FRANCAVILLA FONTANA – Il cinque dicembre del 1994 ammazzò la moglie a colpi di mattarello davanti al figlioletto di sei anni, ma dopo tre anni di carcere, a causa di un'infermità, gli fu concessa la libertà vigilata ma in diverse occasioni non ha rispettato gli obblighi imposti da questo genere di misura cautelare, rifiutando di presentarsi presso la caserma dei carabinieri per ottemperare all'obbligo di firma e alle diverse visite mediche, per attestare il suo stato di salute.
BRINDISI – Si è tenuto stamani l’interrogatorio di garanzia in carcere a Brindisi per Antonio Fina, il 75enne mesagnese che il 19 marzo ha ucciso la moglie, Concetta Milone, con un colpo di fucile alla schiena nella loro villa in campagna in contrada Torretta a Mesagne. L’uxoricida si è presentato agli occhi del suo difensore d’ufficio, l’avvocato Giovanna Chionna, al giudice per le indagini preliminari Paola Liaci, e al pubblico ministero Antonio Costantini, a tratti lucido e a tratti no, ma comunque tranquillo ed ha confermato la sua confessione: “L’ho uccisa perché era posseduta dal demonio”. Per lui è stata richiesta dalla difesa la perizia psichiatrica.
Spara alla schiena alla moglie con un fucile da caccia, e la uccide. Poi aspetta per dodici ore accanto al cadavere, finchè una parente non scopre il delitto. La polizia trova un biglietto dove l'uxoricida 75enne, Antonio Fina, spiega che la consorte Concetta Milone di 77 anni era posseduta dal diavolo. E' accaduto a Mesagne (Brindisi), il 19 marzo 2012.