L’ex sindaco Giovanni Antonino si tira fuori dalla contesa e si affida al suo profilo Facebook per annunciare che non si candiderà a sindaco in vista delle elezioni amministrative in programma il prossimo giugno a Brindisi. Riportiamo di seguito il post di Antonino
Giovanni Antonino: “Penso alla ricandidatura con una civica per riscatto personale e per vedere se ciò che dice la gente è vero”. Intanto nuova tegola: la sua abitazione all’asta dopo la condanna della Corte dei conti a pagare oltre 2 milioni per danni d’immagine. “L’attuale sindaco dimentica che curava la comunicazione del Comune sia prima che dopo il ribaltone che oggi riesuma pensando a chissà quale fantasma"
BRINDISI - Altri sei mesi di indagini sull'ex sindaco Giovanni Antonino, l'ex segretario dell'Autorità portuale Nicola Del Nobile e l'ex assessore comunale Francesco Cannalire. I magistrati hanno chiesto tempo per "esaminare la copiosa documentazione” sequestrata.
BRINDISI – Mani legate contro l’Enel, ma non contro l‘ex sindaco più discusso degli ultimi decenni. La giunta Consales ha approvato una delibera, esattamente l’8 agosto scorso, in cui si dà mandato agli avvocati di procedere per le vie legali con ogni azione necessaria al recupero dei crediti che l’Ente municipale vanta nei confronti di colui che fu sindaco dal 1997 al 2003 e che fresco di riconferma fu arrestato per tangenti.
BRINDISI – Giovanni Antonino ancora sulla scena nel tribunale di Brindisi. “Cerco di dimenticare ma voi mi costringete a ricordare convocandomi in continuazione”, ha detto l’ex sindaco di Brindisi al pubblico ministero Adele Ferraro. Antonino è comparso come imputato già condannato e ora nella veste di teste (con assistenza del difensore Massimo Manfreda) citato dall’accusa nel processo per gli abusi edilizi commessi nella realizzazione del complesso turistico-alberghiero-residenziale Acque Chiare, sul litorale a nord di Brindisi, in località Case Bianche.
BRINDISI - Il presidente del consiglio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, ex ministri (Altiero Matteoli, Antonio Marzano), vice ministri (Guido Viceconte), sottosegretari, parlamentari (Raffaele Fitto, Giovanni Carbonella e tanti altri), ex amministratori regionali (Michele Saccomanno e altri), sindacalisti, imprenditori (compreso l’attuale presidente della Provincia Massimo Ferrarese). Tutti ammessi a testimoniare.