Solo in caso di una reale emergenza nucleare, al momento inesistente in Italia, sarà la Protezione Civile a dare precise indicazioni su modalità e tempi di attuazione di un eventuale intervento di profilassi iodica
In una riunione di questa mattina a Roma dell’Osservatorio per la Chiusura del Ciclo Nucleare, pensata per promuovere la partecipazione e la trasparenza dei procedimenti per la realizzazione del deposito nazionale e di dismissione delle centrali nucleare, l’assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro ha rappresentato il governo regionale
ROMA - Il terremoto giapponese mette in allarme il mondo sui rischi imponderabili che la scelta dell'atomo può provocare. E il Pd va all'attacco. Il segretario nazionale, Pier Luigi Bersani: “Siamo stati, siamo e saremo contro il piano nucleare del governo”. A supporto della tesi, il Pd rilancia le accuse, tornando a sventolare pubblicamente l'elenco del Cnen del 1979 oggetto in giornata di una nuova interrogazione del gruppo del Pd alla Camera. I Democratici tornano così a denunciare, come già fatto un anno fa, l'esistenza di una mappa di siti nucleari nascosta dal governo. Mappa in cui comparirebbe, tra i territori ritenuti all’epoca idonei, anche la costa di Ostuni.
BARI - L’assessore regionale all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha espresso oggi soddisfazione per la sentenza n. 33/2011 con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 (Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell’articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99) nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all’intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari”.
BARI - No al nucleare in Puglia anche dal segretario regionale della Uil, Aldo Pugliese. “Ospitare un sito per lo smaltimento delle scorie nucleari in Puglia, significherebbe davvero far diventare la nostra regione la pattumiera d’Italia: la Uil di Puglia e di Bari conferma il suo fermo, storico e convinto no al nucleare", annuncia un comunicato.
BARI - “In un Paese normale, la lista dei siti per le scorie nucleari sarebbe redatta d’intesa con le Regioni, non secretata nella cassaforte di una società per azioni”. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ricorda al governo nazionale la moratoria nucleare condivisa nel dicembre scorso dall’intero parlamento pugliese. “Intervengo – ha detto Introna - a nome dell’assemblea legislativa che il 4 dicembre 2009 ha approvato all’unanimità una legge regionale che preclude l’installazione in Puglia di centrali nucleari e depositi di rifiuti radioattivi”.
BARI - "La Regione Puglia oggi ha avviato l’iter per impugnare la legge n. 129 del 13 agosto 2010 nella parte in cui prevede un meccanismo di intesa con le Regioni interessate dagli insediamenti nucleari che appare eludere non solo il diritto degli enti territoriali all’autodeterminazione nelle scelte strategiche per il proprio territorio ma finanche il giudicato della Corte Costituzionale che, in una recente sentenza, ha ribadito la necessità di una piena condivisione con i territori interessati all’individuazione di eventuali siti”.
BARI - 'The European House Ambrosetti" presenta al Forum di Cernobbio uno studi sul nucleare che chiama ancora una volta in causa la Puglia, e reagisce subito il capogruppo del Pd al consiglio regionale, Antonio De Caro: "Dal momento che questo studio chiama tristemente in causa la Puglia, indicata più volte come sito ideale per la installazione di queste macchine di morte che sono le centrali nucleari, ci vediamo costretti a ribadire che la Puglia non accetterà mai di condannare i propri cittadini e le generazioni future a territori infestati di scorie alcune delle quali perdono la propria radioattività anche dopo 100mila anni".
BARI - La Corte Costituzionale, ha annunciato oggi una nota della presidenza della Regione Puglia, ha bocciato la legge 102/09 che permetteva il ritorno all’energia nucleare in Italia (sentenza numero 215 del 9 giugno 2010, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale venerdì scorso). “Questa legge – ha commentato il presidente Nichi Vendola – era stata fortemente voluta dal presidente del Consiglio e dall’ex ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Era considerata uno dei fiori all’occhiello del governo nazionale. La Corte Costituzionale fa giustizia cassandola, restituendo agli enti locali, ed in particolar modo alle regioni, la facoltà di appoggiare o rigettare integralmente le scelte operative e territoriali dell'esecutivo nazionale in materia di energia nucleare”.
BRINDISI – A 48 ore dalla manifestazione contro il progetto del rigassificatore a Capo Bianco e per la riduzione del carbone, sostanza essenziale delle politiche di sviluppo compatibile reclamate dal fronte ambientalista ma anche dai partiti e dalle associazioni che annunciano l’adesione all’iniziativa, è giunta una dichiarazione del presidente della Regione, Nichi Vendola (che sarà in prima fila al corteo) in cui si ribadisce il no al nucleare e a British Gas, mentre da Lecce giunge il sostegno dal presidente della giunta provinciale di centrodestra, Antonio Gabellone, a rendere ancora più imbarazzante il silenzio e l’assenza del presidente della giunta provinciale di centrosinistra, Massimo Ferrarese, anche perché il PD ci sarà e chiederà la chiusura progressiva della centrale Edipower di Costa Morena.
LECCE - “Oggi sono qui per rendere omaggio alla Puglia delle energie rinnovabili”. E' cominciato così l'intervento della vice presidente della Regione Puglia, e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone questa mattina lla cerimonia inaugurale della terza edizione del Festival dell’Energia di Lecce sino (chiusura il 23 maggio). “La Puglia ha fatto un salto impensabile solo cinque anni fa, e oggi arriva a produrre 1.158 megawatt dalla forza del vento e 231 megawatt dal calore del sole. Vento e sole -ha dettp Loredana Capone- energie pulite che non si esauriscono, si rigenerano. Energie per le quali abbiamo un primato che nessuna regione riesce a strapparci. Persino la Lombardia nel fotovoltaico ci segue con un distacco di quasi 100 megawatt”.
PARIGI - Anche Ansaldo Energia entra nella partita delle quattri centrali nucleari che il governo Berlusconi intende realizzare in Italia. Lo rende noto un comunicato di Finmeccanica sull'intesa siglata oggi a Parigi tra Enel, la francese Edf e la stessa Ansaldo.
“Marcia indietro del Governo sul ritorno al nucleare in Italia? Dopo un mese dall'approvazione del decreto legislativo che fissa i criteri per la localizzazione dei nuovi impianti nucleari e del deposito nazionale per lo smaltimento delle scorie radioattive non c’è traccia nella Gazzetta Ufficiale del provvedimento”.
E’ quanto dichiarano i senatori del Pd.
BRINDISI – L’assise lo ha deciso all’unanimità ma non senza distinguo. Tutta la provincia di Brindisi è stata dichiarata territorio denuclearizzato, in cui non potranno essere istallati impianti che utilizzino energia atomica. Eppure l’opposizione non pienamente soddisfatta dalle premesse specificate nella delibera, ha precisato che la decisione di vietare questo tipo d’impianto è relativa al territorio brindisino.
BARI - “Fermeremo il decreto del governo nazionale sul ritorno al nucleare. Non solo perché in Puglia siamo contrari a questa forma di energia, ma perché il governo Berlusconi continua a contraddire nella pratica il federalismo, adottando provvedimenti che escludono il coinvolgimento delle Regioni”.
BRINDISI - “Con l’odierna approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Decreto Legislativo sulla disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio degli impianti nucleari, il Governo continua con pervicacia sulla strada del ritorno al nucleare nel nostro paese. E lo fa mosso da una sorta di furore ideologico e tra numerose contraddizioni che il Gruppo PD in Commissione Industria del Senato ha puntualmente denunciato esprimendo con nettezza, ieri sera, un voto contrario al testo proposto”.