BRINDISI - Il clima interno al PdL, l'ormai evidente abbandono della strada delle primarie, la conflittualità latente, ma forse soprattutto le pressioni esterne alla città che assoggettano anche il centrodestra di Brindisi a decisioni non autonome, hanno indotto uno dei candidati, l'ex vice sindaco Mauro D'Attis ha ritirarsi dalla competizione. A lungo indicato come il delfino e il successore di Domenico Mennitti, D'Attis ha diramato stamani un lungo comunicato che conclude affidando all'ex assessore Massimo Ciullo, l'altro competitore, il compito di tentare di vincere la campagna elettorale, ma garantendo il proprio impegno comunque a favore delle liste del centrodestra.
BRINDISI - Giovanni Brigante lancia la sua candidatura, dopo un anno di riscaldamento, e non risparmia accuse a Pd, Ferrarese, Udc. Lancia l’ultimo appello a Sel, nella speranza che sostenga la sua candidatura piuttosto che quella del “laboratorio” politico (che ha indicato Mimmo Consales). E dice: «Saremo gli alfieri dell’integrità morale», proponendosi come il De Magistris brindisino. Qualche giornalista gli fa notare che non parte con i favori del pronostico, e lui replica convinto: «Le valanghe partono da una piccola palla di neve, poi crescono scendendo a valle. Noi diventeremo una valanga».
BRINDISI – Ciò che era ampiamente prevedibile è accaduto. Giovanni Brigante lascia il tavolo unitario della sinistra e annuncia questa sera la propria candidatura alle elezioni comunali del 6 e 7 maggio prossimi, alla testa per ora di tre sigle: la sua associazione Sviluppo e Lavoro, la Puglia per Vendola cui appartiene, ma la cosa è palesemente incompatibile con le indicazioni di Vendola e con la strada imboccata da Sel (quindi saremmo al paradosso), più Ecologisti-Verdi. La conferenza stampa in cui Brigante illustrerà le ragioni della propria scelta è per le 18,30 di venerdì 3 febbraio nella sede di Sviluppo e Lavoro.
BRINDISI - Il Terzo Polo brindisino, di cui Fli è la principale componente, perde una potenziale candidata alla carica di sindaco della città, tra le due opzioni indicate dallo stesso coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, Euprepio Curto. Ha declinato infatti ufficialmente la proposta Mimma Piliego, che assieme all'avvocato Lorenzo Maggi, già primo cittadino per una breve stagione, rappresentava uno dei cavalli di battaglia della coalizione.
BRINDISI - Un'altra smentita si aggiunge alla lista compilata secondo i criteri del toto-sindaco, metodo che impazza in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Arriva dall'avvocato Emilio Graziuso, responsabile provinciale di Confconsumatori accreditato da una parte (o presso una parte) della stampa locale come uomo di punta di una lista di centro, area politica affollatissima perchè data vincente dai bookmaker della politica brindisina, tanto che ormai i potenziali candidati sono costretti a viaggiare sui predellini. Dice subito Graziuso in una nota ufficiale: "Essendo apparsa su alcuni mezzi di comunicazione locali la notizia di un mio probabile coinvolgimento nella prossima competizione elettorale presso il Comune di Brindisi con uno schieramento di 'Centro', smentisco tale notizia in quanto non sono interessato a prendere parte attivamente ad alcuna forma di attività politica".
BRINDISI – Al centrodestra brindisino fa più paura il Terzo Polo, che rischia di acquisire la capacità di attrazione di un buco nero anche in periferia man mano che la crisi del berlusconismo incalza, mangiandosi uomini e posizioni del partito della Libertà, oppure la propria incapacità di incassare il sì di un candidato forte che garantisca la riconquista del municipio del capoluogo? Non è ancora ben chiaro, forse influiscono entrambi i fattori. Ed ecco che si apre la possibilità per tutti di andare a caccia di gloria, sperando di raccogliere le truppe sbandate prive del generale Domenico Mennitti. Ed ecco che – con tutto il rispetto per la persona – si riaprono i musei e qualcuno rispolvera Corrado De Rinaldis Saponaro, emblema della Prima Repubblica che di più non si può, preso persino di mira da Mani Pulite ma uscito indenne e senza macchia anche da quella vicenda che stritolò Bettino Craxi, con tutti il camper e il quadripartito. E siamo ancora all’inizio di novembre.