Otto imputati. Decreto notificato anche a due dirigenti della Asl di Lecce, a due primari del Fazzi e all’avvocato Augusto Conte: il penalista accusato di abuso d’ufficio. Patteggiamento in vista per l’avvocato Martina
Deliberazione all’unanimità per il pm che lascia Lecce dopo sette anni. A Brindisi ha coordinato l’inchiesta su Acque Chiare, ora si occuperà dei reati contro la pubblica amministrazione
Una smentita netta a qualsiasi ipotesi di candidatura a sindaco di Brindisi: il sostituto procuratore Milto De Nozza è tutt’altro che felice e lusingato per l’articolo in cui viene indicato tra le possibili scelte del Partito democratico per le elezioni del prossimo giugno
BRINDISI - In barba a chi sottovaluta, quando un magistrato e tre poliziotti con ruoli nevralgici in una questura ricevono intimidazioni fuori dall'ordinario e si ritrovano ad essere destinatari di messaggi eclatanti come buste con proiettili e riferimenti alle rispettive famiglie.
BRINDISI – Ergastolo, con tre anni di isolamento diurno, e il riconoscimento dell’aggravante terroristica, senza continuazione tra la strage davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi e il tentato omicidio di Cosimo parato avvenuto con un altro ordigno
BRINDISI – Giovanni Vantaggiato, il bomber, dice che non voleva fare del male a nessuno? Il pm Guglielmo Cataldi attacca questa posizione dell’imputato già nella prima parte della pro
BRINDISI – Comincia oggi il dibattimento finale del processo per l’attentato del 19 maggio 2012 davanti all’Istituto professionale “Morvillo Falcone” di Brindisi, con la requisitoria del pm Cataldo Motta e Guglielmo Cataldi. Assiste all’udienza Sonia Alfano, presidente della Commissione speciale antimafia.
BRINDISI – Cosimo Parato, assente per la settima volta e nel caso odierno senza giustificazione medica, potrebbe essere assoggettato ad accompagnamento coatto. Così ha proposto oggi alla Corte d’Assise di Brindisi il pm. Cosimo Parato è teste chiave nonché parte civile in quanto vittima di un attentato.
MESAGNE – Finiscono davanti alla commissione provinciale di garanzia del Pd, ma anche al registro generale della procura e quindi presto sulla scrivania di un pm, le tensioni che hanno condotto tra l’altro alle dimissioni del sindaco di Mesagne.
BRINDISI - Richieste di pene varianti tra i 26 anni per Daniele Vicientino, i 16 per Albino Prudentino e i 14 per altri imputati hanno concluso oggi l'arringa del pm Alberto Santacatterina al processo nato dall'operazione del Ros del 29 settembre 2010, contro quel clan della Scu al quale era possibile affiliarsi senza più alcun rito.
“Entrano Giovanni ed Enrico e mi fanno scrivere che mi ero litigata con mia cognata. Poi mi chiudono nel bagno mi tappano gli occhi mi mettono lo spirito e mi infiammano”. Sono le parole (video) che Palmina Martinelli, un ‘tronchetto nero di carbone’, con una voce sottile, affidò al magistrato Nicola Magrone che indagava sul suo terribile omicidio, femminicidio si direbbe oggi.
BRINDISI - Si è conclusa anche la separazione da Sel di Franco Colizzi, lo psichiatra ostunese per anni anche presidente dell'Aifo. Colizzi ha fatto ciò che aveva annunciato: ha lasciato definitivamente Sinistra Ecologia e Libertà consegnando la tessera alla segreteria regionale e un esposto alla procura di Brindisi sui presunti brogli alle "parlamentarie", che aveva denunciato sperando che il partito ne congelasse l'esito in atesa dell'esito di opportune verifiche.
VILLA CASTELLI - Il pm insiste: “Tutte le villette vanno sequestrate”. E fa appello contro la decisione del gip che non ha disposto il sequestro di gran parte delle abitazioni di lusso che in teoria avrebbero dovuto essere residenze agricole del tutto spartane che si trovano in agro di Villa Castelli. Il Tribunale del Riesame di Brindisi deciderà il 7 dicembre prossimo.
BRINDISI - Confisca del complesso agrituristico Masseria Marangiulo in agro di Cisternino e otto anni di reclusione per la 57enne Angela Cucci, consorte del defunto funzionario della Provincia di Brindisi, settore agricoltura, Vito Guarini, e pene comprese tra i due anni e i tre anni e 8 mesi per tutti gli altri imputati. Sono queste le richieste formulate stamani dalla pubblica accusa al processo nato dalle due indagini ribattezzate "Pioggia d'oro", condotte dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi.
LATIANO – Per l’Accusa sarebbe capace di intendere e di volere e quindi di reggere il peso delle colpe in sede di processo: è quanto ritiene, sulla base di una consulenza psichiatrica, il Pm della Procura della Repubblica di Brindisi Raffaele Casto, che ha chiesto a carico di Marcello Recchia (38 anni, di Latiano) il giudizio immediato per omicidio. L'uomo è accusato dell’assassinio della madre, Tommasina Ugolotti (77 anni), avvenuto il 16 febbraio scorso.
BRINDISI – Il pm Valeria Farina Valaori non ha fatto sconti. Al limite, valuterà il tribunale se ricorrano le condizioni. E su quella che gli investigatori e la procura descrissero come una banda di ladri, ricettatori, rapinatori e attentatori molto in carriera, si abbatte una valanga di richieste di pena. Pesantissime per i personaggi ritenuti all’apice di questa rete criminosa. E’ entrato stamani in dirittura finale, con la requisitoria della pubblica accusa, il processo nato dall’Operazione Terra Bruciata, condotta dalla squadra mobile della questura di Brindisi l’1 luglio del 2010, su indagini che avevano preso in considerazioni episodi avvenuti tra il 2006 e il 2007 nel capoluogo.
BRINDISI – La prescrizione di vari capi di imputazione lascia l’amaro in bocca al fronte del no al progetto del rigassificatore di Capo Bianco, ma i fatti restano, e dovrebbero indurre il governo a revocare o ad annullare l’autorizzazione del gennaio 2003 del governo Berlusconi, sospesa poi dal governo Prodi nel settembre del 2007.
BRINDISI – L’ultimo caposaldo attorno al quale si svilupperà la battaglia finale del processo British Gas, come ampiamente previsto, è quell’ex specchio di porto esterno interrato con centinaia di carichi di materiale inerte sino al 12 febbraio 2007, quando scattò l’operazione High Confidential della procura di Brindisi, affidata alla Digos ed alla Guardia di Finanza. Tra gli arrestati per corruzione, falso e occupazione abusiva di area demaniale marittima il presidente di Bg Italia, alcuni manager del potente gruppo energetico britannico che sulla colmata voleva (e vuole) costruire un rigassificatore da 8 miliardi di metri cubi l’anno, l’ex sindaco di Brindisi, Giovanni Antonino, e l’agente marittimo Luca Scagliarini, la stessa coppia che all’epoca dei fatti avrebbe ricevuto, secondo le accuse, tangenti sotto forma di consulenze ad una società intestata alle mogli.
BRINDISI - “Vito Di Emidio deve ritornare in carcere”, lo chiedono a una voce i pubblici ministeri antimafia Alberto Santacatterina e Milto De Nozza, e lo chiedono direttamente alla Corte di Cassazione. La scelta del Riesame, che ha concesso al pentito di ritornare ai domiciliari in località protetta, accogliendo la richiesta dell’avvocato Manfredo Fiormonte per conto del proprio assistito, non è punto condivisa dalla procura. La memoria a intermittenza di Bullone, pur non inficiandone la credibilità, stigmatizza un personaggio indegno dei benefici concessi dallo Stato ai collaboratori di giustizia, per questo deve ritornare in cella e scontare l’ergastolo, attendendo l’ulteriore verdetto a suo e a carico degli uomini accusati dalle sue stesse rivelazioni, di ben dodici omicidi.
BRINDISI – Nove anni di carcere per Benito Leo, otto per Mario Raia e quattro anni e sei mesi per Claudio Pupino. Sono le richieste avanzate questa mattina dal pubblico ministero Raffaele Casto per questi tre brindisini accusati di avere praticato per diverso tempo un particolare taglieggiamento ai commercianti di Brindisi, soprattutto quelli del mercato settimanale: imponevano l’acquisto delle buste di plastica per metterci dentro la spesa dall’azienda “Contienitutto” intestata alla moglie di Leo.
BRINDISI – Archiviato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Potenza il procedimento giudiziario nei confronti del sostituto procuratore Antonio Negro, in servizio nella procura di Brindisi, aperto a seguito delle accuse mossegli nel corso del processo che vede imputati sette carabinieri e un albanese, accusati di detenzione a porto abusivo di armi, arresti arbitrari e verbalizzazioni non veritiere. Il procedimento è stato archiviato su richiesta del pm.
BRINDISI - Chiesto il rinvio giudizio per giovani del rione Paradiso che il 19 dicembre scorso furono arrestati dalla Squadra mobile di Brindisi per avere più volte usato violenza nei confronti di due ragazzine di tredici anni. Tutti abitanti del rione Paradiso. A chiedere il processo è stato il pubblico ministero del tribunale per i minori di Lecce, Simona Filoni. Il reato è violenza sessuale continuata e aggravata. I quattro ragazzi sono difesi dagli avvocati Daniela D’Amuri, Paola Giurgola e Giampaola Gambino. Nei mesi scorsi hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame per ottenere la scarcerazione, ma l’istanza non è stata accolta. Ora sono rinchiusi in un centro di recupero per minori.