi da lavoro delle imprese portuali. Il bello da vedere ce l’hai di fronte, la mole del Castello Alfonsino con l’Opera a Corno. Ma alle spalle hai la centrale a carbone dell’Edipower, a destra il molo gasiere di Polimeri Europa e il petrolchimico, a sinistra le carboniere dell’Enel. I crocieristi dovrebbero sbarcare in questo scenario, passare dal varco dei camion del carbone (affidato in aliquota minoritaria ai padroncini per ragioni di buoni rapporti col territorio), e farsi mezza zona industriale in pullman prima di arrivare in città o sulla superstrada Lecce-Bari.