BRINDISI – Il cimitero di viale Arno continua ad essere la Beirut di Brindisi, ovviamente quella della guerra civile: macerie abbandonate, imprese senza regole, conflitti di interesse, assenza dei pubblici poteri. Non un luogo di decenza, rispetto e rigore igienico, ma solo una grande torta con molta gente che affonda il cucchiaio nella panna. Un altro trauma per il sindaco Mimmo Consales, che a distanza di poco più di due mesi dall’ultima visita, avvenuta a novembre, è tornato stamani assieme al comandante dei vigili urbani ed ha trovato la situazione segnata da un “peggioramento”.
BRINDISI - Sono molto arrabbiati (per non usare un altro termine) i diportisti del Marina di Brindisi, dopo l'ennesimo furto subito giovedì sera intorno alle ore 21.30. Questa volta il danno è in conto non ad una, nemmeno a due ma bensì a tre famiglie. Un'imbarcazione, un natante e un gommone, sono stati rubati da tre individui che indossando mute da sub hanno raggiunto i pontili del porticciolo - così come confermato dagli inquirenti che hanno visionato i filmati del sistema di videosorveglianza – a nuoto, sono saliti a bordo e dopo aver tagliato gli ormeggi e aver avviato i motori sono fuggiti, il tutto in pochissimi minuti.
BRINDISI - Bisognava arrivare sull’orlo del baratro, o forse superarlo, per vedere finalmente una intera categoria imprenditoriale riunirsi per tentare di risollevare le sorti di un porto in coma. Ieri sera, all’incontro voluto dal consigliere regionale (e candidato sindaco Giovanni Brigante) c’erano proprio tutti: agenti di viaggio e tour operator, agenti marittimi, imprenditori portuali, terminalisti. Gente che per anni si è fatta la guerra, nel tentativo di rubarsi le briciole, ora si ritrova a lottare contro un ente, l’Autorità portuale, che dal 1984 ha prodotto solo sfasci, spese folli e progetti rimasti solo sulla carta. E contro il suo presidente, il professore greco Hercules Haralambides, che dice che tutto va bene.