CELLINO SAN MARCO - Scene da Far West nel primo pomeriggio di oggi nella stazione di servizio Menga Petroli di via San Pietro a Cellino San Marco: tre malviventi, tutti del posto, incappucciati, vestiti con tuta bianca e guanti e armati di pistola calibro 765, hanno tentato di mettere a segno una rapina. Ad attenderli, nel bar, per loro sfortuna, c'erano gli agenti in borghese della squadra Mobile della Questura di Brindisi che, dopo un breve conflitto fuoco e un inseguimento nelle campagne circostanti, li hanno bloccati e arrestati.
BRINDISI – Furti negli appartamenti. La Giustizia presenta il conto a tre pregiudicati brindisini. Ritenuti dalla Legge responsabili di irruzioni galeotte avvenute presso un paio di abitazioni a Mesagne, per loro, a margine di sentenze divenute definitive, sono scattate le manette ad opera degli agenti della Squadra mobile di Brindisi, peraltro impegnati in specifiche attività nel contrasto alla consumazione di reati contro il patrimonio. Così, oltre alla realizzazione di mirati servizi di controllo del territorio e perquisizioni domiciliari e personali gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato tre pregiudicati locali in ottemperanza a relativi ordini di esecuzione emessi dalla Procura della Repubblica di Brindisi a seguito di condanna penale.
BRINDISI – Non v’è certezza sulle cause che nella serata di ieri hanno generato il violento incendio all’interno del negozio “Il sogno arredamenti “, in via Sant’Angelo, a Brindisi. Elementi e reperti raccolti sul posto da parte della polizia scientifica della Questura di Brindisi, lascerebbero però supporre che si sia trattato, con ogni probabilità, di un rogo accidentale. Forse un mozzicone di sigaretta finito su un cumulo di carte, forse un cortocircuito.
BRINDISI – Finisce nuovamente in galera il pregiudicato brindisino Donato Borromeo, 38 anni, arrestato lo scorso anno sempre dalla Mobile perché trasportava in auto assieme alla convivente una piccola partita di droga, e nuovamente nella tarda mattinata di ieri sempre dalla Squadra mobile ma per detenzione illegale di arma clandestina e munizioni.
BRINDISI – Un brindisino di 25 anni, Teodoro Montenegro, è stato denunciato dalla Squadra mobile di Brindisi perché trovato in possesso della riproduzione di una pistola semiautomatica modificata e priva del tappo rosso, che il sospettato portava in un borsello. L’arma era corredata di caricatore. Una successiva perquisizione domiciliare, ha portato i poliziotti a scoprire cartucce per la stessa pistola ma a salve e anche una piccola scorta di pallini da caccia. Se i pallini fossero stati inseriti nelle cartucce a salve, si sarebbe ottenuto un munizionamento tipo Flobert, cioè in grado di nuocere.
BRINDISI – Svolta nelle indagini sulla rapina del 23 ottobre nell’abitazione dei genitori del noto penalista brindisino Gianvito Lillo a Tuturano. La sezione della Squadra mobile che si sta occupando del caso, nella serata di ieri, ha individuato e recuperato due dei tre fucili che i banditi avevano sottratto nel corso dell’irruzione nella dimora dei Lillo, nelle campagne di Tuturano. Le armi sono state rinvenute in un casolare abbandonato di contrada Montenegro, e non casualmente, dato che in quella zona, nella serata del 31 ottobre, una pattuglia sempre della Squadra mobile aveva inseguito una vettura sospetta.
FASANO – E’ il 6 ottobre del 2007. Giovanni Gallo, capo di una banda di spacciatori di Fasano, nella prima serata chiama a raccolta il padre Giovanni e il fratello Ugo. Ha avvistato Vito Semeraro, che sta alla testa di un gruppo rivale in affari di droga. La decisione di dare una pesante lezione al rivale viene attuata nel giro di pochi minuti. Il risultato è pesante: Semeraro viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Umberto I” con sospette lesioni al cranio, al volto, alla milza e alle costole. Gallo, per tenere l’evoluzione dei fatti sotto controllo (e, nell’evenienza, fuggire), chiama senza problemi un medico anestesista che è nel suo carnet di clienti, Leonardo Arnese, Dino. Che si prodiga non solo per monitorare la situazione clinica del paziente, ma alla fine riesce anche a convincere il medico di guardia al pronto soccorso dell’ospedale di Ostuni – dove nel frattempo Semeraro è stato trasferito – a chiudere la pratica come caduta accidentale, e quindi a non avvertire le forze dell’ordine.
FASANO - Una banda di narcotrafficanti dai metodi duri, ticipi della "scuola fasanese" dello spaccio, è stata colpita stamani da 9 ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Squadra Mobile di Brindisi ed emesse dal gip Nicola Lariccia, su richiesta dei pm brindisini Silvia Nastasia e Alberto Santaccaterina, aggregati nell'occasione alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Tra gli arresti (beneficia però dei domiciliari) un noto medico fasanese, Leonardo Arnese.
BRINDISI – Un anno e mezzo di furti di auto e moto seguiti da estorsioni, spaccate, rapine in trasferta. A percussione. Un gruppo sulla cresta dell’onda che si vantava dell’intensità con cui riusciva a portare a segno le azioni criminose: “In due tre mesi ci siamo mangiati Brindisi, cumpà”. E che scherzava sull’eventualità di finire in galera: “Se ci arrestano e ci mettono dentro, ci devono fare un articolo curioso: presa la banda Antonino”. Accontentati. Dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state notificate all’alba di oggi, nell'ambito di una operazione battezzata Terra Bruciata, a 8 indagati che si trovavano a piede libero e ad altri quattro già detenuti in seguito a pregresse vicende. Tutti brindisini.
BRINDISI - Sapeva di non essere al di sopra di ogni sospetto, e aveva pensato di spostare il suo punto di spaccio di cocaina a casa di un amico, appena un monolocale al quartiere Commenda. Ma all'appartamento ieri sera ci sono arrivati anche i poliziotti della sezione antidroga della squadra mobile, e il brindisino Enzo Di Lauro, 48 anni, è stato arrestato in flagranza di reato. Sequestrati anche 110 grammi di cocaina già divisa in pallonci da 1 a 3 grammi, mannite e integratori utilizzati come sostanza da taglio, telefonini cellulari e altro materiale utile al prosieguo delle indagini.
BRINDISI – Si presentava come un latitante, e dichiarava di essere armato. Dopo di che pretendeva la consegna del denaro da parte della vittima di turno. Di episodi del genere, il brindisino Rocco Andriulo, di 44 anni, ne avrebbe consumati almeno quattro tra il 2008 ed il 2009, e sulla base del riconoscimento fotografico da parte delle persone che a suo tempo avevano sporto denuncia, ieri è stato arrestato dal personale della squadra mobile di Brindisi e contestualmente assegnato agli arresti domiciliari.
BRINDISI - La verità, torbida quanto indescrivibile, è venuta fuori dopo alcuni mesi. Anzi, i primi contorni di una storia agghiacciante risalgono a cinque anni fa. Ma l’orco era sempre lo stesso. A finire vittima dei suoi abusi sessuali era una dodicenne leccese, che ha raccontato tutto alla famiglia e ha permesso oggi, 8 marzo, di far scattare le manette ai polsi di Francesco Vitale, brindisino di 60 anni, accusato di violenza sessuale aggravata ed atti sessuali con minorenne.