Era diventato l'incubo dell'anziano padre e della sorella: arrestato
I carabinieri costretti a intervenire due volte per fermare un 40enne: la seconda sono scattate le manette
I carabinieri costretti a intervenire due volte per fermare un 40enne: la seconda sono scattate le manette
Il Viminale ha espulso un marocchino di 25 anni che durante la detenzione ha asserito di far parte dell'Isis e di voler compiere un attentato dinamitardo a Brindisi
Un giovane cittadino marocchino, il 25enne H.M., a Brindisi senza fissa dimora e non in regola con il permesso di soggiorno, è stato arrestato nella serata di domenica dai carabinieri della stazione di Brindisi
OSTUNI – Una notte di follia, tra morsi e coltellate. Una lite maturata sotto l’effetto dell’alcol, degenerata in rissa e culminata con due coltellate sferrate con rabbia omicida dal marocchino Babboul El Hassan, 37enne, da diversi anni residente nella Città bianca. Vittima il trentaquattrenne ostunese Domenico Valente, finito in ospedale e tuttora ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di Chirurgia dell’ospedale Perrino, a Brindisi. A seguito dell’accoltellamento ha riportato la perforazione del polmone sinistro. Non sarebbe in pericolo di vita ma le sue condizioni restano gravi.
BRINDISI - Marocchino ubriaco semina il caos al pronto soccorso, ferisce un agente del posto fisso di polizia e viene arrestato per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Notte di follia al pronto soccorso dove il 27enne, Raajjs Raschid, era giunto già in preda ad una sbornia micidiale, con una ferita lacero-contusa al cuoio capelluto intorno a mezzanotte e mezza. E’ qui che i fumi dell’alcool hanno preso il sopravvento: il 27enne, ha dapprima iniziato ad infastidire i pazienti presenti al pronto soccorso, poi ha iniziato a dare in escandescenza danneggiando alcune strutture e creando problemi anche agli stessi medici.
S. MICHELE SALENTINO - Hanno nomi difficili per chi parla un idioma diverso dal loro, ma la richiesta, quella sì, ha suono chiaro e universalmente comprensibile. I sei fratelli, tre minori e tre maggiorenni, del giovane marocchino morto suicida in una cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di San Michele Salentino il 18 giugno dello scorso anno, chiedono un risarcimento milionario per la perdita subita. Per mezzo della magistratura civile hanno bussato alle porte dello Stato italiano, in particolare al comando generale dell’Arma e al ministero della Difesa, cui chiedono trecentomila euro a testa, per un totale di un milione e ottocentomila euro.
SAN MICHELE SALENTINO - Accusati di cooperazione in omicidio colposo, a fronte della presunta omissione dell’obbligo giuridico di impedire che il 22enne marocchino morto suicida nella caserma di San Michele Salentino il 18 giugno dello scorso anno, commettesse atti di autolesionismo o comunque si facesse del male. Il pubblico ministero Silvia Nastasia ha chiesto il rinvio a giudizio per il comandante Vito Chimienti, il vice Giuseppe Marrazzo e l’appuntato Vincenzo Marrazzo.