Giallo Cafasso: superperizia esclude che sia morto per overdose
ROMA - “Gianguarino Cafasso non morì di overdose”. A sostenerlo è il superperito. Colpo di scena, dunque, stamane nell’ambito del procedimento penale in corso per fare chiarezza sul decesso del pusher dei viados del giro di via Gradoli e via Due Ponti a Roma, morto il 12 settembre 2009 in un albergo sulla Salaria. Per quel decesso sono indagati, tre dei quattro militari finiti in carcere nell'ottobre del 2009 nell’ambito del presunto ricatto orchestrato ai danni dell’ex Governatore del Lazio Piero Marazzo, pizzicato in compagnia di un trans. Tra loro, indagato a piede libero, figura anche il militare ostunese Carlo Tagliente (32 anni), accusato di concorso in omicidio