In un albergo di Ostuni, "La Fazenda", che la Protezione civile utilizza come centro di accoglienza per gli immigrati, gli incidenti sono continui. Questa volta gli ospiti oiriginari aree sub-sahariane hanno inscenato una protesta partendo dal fatto che in alcune delle stanze da loro occupate non funziona l'aria condizionata, mentre in quelle dei maghrebini non ci sarebbero problemi.
OSTUNI - Notte ad alta tensione tra i profughi ospiti dell’Hotel Fazenda, nella zona Industriale della Città bianca. Una violenta zuffa scoppiata tra i profughi è stata sedata a fatica dalle forze dell’ordine, riversatesi in gran numero presso il complesso alberghiero, al fine di riportare la calma tra gli immigrati.
BRINDISI – Il pestaggio di un cliente nella prima serata di ieri, in pieno centro a Brindisi, porta la polizia alla scoperta di una casa a luci rosse riservata soprattutto agli immigrati africani che stazionano in città e a Restinco come richiedenti asilo. C’è infatti una sorta di “circo” che offre servizi illegali a queste masse di diseredati che sopportano anche per periodi lunghissimi una sessualità repressa.
L’ex sottosegretario Alfredo Mantovano continua a rifiutare di rientrare al governo, e indica invece le tre condizioni affinchè una tale ipotesi si possa concretizzare. La critiche di Mantovano, sul piano politico e organizzativo, alla gestione dell’emergenza-sbarchi è durissima, e le sue parole trovano conferma in c iò che racconta – ovviamente in forma riservata e anonima – il personale addetto alla sorveglianza del campo di Manduria, dove molte fughe sono dovute alla fame e alla paura. Sapevano benissimo, i tunisini, che genere di difficoltà avrebbero incontrato in Italia e la stragrande maggior parte di essi preme per tornare in Francia, “altrimenti meglio a casa nostra”. Mantovano, dal canto suo, smonta già in partenza ogni illusione sui possibili risultati della missione di Berlusconi e Maroni in Libia lunedì mattina.
In stato di assideramento, di primo mattino, nei pressi della stazione ferroviaria di San Pancrazio Salentino. In queste condizioni è stato trovato dal personale del 118, dopo la segnalazione di un cittadino, un extracomunitario 40enne fuggito dalla tendopoli di Manduria. L'uomo, un nord africano di cui non sono ancora note le generalità e la nazionalità, è stato soccorso e trasportato nell'ospedale di Mesagne dove i medici hanno provveduto alle cure del caso. Le sue condizione non sono tuttavia preoccupanti. Dopo essere stato rifocillato e curato, il 40enne è stato preso in consegna dai poliziotti del commissariato di Mesagne che lo hanno portato in questura a Brindisi per procedere all'identificazione, e al successivo riaccompagnamento nella tendopoli di Manduria.
ORIA - Oria scende in piazza, se non contro i migranti, contro la presenza dei migranti nella tendopoli piazzata a sorpresa dal governo alle porte della città, sulla provinciale che collega la città federiciana a Manduria. La differenza è sottile e, a più di qualcuno, legittimamente sfugge. E mentre la gente organizza ronde e organizzazioni fai da te, e i migranti chiedono protezione internazionale dichiarandosi vittime di persecuzione da parte dei regimi al potere nei paesi di provenienza, due facce dello stesso dramma, la politica si accapiglia, tutta presa da una querelle che con il problema vero rischia di c’entrare poco.
MANDURIA «La tendopoli di Manduria non ospiterà più di 1500 immigrati, compresi gli 827 in arrivo con una nave da Lampedusa». Lo ha detto il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano intervenendo stamani ad una riunione del Consiglio comunale straordinario convocato a Manduria dal sindaco, Paolo Tommasino, per esaminare la situazione dei profughi. La tendopoli «è una soluzione dettata da un'esigenza assolutamente transitoria - ha aggiunto Mantovano - e non sarà l'unica». Quanto alla distinzione se potrà trasformarsi in Centro di immigrazione e di espulsione (Cie) oppure Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara), Mantovano ha risposto che la tendopoli «è una estensione di Lampedusa, dove stiamo gestendo la prima accoglienza. Di certo non è un Cie, che è una struttura chiusa».
MANDURIA - Sono arrivati da poche ore e stanno già tentando di fuggire alcuni dei tunisini giunti stamane da Lampedusa e ospitati nel Centro di identificazione ed espulsione allestito nell'ex aeroporto militare di Manduria. Due di loro sono stati intercettati, ad un paio di chilometri dal campo, da una guardia giurata in servizio di pattuglia a protezione di un vicino impianto fotovoltaico. I due immigrati sono stati così riaccompagnati al centro. Altri gruppetti di immigrati sarebbero stati avvistati nelle campagne che circondano il Cie. La situazione è sotto controllo ma la tensione cresce. Il primi 300 immigrati (tutti uomini tunisini, tra loro ci sarebbe un solo minorenne) sono arrivati in mattinata, a bordo di sei pullman, nella tendopoli allestita nell'area dell'ex aeroporto militare utilizzato fino agli anni quaranta-cinquanta e poi dismesso. A seguire gli altri 250. Si tratta dei tunisini giunti stamane al porto di Taranto a bordo della nave San Marco proveniente da Lampedusa. Contestualmente sono cominciate all'interno del Cie anche le operazioni di identificazione.
BRINDISI - Dove ci sono tendopoli di clandestini non ci può essere sviluppo turistico. Sembra questo il motivo principale della contrarietà di Massimo Ferrarese, presidente della Provincia di Brindisi, all'insediamento che sta per nascere in territorio di Manduria, ma a ridosso "della zona residenziale di Oria", come struttura di alleggerimento della terribile pressione che viene esercitata su Lampedusa dall'ondata di sbarchi in atto. In Mediterraneo oggi in primo piano ci sono la guerra, movimenti epocali che potrebbero portare alla democrazia molti Paesi arabi, e sulle regioni dell'Italia Meridionale arriva il vento forte di questi accadimenti. Sicilia e le sue isole di Mezzo Canale in prima linea, Puglia retrovia avanzata, il governatore Vendola dice che l'intera nazione deve partecipare allo sforzo.
BRINDISI - Nuovo ponte aereo oggi Lampedusa con due voli per trasferire circa 200 immigrati tunisini, sbarcati negli ultimi giorni sull'isola, in centri di accoglienza del Sud Italia, e più precisamente alla Puglia, ai centri di accoglienza di Brindisi e di Bari. Attualmente sono più di 2.000 gli immigrati presenti sull'isola, di cui la gran parte ospiti del centro di accoglienza e alcuni ospiti della riserva marina. L'emergenza immigrati non accenna dunque a diminuire. Ed anche la riapertura, domenica scorsa, del centro di accoglienza sull'isola non basta a fronteggiare i continui arrivi.
BRINDISI - Erano in fila per il pasto quotidiano alla mensa della Caritas, hanno cominciato a litigare violentemente per il numerino assegnato dall’associazione, utile a guadagnarsi un posto a tavola, fino a quando la lite non è degenerata in rissa. Ed è per rissa aggravata da futili motivi che cinque extracomunitari, due iraniani e tre nordafricani, sono stati denunciati su disposizione del pubblico ministero Antonio Negro.
BRINDISI – Dramma dell’immigrazione nel Cara-Cie (Centro assistenza richiedenti asilo, ma anche Centro identificazione ed espulsione) di Brindisi, dove un cittadino afghano si è cucito due volte le labbra per protestare contro il divieto impostogli di prendere contatto con la sua famiglia, e in particolare con i figli. Per evitare che l’immigrato potesse ricorrere ad altri atti di autolesionismo, è stato necessario che il sindaco di Brindisi nel disponesse il ricovero coatto in ospedale, dove è sottoposto a vigilanza.
BRINDISI – Carte di soggiorno raddoppiate nella provincia di Brindisi per il 2008:consegnate dalla questura di Brindisi, erano 211 i permessi del 2007 che sono diventati 489 nel 2008. Il 31% degli stranieri, 973 a fronte dei 3.066 totali che invece hanno ottenuto il permesso di soggiorno, provengono dall’Albania e raggiungono Brindisi e provincia per lavorare nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura. Sono invece Fasano ed Ostuni i comuni che contano il maggior numero di presenze straniere.