Se la ‘ndrangheta è una holding, della Scu non restano che le briciole. La Puglia, oggi, con la sua ricchezza turistica potrebbe fare gola alla multinazionale calabrese dei traffici illeciti.I destini della punta e del tacco d’Italia sono legati a filo doppio dai primi anni Ottanta, e i rapporti di buon vicinato tra ‘ndrine e gruppi della Sacra corona unita, sono ritornati di attualità. C’è un magistrato che conosce bene entrambe le facce della medaglia. E’ Leonardo Leone de Castris, oggi capo della procura di Rossano Calabro, ieri pm antimafia a Brindisi, territorio che a fatica si è scrollato di dosso il marchio di culla della Scu. E se ciò è stato possibile, è perché con maxi operazioni come lo fu Mediana, si riuscì a fare pulizia.
BRINDISI – Rispetto delle regole, impegno nello studio e nel lavoro che un giorno i ragazzi intraprenderanno, laicità della professione di magistrato. Su questi argomenti si è sviluppata la chiacchierata del procuratore capo di Rossano Calabro, Leonardo Leone de Castris, con i ragazzi dello Scientifico Monticelli. Incontro organizzato dall’associazione “Noi ex Monticelliani” sul tema: “Senso dello Stato e rispetto delle regole al Sud: testimonianze di un impegno per il nostro territorio”.
BRINDISI – “Senso dello Stato e rispetto delle regole al Sud: testimonianze di un impegno per il nostro territorio”. A parlarne sarà il magistrato Leonardo Leone de Castris, capo della procura di Rossano Calabro. Il convegno è organizzato dall’associazione “Noi ex Monticelliani” e si svolgerà sabato, alle ore 10,30, nell’aula Mauro Maniglio del Liceo Scientifico “Monticelli” di Brindisi.