BRINDISI – I familiari di Giuliano Maglie non vogliono soldi. Chiedono soltanto che si faccia al più presto l’esame del Dna sui resti rinvenuti anni fa a Bar per sapere con certezza se appartengono al loro congiunto che, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vito Di Emidio, lo ammazzò Giuseppe Tedesco su suo ordine.
BRINDISI – Giuliano Maglie, 27 anni, brindisino, scomparso nel nulla nel giugno del 1999, torna a materializzarsi pesantemente nel momento meno opportuno per il collaboratore di giustizia Vito Di Emidio, soprannominato Bullone. Sembra una vendetta di questo giovane ammazzato, per ammissione dello stesso Di Emidio su suo ordine, i cui resti ricompaiono quando il pentito sta cercando, con una amnesia molto sospetta, di salvare dall’ergastolo il cognato Giuseppe Tedesco che nel 2002 accusò di essere l’esecutore materiale dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere.