TORRE SANTA SUSANNA - “Quel Daniele, non è Melechì. E’ un'altra persona, per di più balbuziente”. La contestazione, mossa dall’avvocato difensore di Daniele Melechì, si riferisce a una conversazione tra uno dei luogotenenti del clan, per l’appunto Daniele Melechì, e il capo della presunta associazione per delinquere di stampo mafioso con base operativa nella masseria “Canali” di Torre Santa Susanna i cui componenti, dopo le condanne in primo grado, stanno affrontando il processo in appello, a Lecce.
BRINDISI - A quasi due anni di distanza dal giorno in cui la moglie di Ercole Penna varcò la soglia del commissariato di Mesagne per informare i poliziotti che il marito aveva deciso di pentirsi, arriva il primo conto della giustizia per alcuni fra quanti sono stati “incastrati” proprio dalle dichiarazioni di “Lino lu biondu”.
BRINDISI - Non sono giunte fino a oggi sulla scrivania del gip Alcide Maritati (che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare per mafia a carico di 16 persone) nuove sull’interrogatorio di garanzia di Salvatore Buccarella, 53 anni, recluso nel carcere di Secondigliano. Sono stati invece completati gli altri interrogatori, anche quelli per rogatoria (così come dovrà essere per Buccarella che molto probabilmente deciderà di non parlare), incluso quello di Francesco Campana, l’uomo che secondo il giudice per le indagini preliminari aveva ruolo di vertice, di fiduciario della famiglia.
BRINDISI - La mano della criminalità organizzata sull'industria del fotovoltaico. I carabinieri del comando provinciale di Brindisi sono impegnati dalle primissime ore del mattino in una vasta operazione che investe anche la provincia di Lecce, per catturare 16 persone colpite da ordinanze di custudia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia salentina a carico di altrettanti esponenti del clan Buccarella.
BRINDISI - La Squadra mobile di Brindisi ha arrestato alcune ore fa nelle campagne tra Brindisi e Taranto l'ultima persona ricercate per l'indagine Last Minute, che il 28 dicembre 2010 conusse a 16 arresti sulla base delle rivelazioni del pentito Ercole Penna. La persona catturata dalla polizia è Oronzo De Nitto, 37 anni, di Mesagne.
BRINDISI - Come previsto, anche il sesto indagato dell'Operazione Smart, l'indagine sulle pressioni estorsive ai danni di Francesco Sammarco, soggetto noto alla giustizia con precedenti per rapina, attuate dal gruppo capeggiato da Sandro Polito, altro elemento della mala brindisina, è finito nelle mani della sezione antiracket della Squadra mobile.
BRINDISI - Con gli arresti di oggi, e con quello di Danilo Scapecchi che prima o poi arriverà, la sezione antiracket della Squadra mobile di Brindisi ha chiuso la partita delle indagini sull'aggressione, il pestaggio e le successive, continue pressioni estorsive attuate da un gruppo guidato dal pregiudicato Alessandro Polito ai danni di un altra persona più che nota alla giustizia, Francesco Sammarco. Non si tratta solo di una bega personale tra i due, ma di un caso che va visto come uno degli episodi utili - in questo caso a Polito - per fare carriera nella malavita locale, e come tale di interesse non certo secondario per gli investigatori.
BRINDISI - Altri tre soggetti, destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere richiesto dal pm Valeria Farina Valaori, sono stati catturati dalla Squadra mobile di Brindisi nelle ultime ore perchè ritenuti coinvolti nell'estorsione continauta ai danni di un altro soggetto già noto alla giustizia, Francesco Sammarco. Il 12 luglio, nell'ambito dell'indagine denominata Smart dal modello di auto di cui il gruppo si era impossessato utilizzando minacce gravi nei confronti di Sammarco e della sua fidanzata Vanessa, erano stati arrestati il capo della banda, Alessandro Polito, ed il suo emissario e braccio destro Davide Fontò.
MESAGNE - Tornando a chiedere la riattivazione dell'osservatorio sui fenomeni illegali, l'opposizione di centrodestra al Comune di Mesagne interviene nella vicenda politica nata attorno all'operazione The Wall del Nucleo di opolizia tributaria della Guardia di Finanza, contro un gruppo di spaccio formato da elementi locali e da albanesi.
MESAGNE - Francesca Carrozzo, indagata assieme ad altre quattro persone di Mesagne nell'indagine The Wall condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi su un traffico di cocaina tra Albania e territorio brindisino, con terminale anche a Roma, Toscana e Campania, ha ottenuto oggi la mitigazione della misura cautelare dal gip Antonia Martalò (che ha sostituito la collega Ines Casciaro), al termine dell'interrogatorio di garanzia. La Carrozzo è stata assegnata pertanto agli arresti domiciliari in casa dei genitori.
PADOVA – Emigrato al nord da alcuni anni, e a quanto pare con una attività principale, quella di trafficare in droga. Si tratta di Salvatore Arseni, 38 anni, di Cellino San Marco. In galera nel 2004 (esattamente nell’ottobre di quell’anno il giorno della cattura) con due compaesani ed un complice di Novoli, intercettato da uomini delle Squadre mobili di Bologna e Padova mentre trasportava un grosso quantitativo di cocaina, e ai domiciliari invece oggi nell’ambito dell’operazione Persicus condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Padova contro un gruppo di narcotrafficanti di cui faceva parte anche il figlio di un ex luogotenente di Felice Maniero, il capo della mafia del Brenta.
BRINDISI – Ogni episodio criminoso ha una sua ragione d’essere, inquadrato in un vero e proprio sistema di approvvigionamento di denaro e di gestione del territorio riferibile, indubbiamente, alla Sacra corona unita. Se due autocarri venivano rubati all’interno dell’azienda c’era una ragione. Il giorno successivo qualcuno andava a presentare il conto: la Porsche doveva essere venduta all’acquirente a un prezzo di favore, diecimila euro più basso. Anche la presenza al ristorante, uno dei più conosciuti a Mesagne, la locanda dei Messapi, di un uomo del posto, Giuseppe Stranieri, era finalizzata a far cassa: un “prestito” di mille euro che in realtà altro non era che un’estorsione, ordinata per quanto detto da uno dei “capi”, Massimo Pasimeni, alias “piccolo dente”, poi rinnegata dallo stesso non senza un po’ di stizza.
FASANO - E' in corso dalle prime luci dell'alba di oggi una vasta operazione antidroga, che interessa la città di Fasano. Il servizio viene condotto dai carabinieri della compagnia locale appoggiati da unità del Comando Provinciale di Brindisi. I militari stanno eseguendo ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia salentina.
BRINDISI - Quartiere Bozzano svegliato da due detonazioni intorno alle 5.30 del mattino nel corso di un’operazione messa a segno dalla squadra mobile della questura di Brindisi contro presunti ladri di “oro rosso”, il tanto ricercato e rubato rame, soprattutto in cavi. Si tratta di due colpi di pistola sparati in aria a scopo intimidatorio per bloccare due delle cinque persone fermate all'alba che tentavano di darsi alla fuga alla vista dei poliziotti.
BRINDISI – L’indagine vera e propria sfociata nell’Operazione Passeur Express comincia il 2 febbraio, venti giorni fa appena, quando i due compari di Kerkuk, Kasem Khidr e Mariwan Kamaran, avvicinano nei giardinetti del piazzale della stazione ferroviaria di Brindisi due clandestini evasi dal Cara-Cie di Restinco. Si tratta di un tunisino e di un marocchino. La polizia accerta che i due uomini dell’organizzazione acquistano e poi consegnano ai “clienti” due biglietti ferroviari per Bologna, ma non prima di aver controllato presso l’agenzia Western Union di via Indipendenza l’accredito dei bonifici richiesti.
MESAGNE – Con il commento del capo della Direzione distrettuale antimafia sui livelli di inquinamento sociale che ristagnano a Mesagne, scorrono le sequenze dell’uccisione a bastonate di una persona odiata dal boss della Scu, omicidio radicato in un risentimento personale antico e commissionato finalmente grazie ad un pretesto “morale”. Poi anche l’ordine di eliminare i tre killer, perché non parlassero. Una vera e propria trama da reggia barbarica, andata in scena in quella che fu la culla della Sacra corona unita e dove esiste – dice il procuratore della Dda Cataldo Motta, e la politica locale dovrebbero credergli – il brodo di coltura di quel virus che tenta sempre di contaminare l’altra parte della società locale, quella dei non collusi e degli onesti (in difesa dei quali, in conferenza stampa, si è levata la voce della dirigente del commissariato, Sabrina Manzone).
LECCE - Agenti della Squadra Mobile di Lecce e della Questura di Brindisi hanno eseguito a partire dalle prime luci dell’alba una valanga di ordini di arresto emessi dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Sessantadue gli indagati, quaratanove dei quali raggiunti da misura cautelare. Sotto scacco sono finiti presunti affiliati alla Sacra Corona unita che avrebbero operato nelle province di Lecce e Brindisi. Una dozzina i brindisini coinvolti, di cui 4 arrestati stamane dalla polizia. I destinatari del provvedimento, tra i quali anche una donna, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione e tentata rapina.
BRINDISI – Otto anni al pentito Ercole Penna, il collaboratore di giustizia che ha messo in chiaro la rete più recente di affari e riciclaggio dei nuovi gruppi nati nel brodo di coltura della Sacra corona unita, che hanno sempre Mesagne come centro di equilibrio ma filiali per il business a Francavilla Fontana, Brindisi, Ceglie Messapica e altri centri. Penna - che aveva rinunciato a presenziare - è stato giudicato con il rito abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare di Lecce, Marco Cazzella (l’indagine è infatti della Direzione distrettuale antimafia salentina), in una anticipazione – se così si può definire – del processo ordinario alle nuove colonne della Scu del Brindisino colpite il 29 settembre 2010 dall’Operazione Calipso del Ros dei carabinieri. Il pm antimafia Alberto Santacatterina aveva chiesto 10 anni, ma il giudice ha accolto le richieste dell’avvocato Sergio Luceri, che ha difeso il collaboratore di giustizia, emettendo un giudizio con una pena inferiore.
BRINDISI – Era il brindisino Raffaele Martena, 25 anni originario di San Pietro Vernotico (uomo di fiducia del clan Buccarella) a gestire i traffici di droga a Brindisi per conto dell'associazione criminosa smantellata questa mattina dagli agenti della squadra mobile di Lecce che ha portato all'esecuzione di 29 ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip del tribunale di Lecce Vincenzo Braccato su richiesta del pm Elsa Valeria Mignone. Insieme a Martena nelle indagini sono coinvolti altri quattro brindisini, ritenuti suoi collaboratori: Mauro Iaia di 30 anni, Antonio Facecchia di 24, Nicola Magli di 30 e Miriam Guadalupi anche lei trentenne. Alla donna sono stati concessi i domiciliari perchè madre di una bambina in tenera età.
BRINDISI - Restano gravi le condizioni del sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, operato d’urgenza stamane presso l’ospedale “Perrino”, a seguito di una emorragia addominale.
BRINDISI - Nuovo, improvviso malore, per il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, che stamane è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sarebbero gravi.