Penalisti: "Violati i nostri diritti"
BRINDISI - La richiesta di perquisire lo studio e l’abitazione di un avvocato “anche nella sua qualità di difensore”, un penalista esaminato in un processo come testimone “a carico” del proprio assistito, infine, intercettazioni di conversazioni tra legale e cliente finite negli atti processuali, piuttosto che distrutte. Accade a Brindisi secondo la Camera penale che ha diffuso un documento, a firma del presidente Marcello Falcone e del segretario Gianfrancesco Castrignanò, con il quale, pur senza entrare nel merito di casi specifici, si punta il dito contro alcuni esponenti brindisini della magistratura requirente e giudicante, con la quale – si specifica – si sono mantenuti fino a oggi ottimi rapporti.