Un fotoreporter fra i residenti di Parco Bove: "Comunità unita e accogliente"
Gabriele Guida sta effettuando un reportage fotografico sul disagio economico. A Brindisi ha raccolto varie testimonianze
Gabriele Guida sta effettuando un reportage fotografico sul disagio economico. A Brindisi ha raccolto varie testimonianze
Sì è svolta a Lecce presso la Scuola di Cavalleria dal 7 al 9 novembre la quarta edizione del "Workshop di fotogiornalismo in zone di conflitto"
Mancherà tanto, ai suoi cari e ai compagni di avventura, Mario Gioia, giornalista fotoreporter e soprattutto uomo gioviale, ironico, altamente professionale nel lavoro e corretto e tollerante – per convinzione profonda – nei rapporti con i colleghi, legatissimo alla famiglia
FRANCAVILLA FONTANA – Un arrivo e un ritorno. Passi che ti portano lontano e gli stessi che ti fanno ritornare a casa. Ma nel mezzo di un viaggio c’è sempre qualcosa che poi puoi raccontare. Parole, occhi, mani, immagini, scatti, urla, lacrime e sorrisi. Non c’è un tempo o un percorso tanto spicciolo da limitarsi ad uno spazio vuoto. Si vive per guardare oltre, lontano e arrivare a toccare sempre un’emozione. Proprio essa, brutta o bella, gioiosa o devastante, è la realtà di ciò che si vive e solo attraverso l’emozione si può raccontare ciò che la terra sotto i piedi ti porta a vivere in quel momento.
BRINDISI – “Se non ricordiamo non possiamo comprendere.” Edward Morgan Forster. Nel ricordo di una tragedia si comprende la reale estensione di una realtà ancora viva dopo 15 anni. La tragedia del 28 marzo 1997, la tragedia del Venerdì Santo, dimenticata da pochi, quando la motovedetta albanese Kater I Rades entra in collisione nel canale d’Otranto con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana: 84 morti accertati – quasi tutte donne e bambini – e 37 superstiti. Una parola dentro un ricordo così, come un’immagine nella mente di chi ha vissuto i momenti della disperazione, una tragedia ricostruita per BrindisiReport. it da Pierpaolo Cito, giornalista fotoreporter brindisino dell’Associated Press.
HERAT – “Fare del bene non ha colore politico né bandiera”: esordisce così Alberto Alpozzi, il fotoreporter torinese che nel mese di dicembre 2011 è stato in Afghanistan, nella zona di Herat, affidata al comando della Brigata Sassari dell’Esercito , dove ha avuto modo “di conoscere e condividere delle esperienze con i ragazzi del Reggimento San Marco", della Marina Militare,di stanza a Brindisi, che sono lì in missione di pace. Alcuni di loro termineranno tra qualche settimana l’impegno operativo con l’Isaf e faranno rientro a casa nei primi giorni di febbraio 2012.
OSTUNI - "L’ultimo inverno è stato particolarmente rigido, con temperature che hanno toccato i quaranta gradi sottozero e ora, per gli orgogliosi pastori nomadi discendenti di Gengis Khan, si prospetta un futuro incerto e drammatico . Otto milioni di capi di bestiame morti hanno obbligato molte famiglie ad abbandonare i magici luoghi del deserto del Gobi per affrontare l’ultimo viaggio verso Ulaan Bator, la capitale mongola che ha visto quasi raddoppiare il numero di abitanti nel volgere di pochi anni . Accampati in periferia, in alloggi di fortuna e senza la prospettiva di un lavoro, vanno incontro al loro tragico destino".