"Bronx", il gip rigetta le istanze dei difensori di tre indagate
Due restano ai domiciliari, una terza deve osservare l'obbligo di dimora. Hanno negato gli addebiti
Due restano ai domiciliari, una terza deve osservare l'obbligo di dimora. Hanno negato gli addebiti
Individuati i responsabili di diversi furti in abitazione fra le province di Brindisi, Taranto e Bari. Una famiglia denunciata per aver denunciato una rapina, anziché un furto
Domani toccherà al primo, dopodomani al secondo: sono stati già fissati i due interrogatori di garanzia dei vigili urbani arrestati a Francavilla Fontana per aver chiesto una tangente di 10 mila euro al titolare di una rivendita di auto usate paventando irregolarità e minacciando conseguenze
Non ritiene il giudice dell'udienza preliminare che i due dirigenti comunali prosciolti non abbiano commesso qualche irregolarità. Il passaggio è il seguente: non è detto che tutte le irregolarità, pur restando tali, abbiano rilievo penale. Nell'affaire News Roma fece quel che doveva.
BRINDISI - Ha rigettato le accuse dinanzi al gip Claudio Bistonte, 47 anni di Brindisi, arrestato per la rapina da 70mila euro ai danni di un agente di Gallipoli: "Quello scooter non è il mio" ha detto l'arresato" al fianco del suo avvocato di fiducia Luca Leoci.
BRINDISI – Il giudice delle indagini preliminari ha sciolto stamani la riserva sulla convalida per i dieci fermati nel corso dell’operazione condotta dalla Squadra mobile all’alba del 25 marzo contro il traffico di rame rubato, che ha portato anche al sequestro di 17 quintali di cavi razziati nei campi fotovoltaici e di un autocarro, oltre che di attrezzature specifiche come una macchina per liberare l’anima in “oro rosso” dalle guaine sintetiche. Restano in carcere il mediatore barese del traffico. Alfonso Loizzi, e i brindisini Vincenzo e Donato Carlucci, Antonio e Michele Angelo Colaci. Francesco Pisanò, pure di Brindisi, è stato assegnato agli arresti domiciliari. Michele Loizzi, figlio di Alfonso, è stato rispedito a Ceglie del Campo ma con obbligo di dimora. In libertà Agostino Navarra di Bari, Michele Colaci e Antonio Iaia di Brindisi.
BRINDISI – Davanti ai difensori Giancarlo Camassa e Michele Vozza e al gip Paola Liaci, questa mattina in carcere a Brindisi, durante l’interrogatorio di convalida degli arresti, tre dei “magnifici sette” si sono avvalsi della facoltà di non rispondere mentre gli altri quattro hanno dichiarato di non essere stati loro a compiere lo sfascio della sala giochi di via Torre a Latiano, la “Stars Games”, la scorsa domenica sera.
CEGLIE MESSAPICA – Una scarcerazione e due misure di restrizione da scontare ai domiciliari, dopo i tre arresti per un presunto sequestro di persona con annesso tentativo di induzione alla prostituzione, anche sotto minaccia di un’arma, di una 24enne brasiliana. L’avvocato Cataldo Gianfreda, difensore di tutti gli indagati come responsabili dei fatti - il 31enne Francesco Gianfreda, il 34enne Luigi Colella e la 23enne Maria Rossini (tutti nati e residenti a Ceglie Messapica eccetto Colella di origine tarantina) - è riuscito a far decadere l’accusa di sequestro di persona.
CEGLIE MESSAPICA - Si avvale della facoltà di non rispondere il presunto attentatore che, secondo l’accusa, mercoledì scorso ha impugnato il fucile contro l’imprenditore cegliese Rocco Cavallo, 45 anni. Nelle stesse ore della mattinata in cui il killer, Antonio Idrontino taceva di fronte al gip Valerio Fracassi che ha convalidato l’arresto, l’impresario veniva sottoposto ad un intervento nel Policlinico di Bari dove si trova ricoverato: i sanitari stanno tentando l’impossibile per salvargli la vista, compromessa dal colpo esploso a sangue freddo, in pieno volto.
OSTUNI – Comparirà davanti al gip giovedì mattina. E a quanto sembra non farà scena muta. Racconterà la sua verità Daniele Sgura il venticinquenne ostunese finito in carcere nel rimo pomeriggio di domenica scorsa, con l’accusa di rapina, violenza privata e lesioni ai danni della sua ex compagna: O. P. (41 anni, anche lei ostunese). Assistito dall’avvocato Vito Cellie, il giovane sarebbe intenzionato a rispondere alle domande del giudice, Eva Toscani. La sua versione dei fatti, in parecchi punti, si discosterebbe (e non di poco) da quanto raccontato dalla donna. Tanto trapela dalla difesa.
FRANCAVILLA FONTANA – Restano in cella Antonio Leo (30 anni, di Francavilla Fontana) e Giovanni Caiulo (28anni di Latiano) autori della serata da far west di martedì sera nei pressi del “Via vai caffé”, al termine della quale rimasero feriti, dopo due colpi di fucile a canne mozze sparati da un’Alfa 166 in corsa, Emiliano Andriulo, 33 anni e Rocco Distante di 37 anni. Il primo, titolare dell'attività raggiunto ai glutei, il secondo un ignaro passante, che si trovava in via Renato Imperiali vicino al campo sportivo, colpito di striscio alla schiena dalla rosata di pallini vagante. Il gip Paola Liaci ha confermato l’arresto in carcere al termine dell’interrogatorio di garanzia alla presenza degli avvocati Giacomo Serio (legale di Giovanni Caiulo) e Michele Fino (che assiste Antonio Leo, figlio di Giuseppe Leo già condannato per omicidio e nipote del boss ergastolano Ciro Leo.
CEGLIE MESSAPICA – “Avevo lavorato a giornate per conto di Cosimo Santoro e qualche settimana fa sono andato a chiedere che saldasse le mie spettanze. Mi ha detto che non aveva soldi e me ne sono andato. Altro che estorsione, avanzo soldi da lui”. Martino Bruno, 30 anni, di Ceglie Messapica, operaio edile, è stato sentito questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Simona Panzera, nel carcere di Brindisi dov’è rinchiuso da alcuni giorni perché accusato di avere tentato di estorcere 3500 euro a Cosimo Santoro, imprenditore edile di Ceglie Messapica.
BRINDISI - Chiesto il rinvio giudizio per giovani del rione Paradiso che il 19 dicembre scorso furono arrestati dalla Squadra mobile di Brindisi per avere più volte usato violenza nei confronti di due ragazzine di tredici anni. Tutti abitanti del rione Paradiso. A chiedere il processo è stato il pubblico ministero del tribunale per i minori di Lecce, Simona Filoni. Il reato è violenza sessuale continuata e aggravata. I quattro ragazzi sono difesi dagli avvocati Daniela D’Amuri, Paola Giurgola e Giampaola Gambino. Nei mesi scorsi hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame per ottenere la scarcerazione, ma l’istanza non è stata accolta. Ora sono rinchiusi in un centro di recupero per minori.