OSTUNI - Tra gli ulivi, scarti di materiale edile. In aperta campagna spunta un’area adibita a discarica abusiva. E stavolta le forze dell’ordine hanno beccato in flagranza anche un camionista impegnato a smaltire illecitamente gli scarti. Due le denunce scattate a seguito del blitz eseguito dai militari del Comando della compagnia della Guardia di finanza di Ostuni, in contrada “Lamacornola”, lungo la piana degli ulivi secolari che abbraccia le campagne di Ostuni e Fasano. Il personale delle fiamme gialle, nell’ambito di specifici servizi coordinati dal capitano Antonio Martina e finalizzati al controllo dell’ambiente, hanno così deferito in stato di libertà, per violazioni delle norme ambientali, un operaio edile del posto, chiamato a difendersi dall’accusa di procurato inquinamento ambientale.
BRINDISI - “In riferimento a quanto rilevato dalla Polizia Municipale di Brindisi, nella giornata di ieri, nella centralissima Via Germanico, esprimiamo ferma condanna per il grave atto di inciviltà consumato a danno dell’immagine e del decoro della città”. E’ quanto sottolinea in una nota il presidente provinciale dell’Adoc, Giuseppe Zippo a margine di quanto scoperto dagli agenti della polizia municipale, che nell’ambito dei servizi coordinati dal comandante Teodoro Nigro, avevano constatato nella mattinata di ieri la presenza lungo uno dei marciapiedi di via Germanico (angolo via Menotti) di un ammasso di vecchia mobilia. Uno sfregio, all’interno di uno spazio pubblico ed a cielo aperto, nel centro cittadino.
BRINDISI – Accanto alla città delle vanità (e della vacuità) di gran parte della politica, sopravvive la città della vergogna che ci regala spesso comparsate in note trasmissioni, ultima in ordine di apparizione quella sui parcheggiatori abusivi, che qualcuno però su Facebook invita a lasciare in pace perché si tratterebbe di “povera gente”. Contenti loro. Ecco però l’ultima impresa di uno di questi appartenenti alla categoria dei “poveretti”: una bella discarica abusiva di rottami di ogni genere all’interno del cimitero, dove l’autore dell’operazione è entrato impunemente con un furgoncino o un motocarro, e ha fatto i comodi propri in un angolo un po’ più defilato, accanto ad alcune cappelle.
A Brindisi le discariche abusive arrivano anche all'interno di aree comunali che dovrebbero essere sorvegliate, come il camposanto. Ecco cosa ha lasciato tra le cappelle di famiglia uno dei tanti svuota soffitte e garage che si aggira per la città, abbandonando poi i rottami che non può rivendere sia lungo la costa, che nelle campagne ma anche, scopriamo adesso, tra i defunti.
VILLANOVA (Ostuni) – Sono stati sospesi oggi alle 14 per il solo periodo della tre giorni pasquale, e riprenderanno martedì i lavori di dragaggio dei depositi di posidonie formatisi nell’ansa terminale del porto di Villanova. Un’operazione necessaria per far sì che gli odori emanati dai processi di decomposizione delle piante (la Posidonia oceanica non è un’alga, cioè un organismo animale) non disturbino residenti e turisti nel corso della stagione estiva. In un’ottica a medio termine, i lavori di rifacimento del porto dovrebbero prevedere misure per ostacolare il flusso nel bacino delle masse di posidonie trasportate dalle correnti in entrata. I lavori vengono condotti da mezzi e personale dell’impresa Cannone Group.
FASANO – Un’altra discarica a cielo aperto scovata dal Comando Stazione Forestale di Ostuni, in territorio fasanese e tra ulivi secolari. La scoperta è stata fatta lo scorso 12 marzo in contrada Carretto – Soverato, in località Pezza Carrieri. L’area sequestrata è di 35.000 metri quadrati e sono stati denunciati i titolari dell’impresa agricola dove venivano illecitamente smaltiti rifiuti di ogni genere.
BRINDISI - Due aree di circa 300 mq totali, dedicate a contenere illegalmente rifiuti per un totale di 22 tonnellate, e un responsabile denunciato all’autorità giudiziaria con annessa multa da parte della guardia di finanza per 50mila euro. E’ il bilancio di una operazione svolta dai militari del Reparto navale delle fiamme gialle, all’esito indagini in materia di tutela dell’ambiente.
BRINDISI - Pubblichiamo un documento di Brindisi Bene Comune sul tema delle bonifiche nell'area inquinata del Sito di interesse nazionale di Brindisi, e in cui si affrontano due questioni molto delicate: la prima è la proposta Eni al governo di risarcimento globale e forfettario per la contaminazione di 9 siti italiani, che l'associazione invita a respingere; la seconda è l'immensa discarica di fanghi industriali pericolosi nota anche come Micorosa, che dovrebbe essere bonificata con denaro pubblico, mentre secondo Brindisi Bene Comune il conto va presentato alla stessa società proprietaria, ma a questo punto sorgerebbe un conflitto d'interesse: la richiesta dovrebbe essere fatta da Provincia e governo, ma uno dei soci di Micorosa è Massimo Ferrarese.
GALATINA – Senza alcuna autorizzazione smaltivano rifiuti speciali pericolosi su un terreno di circa 10mila metri quadrati a Galatina in provincia di Lecce. Tutta l’area interessata è stata sottoposta a sequestro preventivo d’urgenza dai carabinieri del Noe di Lecce – che ha condotto le indagini sotto la direzione del capitano Nicola Candido. I reati contestati all’amministratore della società – denunciato anche alla Procura della Repubblica di Lecce - sono: gestione illecita di rifiuti, miscelazione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi nonché attivazione di uno scarico di reflui industriali in assenza di autorizzazioni. Valore dei beni all’interno dell’area, un milione di euro circa. Potrebbero essere coinvolte altre società.
CATANZARO - Rifiuti & Fisco: riscontrate irregolarità nella gestione della discarica di Catanzaro. Nuovi guai per i vertici della “Enertech”. E così a carico dell’imprenditore brindisino Giovanni Faggiano (52 anni) è piovuto un nuovo provvedimento restrittivo. Cinque, in tutto, le persone arrestate. Altre due sono state sottoposte all'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Questo, dunque, l’esito del nuovo blitz maturato all’alba nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità fiscali e violazioni ambientali nella gestione della discarica del capoluogo calabro.
MANDURIA – Trasformare la spazzatura in compost è una delle vie ecologiche per la chiusura del ciclo dei rifiuti soldi urbani. Ma anche il ciclo di lavorazione per l’affinamento del prodotto ha un suo impatto che – oltre agli odori molesti tipici di alcuni impianti di compostaggio – è costituito dagli scarti di produzione. In sintesi, a fine ciclo da un lato si ha il compost pronto per i vari usi (se è di qualità, concimi ed simili), dall’altro un materiale triturato composto da vetri, plastiche, legno ed altre componenti del rifiuto non utilizzabili, oltre ai fanghi di lavorazione. Tutto ciò va in discarica. Invece la Eden 94 di Manduria lo ha sparso su 70mila metri quadrati di campagna (sette ettari), sequestrati ieri dai carabinieri del Nucleo di tutela ecologica di Lecce e da quelli della compagnia di Manduria.
OSTUNI – Due discariche abusive, all’interno del villaggio turistico Valtur. E scattano i sigilli da parte dei militari della sezione operativa navale della Guardia di finanza lungo il litorale nord di Brindisi, sulla marina di Ostuni. Dopo i 9mila metri quadri di discariche sequestrate nei giorni scorsi tra le periferie di Brindisi, proseguono i controlli contro i reati ambientali con le fiamme gialle che appongono i sigilli ad altri 10mila metri quadri di terreno. Per individuare l’area i militari si sono avvalsi anche di un elicottero della sezione aerea della Guardia di finanza di Bari, per la salvaguardare le bellezze naturalistiche del territorio lungo la fascia costiera brindisina.
CAROVIGNO – Cercate una discarica abusiva? Non c’è problema, un denso fumo nera la segnala a chi transita sulla superstrada Bari-Brindisi, all’altezza dello svincolo per S. Sabina, borgata costiera di Carovigno. Il luogo della discarica non è affatto nascosto, comunque, nel caso l’articolo desti l’interesse delle forze dell’ordine, della Asl o dei vigili urbani, o anche della polizia provinciale. Si sarebbe notato persino senza l’incendio appiccato da qualcuno a parte della spazzatura e dei rottami che invadono la scarpata. E’ l’ da un pezzo, si trova sulla bretella tra la strada d’ingresso a S. Sabina e l’agglomerato denominato la Nostra Famiglia. Purtroppo sotto c’è la Lama di Mezzaluna. Al panorama della lama lato-mare ci hanno pensato alcune imprese edili.
Siamo sulla bretella tra la strada d'ingresso alla borgata di S.Sabina (Carovigno) e la sua naturale estensione della Nostra Famiglia, proprio sulla Lama della Mezzaluna già martoriata dal cemento. Ed ecco come viene gestito il servizio di igiene urbana su una costa che qualche anno fa aveva ottenuto addirittura la Bandiera Blu. Il luogo non è nascosto, ma questa discarica abusiva si estende esattamente attorno ad una batteria di cassonetti visitata tutti i giorni dal personale del servizio raccolta rifiuti. Ogni commento è superfluo.
BRINDISI – La situazione è da tempo insostenibile. La convivenza con le discariche di Contrada Autigno è impossibile, e dopo mesi di proteste e manifestazioni, gli abitanti delle contrade attorno al polo di cave e attività estrattive in parte prestate allo smaltimento di rifiuti solidi urbani ma anche speciali, a pochi chilometri da S.Vito dei Normanni e a circa 15 da Brindisi, nel cui agro Autigno ricade, passano ai fatti annunciando che martedì 27 settembre invieranno consegneranno un esposto alla procura della Repubblica.
BRINDISI – Grande preoccupazione dopo la chiusura della discarica di Feudo Inferiore dell’Ato Br/2 di Francavilla Fontana e per il grande ritardo della chiusura del ciclo dei rifiuti nella provincia di Brindisi. A denunciare tutto ciò la segreteria territoriale del sindacato Funzione Pubblica Cgil di Brindisi, che chiede un incontro con il commissario prefettizio della città di Brindisi, Bruno Pezzuto, con il sindaco di Francavilla e presidente dell’Ato Br2, Vincenzo Della Corte, e con il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, ente che detiene importanti e precise deleghe (e responsabilità) in materia ambientale.
BRINDISI - Per l'amministrazione comunale di Brindisi non esiste un'emergenza rifiuti, e tutto è pronto per stoccare in sopralzo sia nel lotto tre, che nel lotto quattro. Va ricordato che ormai la discarica comunale di Autigno, al confine con il territorio di S.Vito dei Normanni, viene utilizzata da tutti e venti i centri del Brindisino suddivisi in due Ato. I lavori sono cominciati oggi.
BRINDISI - Discarica di Autigno prossima all'esaurimento, la Provincia dà l'ok alla sopraelevazione per soli due metri, e provvisoria, per accogliere i conferimenti accresciuti dalla chiusura estiva dell'impianto di compostaggio privato usato dai vari Comuni. Da mesi la discarica di Autigno, di prorietà del Comune di Brindisi e al servizio degli undici centri dell'Ato Br/1, riceve anche i rifiuti dell'Ato Br/2.
BRINDISI - Al posto della discarica abusiva a cielo aperto di materiale di risulta (guarda le immagini nell’archivio video di BrindisiReport.it), nella zona di Punta Penne e Punta del Serrone un Sito di interesse comunitario, per potervi utilizzare fondi destinati alla tutela delle aree protette. Smonta la polemica, e rilancia, l'assessore Cesare Mevoli che passa carte alla mano al contrattacco, dopo l'invito ad intervenire dei consiglieri Enzo Albano e Francesco Cannalire.
Consiglieri comunali sulle tracce di una discarica abusiva. Francesco Cannalire (Api) e Enzo Albano (Pd) hanno segnalato, documentato e denunciato una discarica a cielo aperto, con presenza di Eternit, a Punta Penne
BRINDISI – La provincia di Brindisi sull’orlo di una crisi dei rifiuti? Per tre consiglieri comunali del capoluogo non ci sono dubbi, soprattutto dopo il sopralluogo alla discarica di bacino di Autigno di pochi giorni fa durante il quale il responsabile tecnico della discarica, la cui gestione è in appalto alla Nubile Srl, ha dichiarato che l’autonomia ormai è solo di un paio di mesi.
OSTUNI - Sotto la cisterna la discarica: questa l’accusa, che gli inquirenti avrebbero mosso nei confronti del titolare del terreno e del tecnico che avrebbe seguito per suo conto la pratica edilizia, relativa alla realizzazione di una vasca idrica.
CAROVIGNO - L'oasi di Torre Guaceto si prepara ad accogliere i vacanzieri, ma intorno è il degrado a fare da cornice a quella che è conosciuta come area protetta. Protetta, in questo caso, non si direbbe. Semmai circondata dai rifiuti. Una discarica a cielo aperto campeggia a poche centinaia di metri dalla spiaggia e lungo la strada che conduce al centro visite di Torre Guaceto, lì dove i turisti organizzano le loro giornate nella riserva naturale.
BRINDISI - Bisognerà attendere non meno di un mese per capire in che tempi sarà messa a punto, quanto costerà, e soprattutto a spese di chi la bonifica della gigantesca discarica a ridosso dell’oasi naturale della Saline. Sono più o meno questi, in previsione, i tempi contemplati per la realizzazione del progetto di bonifica recentemente assegnato dal ministero dell’Ambiente alla Sogesid, società in house dello stesso dicastero che qualche giorno addietro ha notificato la designazione al Comune di Brindisi. Il bubbone ecologico seppellito sotto terra, scomodo vicino della splendida oasi naturalista, è anche la più imponente discarica del territorio estesa su un’area di circa 40 ettari, pari ad almeno 1,5 milioni di metri cubi di carbonato e idrossidi di calcio infiltrati da clorurati organici.
BRINDISI – Totalmente riformata dalla Corte di appello di Lecce la sentenza che in primo grado, per il percolato della discarica di Autigno, aveva assolto l’allora sindaco di Brindisi Giovanni Antonino e condannato gli altri otto imputati a pene tra i dieci mesi di reclusione (Francesco Magno, geologo, progettista della discarica, e un anno e otto mesi Pietro Cafaro, dirigente del settore Ecologia e Lavori pubblici del Comune di Brindisi). La Corte di Appello ha praticamente assolto tutti stabilendo il doversi procedere per prescrizione di alcuni capi di imputazione e il fatto non sussiste per altri capi di imputazione.