BRINDISI - “Va assolto, per vizio di mente”. E per di più: “Non fu un atto terroristico”. E’ su questi due presupposti che si fonda l’atto di appello depositato da Franco Orlando, il difensore di Giovanni Vantaggiato, il bombarolo che con l’attentato del 19 maggio 2012 uccise la sedicenne Melissa Bassi.
BRINDISI - Sulla moglie di Vantaggiato, Giuseppina Marchello, gli inquirenti non avevano i gravi indizi necessari per perseguirla, pur immaginando un suo coinvolgimento nei fatti. Lo ha detto il pm Guglielmo Cataldi durante una fase della sua requisitoria di stamani.
BRINDISI - L’imputato era lucido e cosciente e "non vi sono elementi idonei a far ritenere l'esistenza di una infermità con risvolti patologici. L'imputato aveva strumentalmente e lucidamente progettato una strategia difensiva" per evidenziare una presunta instabilità della proprie condizioni mentali".
BRINDISI – Giovanni Vantaggiato è un freddo, ragionatore e pericoloso soggetto propenso a delinquere sino al punto da agire puntando alla strage, oppure quando ha programmato, preparato per settimane e poi attuato l’attentato del 19 maggio 2012 non era nelle condizioni di intendere e di volere?
BRINDISI – Ennesimo rinvio del processo per la strage alla scuola Morvillo Falcone, per l’impossibilità di procedere all’interrogatorio di Cosimo Parato. Tutto rinviato al 10 aprile, giorno in cui dovrà essere ascoltato anche il bomber Giovanni Vantaggiato.
BRINDISI - Sarà in aula, molto probabilmente e sempre salvo inconvenienti dell’ultima ora, lo stragista reo confesso. Torna, dopo diverse udienze in cui aveva preferito restare in cella, rinunciando alla traduzione, Giovanni Vantaggiato.
BRINDISI - "Quel giorno si diffuse un clima di terrore e di intimidazione. Mi venivano segnalate scene di panico dei ragazzi in tutte le scuole e in tutta le citta'. L'evoluzione dei fatti fu seguita da decine emittenti televisive e radiofoniche. Decidemmo con i dirigenti scolastici, di arginare panico, non disponendo la chiusura delle scuole". E’ la testimonianza resa stamani dal sindaco di Brindisi alla settima udienza del processo per la strage del 19 maggio 2012 davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone, causata dall’esplosione di un ordigno comandato a distanza da un commerciante di carburanti di Copertino, Giovanni Vantaggiato.
BRINDISI - “Furono fatti tutti gli accertamenti, furono disposte intercettazioni a carico di Giovanni Vantaggiato, ma nulla emerse a suo carico”. Nulla che potesse già allora incastrare il ‘bombarolo’ prima del tempo, per il solo attentato ai danni di Cosimo Parato, ex socio in affari contro cui era furibondo forse per una presunta truffa da 340mila euro (versione ufficiale) oppure perché temeva rivelazioni riguardo la pregressa attività di frode con le forniture di gasolio che i due avrebbero compiuto insieme.
BRINDISI - Per la prima volta, oggi, nell’aula ‘Metrangolo’, si è avuta la chiara impressione che l’assenza della procura di Brindisi potrebbe alla fine arrecare un danno al processo e alla precisa e puntale definizione della responsabilità dell’unico imputato, il presunto stragista, insomma il ‘bombarolo’ che risponde al nome di Giovanni Vantaggiato. Si è ancora una volta potuto osservare, oggettivamente, che il filone “Parato”, quello che riguarda l’attentato del 24 febbraio 2008, par’essere figlio di un dio minore, sebbene prometta sviluppi interessanti, in quanto importante chiave di lettura dei fatti che si sono verificati quattro anni dopo, quell’orribile 19 maggio del 2012.
BRINDISI – Giovanni Vantaggiato effettuò un sopralluogo davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi due settimane prima del giorno dell’attentato. Lo ha ribadito in aula stamani il colonnello dei carabinieri Vincenzo Molinese, investigatore del Ros che ha partecipato alle indagini sull’attentato. "Il cellulare di Vantaggiato e la Hyundai intestata alla figlia informano di una possibile presenza dell'uomo vicino alla scuola Morvillo il 5 maggio in una fascia oraria compresa dalle 7.16 alle 7.35", ha detto l’alto ufficiale ai pm Cataldo Motta e Guglielmo Cataldi l’alto ufficiale.
BRINDISI – Non si dissolve il mistero dell’uomo che nel cuore della notte tra il 18 e il 19 maggio 2012 fu notato mentre spostava un cassonetto davanti alla scuola Morvillo Falcone, mentre tutti i testi hanno invece riconosciuto Giovanni Vantaggiato nel fotogramma della registrazione di una telecamera effettuata poco prima dello scoppio della bomba. Il dubbio su chi fosse l’individuo che trascinava il cassonetto è ancorato alla deposizione di Francesca Pietrafitta, che come l'altro teste Antonio Lioce si trovava in auto nei pressi del piazzale della scuola attorno all’1,30 del 19 maggio.
BRINDISI - “E’ come Unabomber, un bombarolo seriale”. Malato, disturbato, paranoide. Con manie di onnipotenza e un’ossessione per le esplosioni in tutte le forme. Anche metaforiche. Lo sostengono i consulenti della difesa di Giovanni Vantaggiato, gli esperti di criminologia e psichiatria Francesco Bruno, Maria Pia De Giovanni e Luca Chianelli che hanno ricostruito la storia dell’imprenditore di Copertino e consegnato le proprie relazioni il 29 novembre scorso.
BRINDISI - Lo ha già chiarito al suo avvocato: ‘Vanni’ Vantaggiato il bombarolo vuole esserci e quindi, salvo impedimenti, comparirà personalmente davanti ai due giudici togati e ai sei popolari, sin dall’avvio del processo davanti alla Corte d’Assise di Brindisi. Non rinuncerà al diritto di assistere a tutte le fasi del dibattimento lo stragista che, dimagrito (a quanto pare per gli effetti di un disegno da lui stesso ordito per uscire dal carcere), sarà in aula il 17 gennaio, reo confesso della strage del 19 maggio davanti alla Morvillo Falcone.
LECCE - Di che parlava Giovanni Vantaggiato, stragista in trappola per aver ucciso Melissa Bassi, sedici anni, e per aver attentato alla vita di decine di altri studenti? Il killer reo confesso, pentito e distrutto dal rimorso, si preoccupava di “vendere o occultare i beni a lui riconducibili” che, si è appurato, non aveva accumulato lecitamente, non essendo giustificabile la ricchezza dell’imprenditore (almeno 2 milioni e 100mila euro) in rapporto ai guadagni dichiarati. In uno dei suoi conti correnti sono stati trovati 425.680 euro. Tale disparità fa supporre che Vantaggiato oltre a essere un bombarolo fosse, quantomeno, un evasore fiscale.
LECCE - Ai fini del risarcimento del danno delle persone coinvolte nei due attentati confessati dal bombarolo di Copertino, il Tribunale di Lecce ha disposto il sequestro conservativo di tutti i beni riconducibili o intestati a Giovanni Vantaggiato, lo stragista reo confesso dell’attentato di Brindisi. I sigilli sono stati apposti anche allo yacht di “Vanni” ormeggiato a Porto Cesareo, il Camuffo 50 “Hale Bopp” in legno. L’operazione viene eseguita dalla Squadra mobile e dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi, e
dai Ros e dalla Squadra Mobile di Lecce che hanno effettuato le indagini patrimoniali per appurare il valore del patrimonio dell’imprenditore del settore carburanti. Non è inclusa nella lista l’azienda “Marchello Sas” che è intestata alla moglie.
In un raudo, una delle tipologie di artifizio pirotecnico fra le più utilizzate, c’è mezzo grammo della miscela esplosiva a base di nitrato d’ammonio che, secondo la maxi perizia dei Ris e della Scientifica, Giovanni Vantaggiato avrebbe prodotto in quantità industriali. L’imprenditore di Copertino ne avrebbe realizzato almeno 60 chili, se la matematica non è un’opinione.
BRINDISI - In un primo momento ha negato con determinazione d’essere mai stato socio in affari di Cosimo Parato, l’uomo che aveva cercato di eliminare quattro anni fa. Poi, però, Giovani Vantaggiato, si è lasciato andare a qualche parziale ammissione su Parato: voleva ucciderlo perché avrebbe potuto rivelare retroscena pericolosi delle sue attività parallele.
BRINDISI - Le indagini sull’attentato di Brindisi vanno avanti tracciando un quadro che si distanzia sempre più dalle ipotesi di terrorismo della prima ora. Non c’è nulla che faccia ritenere che si sia poi così vicini alla chiusura dell’inchiesta sulla strage della Morvillo, anche perché l’attività investigativa procede parallelamente agli accertamenti che si stanno compiendo sull’attentato del 24 febbraio 2008 a Torre Santa Susanna, quello in cui stava per andarsene all’altro mondo un imprenditore agricolo, Cosimo Parato.
LECCE - Voleva colpire quando c’era gente, proprio al passaggio delle studentesse. Per questa ragione, nonostante fosse sul posto già alle 7.14 di quell’orribile 19 maggio, ha atteso le 7.41 per premere il pulsante del telecomando. Poi ha aspettato che trascorresse il tempo necessario per accertarsi che l’esplosione fosse effettivamente avvenuta. Se per i consulenti della difesa Giovanni Vantaggiato, il killer reo confesso dell’attentato di Brindisi è ammalato, affetto da disturbo bipolare, per i giudici del Riesame non è affatto così. Disturbato, sì, ma non in maniera tale che si concretizzi alcuna incompatibilità con il regime carcerario.
BRINDISI - I ricorso dei legali di Giovanni Vantaggiato, l'autore dell'attentato del 19 maggio scorso alla scuola Morvillo-Falcone, che causò la morte di Melissa Bassi ed il ferimento di altre nove studentesse, è stato giudicato infondato dai giudici del Tribunale del Riesame di Lecce. Nelle quattordici pagine che motivano la decisione, viene ribadita la fondatezza della contestazione dei reati di terrorismo e strage.
BRINDISI – E’ durato un’ora e mezzo l’interrogatorio di garanzia di Giovanni Vantaggiato, il bomber di Copertino responsabile della strage della scuola Morvillo Falcone, accusato anche del tentato omicidio dell’imprenditore torrese Cosimo Parato avvenuto il 24 febbraio del 2008. Oggi, per questa seconda accusa, è stato ascoltato dal gip Paola Liaci alla presenza del suo legale di fiducia Franco Orlando. Vantaggiato, noto nel suo paese natale come Vanni, ha confermato le accuse mosse contro di lui dal pubblico ministero Milto De Nozza, a sua volta presente all’interrogatorio.
COPERTINO – Contrada Conigli, un vecchio uliveto del padre di Giovanni Vantaggiato, in aperta campagna e quasi fuori dal mondo. Qui si addestrava l’uomo che la mattina del 19 maggio ha ucciso Melissa Bassi e ridotto in fin di vita o gravemente ferito altre cinque studentesse di Mesagne. Ci sono arrivati nella tarda mattinata di oggi gli investigatori della Digos e della Squadra Mobile di Brindisi, controllando tutti i possibili luoghi che Vantaggiato potrebbe aver utilizzato per testare i suoi ordigni, come aveva ammesso nel corso dell’ultimo interrogatorio. Quindi non è stato lui a pilotare la polizia sul luogo.
LECCE - Il giudice delle indagini preliminari Ines Casciaro ha sciolto poco fa la riserva circa la convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, il 68enne commerciante di carburanti che ha confessato di essere l'autore della strage di sabato 19 maggio davanti all'Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi. Il gip ha convalidato il fermo, confermando anche la sussistenza dell'aggravante delle finalità terroristiche. L'indagine resta dunque alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce. Per ora coperte da riserbo le motivazioni depositate dal giudice di garanzia.
LECCE - Si è concluso poco fa nel carcere di Borgo San Nicola a Lecce l'interrogatorio di Giovanni Vantaggiato. I sostituti procuratori Guglielmo Cataldi della Dda di Lecce e Milto De Nozza della procura di Brindisi hanno lasciato velocemente il carcere in auto e non si sono intrattenuti con i giornalisti.