BRINDISI - I presunti schiavisti del fotovoltaico adesso hanno un volto e un nome, si tratta di persone legate a filo doppio, anche formalmente, alla azienda spagnola Tecnova, finita nel mirino della procura leccese dopo la rivolta dei lavoratori immigrati. Gente che oggi rischia il rimpatrio dato che, dopo la scomparsa nel nulla dell’azienda, non hanno più un contratto di lavoro che ne giustifichi dal punto di vista legale la permanenza in territorio italiano. La beffa dopo il danno dunque, ma non per molto. I magistrati stanno dando la caccia ai mediatori italiani, quelli che hanno reclutato la manodopera a basso prezzo, finita nei campi da mane a sera a istallare pannelli per la produzione di energia solare come qualche secolo fa nei campi di cotone. Da qui a breve potrebbe scattare un blitz di proporzioni mai viste, la ribellione ha prodotto i suoi frutti, e anche il prefetto Nicola Prete che questa mattina ha incontrato i sindacati ha annunciato “sorprese”.
BRINDISI - Secondo l’accusa avevano presentato richiesta di autorizzazione per l'istallazione di cinque impianti fotovoltaici contigui da un megawatt l'uno,
BRINDISI - Sono nati – naturalmente in rete - appena due settimane fa, e nel breve volgere di pochi giorni hanno raggiunto quote vertiginose di adesioni: non solo le oltre 24mila su Facebook, ma le convention piene zeppe in giro per l'Italia per dire no al decreto “ammazza green economy” a firma del ministro Romani. Il nome del movimento spontaneo che questa mattina ha fatto tappa a Brindisi, presso l'Hotel Internazionale, è eloquente : “Sos rinnovabili”, sigla che sta per le oltre 150mila imprese impegnate nel settore da un capo all'altro della penisola, alle quali il governo virando a 360 gradi, ha appena tagliato i viveri. Incentivi al fotovoltaico drasticamente ridotti, con una argomentazione su tutte: “Gli incentivi al fotovoltaico, se fossero andati così come stavano andando, sarebbero costati ai cittadini italiani nei prossimi anni 7 miliardi all’anno”, ha detto Romani.
BRINDISI – Riduzione in schiavitù. E’ questa l’ipotesi di reato su cui indaga la procura di Lecce dopo la “rivolta” degli “schiavi del fotovoltaico” dipendenti dall’azienda spagnola Tecnova, mentre la Guardia di Finanza salentina congela 5 milioni di euro sui conti correnti dell’impresa. Dopo il sit in di via Bastioni, nella serata di ieri – epilogo di un’altra vana giornata d’attesa per tre mesi arretrati di stipendio, che ha procurato qualche ora di disagio nel centro storico messapico – i dipendenti di colore di Tecnova hanno deciso di spostarsi a Lecce. Un breve blocco anche sulla statale Brindisi- Lecce ed un’altra manifestazione nei pressi della prefettura salentina prima di incontrare i responsabili del sindacato Ugl che avevano già da qualche mese iniziato a sostenere la loro causa anche con una serie di denunce.
BRINDISI – Alla fine “gli schiavi del fotovoltaico”, hanno deciso di liberare il blocco di via Bastioni San Giacomo a Brindisi, che ha paralizzato una delle principali vie di fuga del centro storico messapico per quasi tre ore. Sono le 20, minuto più o meno, quando il tam-tam della notizia raggiunge la sessantina di operai di colore dipendenti della Tecnova. Estenuati dall’estremo tentativo di capire in quale allucinante “truffa” erano incappati. E avevano cercato diligentemente, senza tensione, nonostante fossero “incazzati neri”, perché aspettano tre mesi di stipendio dai “fantasmi del sogno del silicio baciato dal sole”, di bussare all’ennesima porta che potesse fornire spiegazione. Non una elemosina, ma uno stipendio, qualcosa che si sono sudati: “Lavoriamo dalle 12 alle 22 ore e spesso non siamo neppure pagati”, ci avevano raccontato nella puntata precedente (vedi BrindisiReport del 22 marzo).
SAN PANCRAZIO SALENTINO – Il procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi ha già inviato al gip Paola Liaci gli atti dei cinque sequestri preventivi degli impianti fotovoltaici costruiti a San Donaci, contrada Ponticello, dalla siciliana Società agricola energetica europea Srl, che avanza un'altra vicenda all'ombra dei pannelli al silicio. Dietro l’Eldorado delle energie alternative una nuova stagione della schiavitù e dei diritti negati? Sembra questa l’altra faccia della medaglia che emerge dopo l’esplosione delle proteste sui cantieri di mezzo Salento dei lavoratori extracomunitari dipendenti dall’azienda Tecnova, produttrice di impianti per energie rinnovabili. Un dato intanto, sono tutti neri: non solo per via dello stato di agitazione, si tratta di nordafricani, marocchini, senegalesi, ma anche pakistani, impiegati nella realizzazione di parchi fotovoltaici.
BRINDISI – Antonio Puliafico, Giovanni Buglisi, Domenico Catalfamo: sono tre nomi dell’indagine “Senza Via” del Noe dei carabinieri di Lecce e della procura di Brindisi, sono gli stessi nomi che compaiono sui cartelli di cantiere degli impianti fotovoltaici in contrada Belloluogo, all’incrocio dei territori di San Vito dei Normanni, Brindisi e Mesagne al centro di un servizio di BrindisiReport.it del 23 gennaio scorso. Un’area particolarmente fitta di impianti già realizzati e di altri in fase di realizzazione, come da recente esposto dell’avvocato civilista Antonello Bruno. Impianti tutti da un megawatt realizzati, come nel caso di San Donaci e altrove, a inseguimento, con la tecnica del frazionamento e della proprietà distinta impianto per impianto, ma stesso progettista, stesso direttore dei lavori e stesso direttore di cantiere. Non stessa data per la Dia.
BRINDISI – Provincia di Brindisi contro Enel (o meglio, il contrario) davanti al Tar il 23 marzo prossimo a causa del “Regolamento per la redazione degli studi e la valutazione della compatibilità ambientale di impianti fotovoltaici da realizzarsi nel territorio della Provincia di Brindisi”, approvato con delibera dal consiglio provinciale del 29 novembre 2010, un atto che non ha alcun valore dal punto di vista normativo essendo competenza della Regione emanare tali provvedimenti sulla base di linee guida nazionali. L’avvocato dell’ente, che ha deciso di resistere, ovviamente sarà pagato con i soldi pubblici.
BARI - Per avviare le attività di controllo e per dar vita ad un’anagrafe di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici operanti sul territorio pugliese (impianti autorizzati con Dia) è stato sottoscritto questa mattina, presso la presidenza della giunta regionale, un protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente dell’Anci Puglia, Luigi Perrone e il presidente dell’Upi, Francesco Schittulli. Presenti anche gli assessori regionali competenti Loredana Capone e Lorenzo Nicastro.
BRINDISI - L’unica certezza sulle rinnovabili, al momento, non è made in Italy. La quota del 17 per cento da raggiungere entro il 2010 è limite imposto dall’Unione europea, pena sanzioni che le finanze del Belpaese certamente non possono permettersi di rischiare. Il resto è caos. Il decreto sulle rinnovabili licenziato recentemente dal governo, dopo un serrato corpo a corpo fra il ministero della Sviluppo economico e il ministero dell’Ambiente, è stato ribattezzato decreto “ammazza green economy” dall’ampio fronte del no composto da ambientalisti, aziende del settore e sindacati che paventano da una parte una rapida conversione al nucleare a danno delle rinnovabili, dall’altra la perdita di circa 150mila posti di lavoro.
BARI - Una conferma sul primato della Puglia in Italia nella produzione di energia solare giunge anche da una grande compagnia estera. In quanto a potenza installata di fotovoltaico, 680 megawatt - 680.000 Kilowatt (Kw) - non ci sono altri rivali. Lo dice uno studio realizzato da Mitsubishi Electric, tra i leader mondiali nel settore del fotovoltaico per la generazione di energia elettrica.
BRINDISI - Energie rinnovabili, le commissioni parlamentari frenano e chiedono la rettifica del decreto legislativo prossimo ad essere licenziato dal governo, ponendo vincoli al proliferare selvaggio degli impianti, fotovoltaico innanzitutto. Le prime modifiche proposte al testo risalgono all’8 febbraio scorso. La commissione Ambiente e Attività produttive della Camera ha chiesto in sostanza di “anticipare l’entrata in vigore dei limiti per gli impianti fotovoltaici in zona agricola” e soprattutto di eliminare il tetto massimo di un megawatt per gli impianti in questione e prevederne uno “adeguato ad evitare l’utilizzo eccessivo delle aree agricole”, dedicando al fotovoltaico la quota massima del venti per cento delle superfici agricole fino a cinque ettari.
OSTUNI – Pannelli & polemiche. Sul solare è scontro all’ombra di Palazzo San Francesco: in cantiere il primo Parco fotovoltaico superiore a un megawatt destinato a sorgere sul territorio di Ostuni. Un impianto da 5 megawatt, tra gli uliveti della Città bianca. Il progetto, senza che il Consiglio comunale ne fosse messo a conoscenza, ha già ricevuto il nulla osta da parte dell’Ufficio tecnico. A sollevare obiezione è il consigliere comunale del Gruppo misto indipendente, Gianfranco Coppola, che in una nota rivolta al sindaco Domenico Tanzarella e all’assessore all’Urbanistica Andrea Pinto, ha chiesto conferma sia in merito all’esistenza del progetto sia in riferimento alla veridicità della notizia che vorrebbe lo stesso già approvato dall’organo tecnico, senza che rispetto alla proposta si sia espressa l'assise cittadina.
BARI - Il gruppo nipponico Sumitomo investirà sull'energia solare in Italia con 5 miliardi di yen (circa 45 milioni di euro) pronti e destinati all'acquisizione di dieci impianti in Puglia. Secondo il quotidiano finanziario giapponese Nikkei, Sumitomo ha raggiunto e formalizzato ieri un'intesa con SAG Solarstrom per rilevare l'85% di due controllate della società tedesca, che dichiarano un potenziale installato di produzione elettrica di circa 10 megawatt (9.700 kW), pari al quantitativo dei panelli solari montati su 2.800 abitazioni.
BRINDISI – Uno spettro aleggia sul fotovoltaico in Puglia, e ci racconta come i problemi dello sviluppo degli impianti di Fonti energetiche rinnovabili (Fer) non siano quelli frettolosamente affastellati nei messaggi allarmistici. Se il punto di partenza assodato è che l’Italia ha bisogno di sviluppare le fonti alternative, la questione è allora quella della programmazione e dell’indirizzo (qualcosa comincia a vedersi, anche se con ritardo), e del rispetto delle regole e dei territori, e quindi anche dei controlli. BrindisiReport.it ha già proposto un primo servizio con una verifica sul campo, ora entriamo più a fondo nei meccanismi, partendo da un caso che va prendendo forma: quello della marea di sospette dichiarazioni di fine lavori piovuta sul tavolo del Gestore dei servizi elettrici (Gse) entro il 31 dicembre scorso, con provenienza Puglia.
BRINDISI - Sul territorio pugliese sono attivi circa 8.000 impianti fotovoltaici per circa 450 MW in esercizio e nel 2010 sono 3.900 i nuovi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che Enel ha connesso alla rete elettrica. Si registra così rispetto ai 2.700 del 2009 una crescita di circa il 50 per cento del numero di impianti verdi presenti sul territorio in un solo anno, per una potenza di 475 Mw.
BARI – Domani mercoledì 26 gennaio alle ore 12 presso la Sala riunioni della presidenza della Regione Puglia, il governatore Nichi Vendola e l’assessore regionale all’Ecologia, Lorenzo Nicastro, presenteranno il disegno di legge regionale sulla regolamentazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Intanto, la vice presidente e assessore allo Sviluppo, Loredana Capone, punta su una riunione tra i prefetti pugliesi e la Regione per prevenire le infiltrazioni criminali nelle energie rinnovabili. Loredana Capone ha infatti scritto al prefetto di Bari Carlo Schilardi, chiedendogli di convocare l’incontro.
BARI - Massimo rigore per proteggere il territorio di Brindisi dall’invasione del fotovoltaico, un tavolo con Anci e Upi, le associazioni che riuniscono i Comuni e le Province, e soprattutto l’ennesima esortazione al governo nazionale affinché si esprima sulla definizione delle quote di energia rinnovabile nei territori. Si è concluso con questi intenti l’incontro tra la vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, e il presidente della provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, un incontro utile per fare il punto della situazione e tracciare le linee delle prossime azioni finalizzate alla protezione del territorio.
BRINDISI – In Puglia, come in altre regioni, la regolamentazione degli impianti di fonti energetiche rinnovabili (Fer) è avvenuta in progress, e non è riuscita a stoppare gli effetti degli errori dei primi anni. Tra le imprese calate da ogni dove, molte hanno approfittato di qualsiasi varco per appropriarsi letteralmente di parti del territorio spostando sull’indicatore di massimo l’indice di speculazione e di sfruttamento sulle aree. Ciò è avvenuto soprattutto per il fotovoltaico. E quando è arrivata la prima pezza alla vistosa falla determinata dalla possibilità concessa di realizzare impianti sino a un Mw con la sola Dia, con la circolare regionale dell’1 agosto 2008 che invitava i Comuni a “porre la massima attenzione alla eventuale presenza di connessioni tra più Denunce di inizio attività”, in molti casi era troppo tardi.
BARI - «La Regione Puglia non ha autorizzato alcun impianto fotovoltaico richiesto dalla 3M Energia di Maurizio Zamparini nel territorio di Brindisi». Una precisazione destinata a sollevare polemiche ma soprattutto a pesare, quella della vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, in relazione all’intesa raggiunta nei giorni scorsi tra i coltivatori e l’imprenditore Maurizio Zamparini, per un investimento che quest’ultimo intende fare nei pressi della centrale Enel con un mega impianto. «Il Gruppo Zamparini - spiega Capone - ha presentato domanda datata 6 agosto 2010 e protocollata il 12.8.2010 con il n.12343. Il progetto consiste in un campo fotovoltaico da 199,962 MW (e non da 500 MW come riportato dai media), che occupa una superficie lorda di 784 ettari»
BRINDISI – L’accordo c’è, e riguarda i terreni dell’Area Sin Cerano, intestati ai proprietari facenti parte dell’associazione Agricoltura-Ambiente-Natura. Questa mattina, presso l’hotel Orientale di Brindisi, è stato presentato il protocollo d’intesa raggiunto con la 3M Energia, azienda che opera nel fotovoltaico e facente capo all’imprenditore Maurizio Zamparini.
SAN PANCRAZIO SALENTINO - Il 15 gennaio 2011 alle 17 il comitato “Area Pulita” in collaborazione con l’associazione “Terra Rossa” di Mesagne, terrà un'assemblea in S.Pancrazio Salentino (Br) nell’aula consiliare “P. Briganti” sul tema del fotovoltaico selvaggio. Durante l’assemblea verrà proiettato il documentario “La Mia Lamia” preparato sempre da comitato area pulita. Il documentario affronta il tema dell' impatto ambientale che avrà sulle campagne di S.Pancrazio l'eventuale realizzazione del progetto di costruzione in contrada Lamia, sul confine tra San Pancrazio e San Donaci, di una centrale fotovoltaica su 130 ettari di terreno agricolo per una capacità produttiva di 70 Mw (10 ettari dei 130 saranno destinati a serre) dovesse essere realizzato.
BARI - “Questa iniziativa segna il nuovo corso che la Regione Puglia intende perseguire in materia di sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, siglando il Protocollo d’Intesa con Enel.Si per promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture degli edifici. Alla firma erano presenti Guido Stratta, responsabile di Enel.Si, l’assessore regionale all’Ecologia Lorenzo Nicastro e il dirigente regionale del settore economia Davide Pellegrino.
BRINDISI - Vogliono piazzare pannelli anche in piena zona di tutela faunistica, poco a nord di Brindisi. Continuano a dilagare i progetti per gli insediamenti fotovoltaici, mentre la Regione Puglia sta procedendo per perfezionare l'iter di approvazione del nuovo regolamento per il settore. Questa volta è il consigliere regionale brindisino della lista "La Puglia per Vendola", Giovanni Brigante, a segnalare una situazione-limite con una lettera al governatore Nichi Vendola, al sindaco Domenico Mennitti e al presidente della Provincia, Massimo Ferrarese.