KOCHI - I due marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno presentato oggi una richiesta al tribunale dello stato indiano del Kerala, dove sono in libertà provvisoria, per ottenere il permesso di andare a casa per trascorrere il Natale. Lo riferiscono fonti di stampa locali. I giudici hanno accettato l'istanza e fissato un’udienza per la prossima settimana per decidere sulla stessa.
ROMA - Da ieri, il poster con la foto dei due marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone campeggiano sul balcone della rinascimentale facciata di Palazzo Madama con la scritta "Salviamo i nostri marò" che chiede la liberazione dei due militari italiani detenuti nelle carceri indiane. Quattro giorni fa sono partiti i familiari di Girone e Latorre, anche la primogenita di quest'ultimo, verso il Kerala.
NEW DELHI - I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due «assassini» che devono essere processati per omicidio secondo le leggi indiane. Lo ha dichiarato oggi il il primo minisytro del Kerala, Oommen Chandy. In una intervista al quotidiano Hindustan Times lo stesso Chandy ha respinto le accuse che la sua posizione inflessibile stia creando problemi alle relazioni fra Italia e India. Riguardo alla vicenda Chandy ha sostenuto che «dobbiamo trattarla in sintonia con la legge della nostra terra. Due innocenti pescatori sono stati uccisi senza alcuna provocazione. Gli accusati dovranno rispondere alla imputazione di omicidio. Nessun paese al mondo farebbe farla franca a due assassini».
NEW DELHI - L'Alta Corte del Kerala ha rinviato a mercoledì 30 maggio l'udienza sulla richiesta della libertà dietro cauzione per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti nel Sud dell'India per omicidio di due pescatori. Il giudice N.K. Balakrishnan avrebbe infatti chiesto nuovamente un parere al governo centrale di New Delhi sulla scarcerazione dietro cauzione dei due fucilieri del San Marco. Il magistrato indiano ha quindi rinviato di due giorni l'esame della richiesta di “bail” (libertà dietro cauzione).
KOCHI – Serio incidente diplomatico alla vigilia del verdetto dell’Alta Corte del Kerala sulla giurisdizione del caso in cui un peschereccio indiano il 15 febbraio fu centrato da raffiche di armi automatiche partite da un mercantile, e che vede come presunti responsabili i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, del nucleo di protezione antipirateria della petroliera Enrica Lexie. Il primo ministro dello Stato indiano del Kerala, Oommen Chandy, ha escluso oggi che i due sottufficiali del Reggimento San Marco, in carcere con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani, possano essere trasferiti in Italia per essere processati. Ferma e immediata la reazione del sottosegretario italiano agli Esteri, Staffan de Mistura.
KOCHI – A due condizioni, una fideiussione di 30 milioni di rupie (circa 440 mila euro) a favore dello stato del Kerala che impegna l'armatore a ottemperare a un'eventuale richiesta di comparizione del capitano o dell'equipaggio nell'ambito dell'inchiesta, e un impegno scritto della compagnia di navigazione Fratelli D'Amato nei confronti delle autorità indiane qualora abbiano bisogno di acquisire altri indizi, dopo sei settimane di sosta forzata al largo delle coste dell'India meridionale, la petroliera Enrica Lexie potrà salpare grazie a un via libera dell'Alta Corte del Kerala giunto oggi al termine di una strenua battaglia legale.
KOCHI - L'Alta Corte del Kerala ha fissato per domani pomeriggio la decisione sul ricorso presentato dall'Italia in cui si contesta l'applicabilità delle leggi indiani al caso dei due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati. Ma per risolvere questo caso, che potrebbe diventare ancora più complicato, il governo italiano non intende mostrare i muscoli: dalla Corea del Sud il presidente del Consiglio, Mario Monti, oggi ha ribadito che ci vogliono “azioni più pazienti, ma forse più profonde”. Senza abbandonare però i punti fermi su cui l'Italia lavora dal giorno dell'arresto e che oggi Monti ha ribadito al primo ministro indiano Manmohan Singh incontrato ai margini del vertice internazionale di Seul.
KOCHI – Brutto segnale nella vicenda dei due sottufficiali italiani del Reggimento San Marco nelle mani della polizia indiana dalla metà di febbraio, dopo un incidente in cui due pescatori rimasero uccisi, secondo le autorità locali, dai proiettili del nucleo di protezione antipirateria della Marina Militare imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie. Secondo una emittente televisiva locale, Zeenews, l'uccisione di due pescatori da parte dei militari italiani sarebbe stato qualificato come “atto terroristico” dal giudice CS Gopinath, dell’Alta Corte del Kerala, perchè hanno sparato “a uomini disarmati”.
KOCHI – Domani lunedì 19 marzo a Kochi l'Alta Corte del Kerala riceverà dall'avvocato difensore Suhail Dutt, che assiste gli esperti della Marina militare, le controdeduzioni (depositate oggi) per dimostrare l'inapplicabilità delle legge indiana in acque internazionali e in caso di soldati in servizio anti pirateria. Si tratta dell'ultima udienza sul caso dei marò pugliesi del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ed è quindi previsto che il giudice fissi una data per la sentenza sull'accettazione o meno del ricorso italiano.