BRINDISI - La dichiarazione preliminare è quella di una posizione di equidistanza tra il partito del sì e quello del no al rigassifcatore, e di non iscrizione a nessuno dei due fronti, ma leggendo il documento diffuso oggi dalla Confederazione nazionale dell'artigianto (Cna) di Brindisi si evince che l'invito agli enti locali alla ripresa del colloquio con l'azienda, e il riconoscimento delle argomanentazioni di Brindisi Lng sono molto più un sì che un no.
BRINDISI - Questa sera alle 18 il Gruppo "No al Carbone", il circolo "Daniele Valletta", il movimento "SeNonOraQuando" di Brindisi, Rinascita Civica Brindisina e i Cobas daranno vita a un sit-in di protesta sotto il palazzo dell'Autorità Portuale (giardinetti del porto), per ribadire il proprio no al rigassificatore di Brindisi Lng.
BRINDISI - Proseguono gli interventi sul rigassificatore, ci vorrebbe un intero giornale per contenerli, siamo costretti a fare una scelta per evitare di diventare una bacheca. Gli ultimi in ordine di tempo di cui diano conto sono queli del senatore dell'IdV, Giuseppe Caforio, che sottolinea come il problema sia soprattutto il sito. Un punto su cui concorda anche Vincenzo Guadalupi, capogruppo consiliare a Brindisi per Sel, Federazione della Sinistra e Guadalupi per Brindisi.
Riceviamo da Lorenzo Maggi, già sindaco di Brindisi ed esponente del mondo cattolico conservatore, un intervento a favore delle posizioni dei movimenti anti-rigassificatore, in cui si annuncia peraltro l'imminente costituzione di un pool di avvocati pronti a difendere gratuitamente gli appartenenti a dette organizzazioni in eventuali giudizi intentati da Brindisi Lng o British Gas.
BARI - “C’è dell’incredibile. La Brindisi Lng vuole impedire che gli ambientalisti definiscano pericoloso il rigassificatore e auspichino adeguati controlli di legalità giungendo a minacciare infondate e provocatorie azioni legali. Si muove quindi sulla questione come un elefante in una cristalliera". Lo ha detto questa sera il governatore Nichi Vendola.
BRINDISI - Proseguono gli interventi e le prese di posizione sul recente inasprimento del confronto sul tema del rigassificatore a Capo Bianco, riportato al calor bianco dalla visita dell'ambasciatore britannico Christopher Prentice a Brindisi e dall'opinione favorevole all'operazione resa nota dal nuovo presidente dell'Autorità Portuale, Hercules Haralambides, poi dall'annuncio di Brindisi Lng del possibile ricorso alle vie legali a tutela dell'immagine dell'azienda.
BRINDISI – Brindisi Lng gode in Italia e a Brindisi i diritti e i doveri di ogni altra azienda, e sino a quando il confronto è sui progetti può essere anche duro ma è nell’ordine delle cose. Esce fuori da questo tracciato invece l’annuncio del ricorso alle vie legali agitato dall’azienda nei confronti di chi chiunque possa danneggiarne l’immagine. Lo hanno detto oggi il segretario provinciale del Pd, la Cgil, e – cosa importante – il presidente della Provincia.
BRINDISI – La società del gruppo British Gas incaricata di realizzare l’operazione del rigassificatore a Brindisi definisce intimidatori i toni utilizzati dal movimento ambientalista, ma annuncia a sua volta che ha dato mandato ai propri legali di perseguire in ogni sede chiunque sia autore di “ogni affermazione che possa risultare diffamatoria e lesiva dell'immagine della società”.
BRINDISI - Il 79 per cento dei lettori della rete che hanno partecipato al nostro sondaggio sullo sviluppo di Brindisi hanno indicato nel porto e nel turismo il futuro della città, solo il 15 per cento il rigassificatore della British Gas. E' solo una indicazione dal valore statistico relativo, ma da non sottovalutare.
BRINDISI - La visita dell'ambasciatore britannico Christopher Prentice è destinata a suscitare reazioni, e proprio per questo il presidiente della Provincia, Massimo Ferrarese, ha voluto stamani fare un precisazione pubblica a scanso di equivoci. “La mancanza di chiarezza a olte può determinare facili strumentalizzazioni. E’ successo oggi - dice Ferrarese riferendosi ad alcuni articoli - sulla vicenda rigassificatore ed è per questo che intendo chiarire cosa è realmente accaduto”.
BRINDISI – Conoscere il nuovo progetto del rigassificatore ed avviare una nuova stagione di rapporti con le istituzioni del territorio. Non c'è una semplice visita di cortesia dietro l'arrivo dell'ambasciatore britannico Christopher Prentice a Brindisi, ma l'inizio di una nuova strada diplomatica per consentire alla British Gas di portare a compimento il suo progetto.
BRINDISI – Arriva oggi in visita, sia pure fugace, l’ambasciatore inglese Christopher Prentice, e il fronte del no al rigassificatore pensa che gli incontri brindisini programmati dal numero uno della diplomazia britannica in Italia (nell’ordine, dalle 11, il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, poi il prefetto Nicola Prete quindi il vicesindaco Massimo D’Attis al Comune) non siano solo legati all’esigenza di conoscere nel dettaglio la Puglia e chi l’amministra.
BRINDISI - Gli enti locali, Comune e Provincia, e la Regione Puglia facciano pervenire nei termine le loro osservazioni e rilievi al progetto del rigassificatore di Capo Bianco modificato da Brindisi Lng secondo le prescrizioni della Commissione Via del Ministero dell'Ambiente. Lo chiede il fronte ambientalista locale.
BRINDISI - Gli interventi a percussione inaugurati dall'amministratore delegato di British Gas Italia, Damiano Ratti, e firmati poi il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, e il segretario della Uil, Angeletti, e da alcuni settori locali del sindacato nonché da Confindustria Brindisi certamente non fanno parte di un piano ben congegnato per introdurre la decisione dello stesso ministro Romani a favore del procetto, vale a dire la riattivazione di quell'autorizzazione del gennaio 2003 (governo Berlusconi), poi sospesa per sottoporla a Via nel settembre 2007 dal governo Prodi. Ma lo stesso ministro stamani ha annunciato che il governo avrebbe tenuto una riunione in mattinata sulla questione. E' perciò fuori discussione, invece, che ci sia un pressing dell'azienda sulla politica per ottenere una sorta di corsia preferenziale anche rispetto alla crisi di Fincantieri.
BRINDISI – La posizione di Cisl, Uil e Ugl a favore del progetto British Gas è nota: i tre sindacati sono favorevoli senza se e senza ma, ritenendo l’operazione importante per il rilancio dell’occupazione a Brindisi. Favorevoli sino al punto da tornare a toni da scontro frontale con le istituzioni locali che invece sono contrarie, come si evince da una lettera aperta inviata al ministro Paolo Romani, il cui contenuto è stato diffuso stamani dalle segreterie provinciali, e in cui si accusa di malafede chi non riesce a vedere tale benefici. Quindi sono in malafede non solo gli ambientalisti, ma anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola, con la sua giunta, il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti e il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, nonché la Cgil. E qui il testo è chiaro e non si presta ad equivoci.
BERGAMO – Dibattito aperto sullo spostamento dei Ministeri, con divagazioni sul tema. Luigi Angeletti (segretario generale della Uil), attacca: “Rigassificatore bloccato da 11 anni? Un freno alla crescita”. Intervenendo a Seriate (Bergamo) a un convegno organizzato dalla Uil di Bergamo sui costi della politica, il segretario generale denuncia dice la sua sulla proposta della lega di trasferire al nord un paio di Ministeri per poi lanciare l’affondo sugli sprechi della pubblica amministrazione, tuonando anche sugli ostacoli che da un decennio ruotano attorno al progetto (bloccato) della British Gas.
Signor Ministro, Lei ha aperto il Suo intervento su “Il sole 24 ore” del 21 maggio scorso affermando che «la vicenda del rigassificatore di Brindisi è uno dei classici casi in cui il Sistema-Italia mostra tutti i suoi limiti» perché spesso «diversi livelli di governo (Stato centrale, Regioni, Province, Comuni), insieme ad altri organi dello Stato (magistratura, sovrintendenze, tribunali amministrativi), forze politiche e sociali, comitati e associazioni, invece di collaborare per ottenere un risultato utile all'interesse pubblico del Paese, si osteggino l'un l'altro bloccando tutto e producendo danni, talvolta, irreversibili». Dopo aver rilievi critici sulle verifiche e i controlli di legalità, Lei ha concluso dicendo che “serve un salto culturale” per sbloccare l’Italia dei veti.
Il ministro per lo sviluppo Romani, evidentemente prima di scrivere la lettera pubblicata sul “Sole 24 ore”, ha avuto l’amabilità di interpellarmi telefonicamente sulla vertenza del rigassificatore che la LNG vorrebbe costruire all’interno del porto di Brindisi. In verità ho tratto l’impressione che conoscesse molto approssimativamente la vertenza, per cui abbiamo concordato un incontro che, con ogni probabilità, avverrà la prossima settimana a Roma, nella sede del ministero.
Il tentativo che si vuole portare a termine è quello di scaricare sugli Enti locali responsabilità che invece sono addebitabili unicamente al Governo Nazionale. Appare strano che il Ministro si sia reso conto di questo problema soltanto a seguito della presa di posizione della società proponente l’investimento. Come se tanti anni di contrapposizione tra le parti siano stati coperti dal silenzio.
BRINDISI – Gli anni di stop al progetto del rigassificatore che British Gas vuole realizzare a Capo Bianco, nel porto industriale di Brindisi, provocano per la seconda volta un ridimensionamento drastico del personale negli uffici di Brindisi Lng, la società che il colosso energetico britannico ha costituito per gestire l’operazione. La notizia arriva dalla stessa Brindisi Lng, che scarica la responsabilità dei tagli sull’opposizione incontrata a Brindisi da parte delle amministrazioni locali, e ancora una volta bolla come minoritaria la posizione del fronte del no al progetto, parlando di !azione di poche persone”.
BRINDISI – La Brindisi Lng non si lascia fermare dalle prescrizioni vincolanti imposte dalla Commissione Via del ministero dell’Ambiente, e deposita ai fini della pubblica informazione, come prescrive la legge, le variazioni al progetto originario del rigassificatore di Capo Bianco. L’avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 43 del 16 aprile 2011, parte seconda. Ma si dice anche che, pur non potendo ancora rimettere piede nel cantiere della colmata, sotto sequestro penale dal 12 febbraio 2007 per occupazione abusiva di area demaniale marittima, la società del gruppo British Gas non abbia rinunciato a fare shopping nei dintorni, approfittando delle aste dei beni immobiliari che lo Stato ha giudicato alienabili, nell’ambito del cosiddetto federalismo demaniale.
BRINDISI - Sarà la corte d’appello di Lecce a decidere se l’uscita di scena dal processo contro la British Gas, dei dirigenti Armando De Azevedo Henriques, David James Robottom, Stefan John Ricketts e Giorgio Battistini, sia stata legittima oppure no. Ai quattro manager i pubblici ministeri Giuseppe De Nozza e Silvia Nastasia contestano la violazione del codice della navigazione per aver dato esecuzione alla colmata di cemento a Capobianco, gettando le basi – letteralmente – per la costruzione del rigassificatore. Reato contravvenzionale che Henriques & Co liquidarono con il pagamento di una ammenda pari a 258mila euro, ottenendo dunque la cancellazione della propria posizione dalla lista degli imputati nel processo noto con il nome di Gassopoli.
BRINDISI - La sentenza dell'altro giorno del Consiglio di Stato, che senza entrare nel merito del contenzioso ha giudicato preliminarmente inammissibile il ricorso della Provincia di Brindisi contro la restituzione agli usi legittimi della aree bonificate o da caratterizzate da parte di Brindisi Lng, annullando quindi la sentenza del Tar di Lecce che nel 2007 accoglieva invece quel ricorso, ha fugato il rischio per la società inglese di ritrovarsi con una colmata eseguita in maniera illegittima, con tutte le conseguenze del caso.
BRINDISI – Dopo tre anni il Consiglio di Stato restituisce agli usi legittimi le aree di Capobianco bonificate dalla società Brindisi Lng del gruppo British Gas per realizzarvi un impianto di rigassificazione del gas metano trasportato via mare, riattivando la decisione della Conferenza nazionale permanente dei servizi per i Siti di interesse nazionale e quella del Ministero dell’Ambiente che dava alla stessa efficacia. Nulla a che vedere, però, con il provvedimento di sequestro di natura penalistica che grava e permane sull’intera area, su cui è competente il tribunale davanti al quale è in corso il processo per i casi di corruzione, falso e occupazione abusiva di area demaniale marittima, collegato all’operazione High Confidential del 12 febbraio 2007 con cinque arresti, inclusi manager italiani e britannici e l’ex sindaco Giovanni Antonino.
BRINDISI – Dopo qualche mese di posizione mediaticamente defilata, nei prossimi giorni tornerà in ballo la questione del rigassificatore di Capo Bianco, e precisamente per la valutazione del progetto da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, terza sezione (quella per le opere marittime). Brindisi Lng aveva depositato il progetto prima di Natale, dopo averlo modificato in base alle prescrizioni della Commissione nazionale Via, alle quali la stessa ha vincolato il proprio parere positivo.