Come le viti americane salvarono l'agricoltura brindisina
L'idea di due siciliani trapiantati nella nostra terra. L'altra faccia dell'epopea dell'uva: lo sfruttamento dei coloni
L'idea di due siciliani trapiantati nella nostra terra. L'altra faccia dell'epopea dell'uva: lo sfruttamento dei coloni
Alcune considerazioni sulle sagre e su ciò che potrebbe dare all'economia locale la promozione permanente della nostra Doc
Ormai si vanno affievolendo i ricordi delle vendemmie del passato, quelle degli anni 70-80 del secolo scorso, quando si registrava a Brindisi la massima espansione del vigneto, che estendendosi su oltre diecimila ettari occupava più di un terzo dell'intero territorio
Carmine Dipietrangelo, dopo decenni di impegno politico e sindacale, e una importante esperienza nel settore delle infrastrutture (acqua e trasporti), nel 2010 assieme a Vittorio Bruno Stamerra diventò l'editore di BrindisiReport.it, ceduto interamente un anno e mezzo fa al gruppo nazionale Citynews, il primo in Italia per l'informazione di prossimità con 43 testate. Contestualmente, il ricavato della cessione del giornale fu investito nella fondazione di una nuova azienda agricola, la Tenuta Lu Spada, con circa 30 ettari di vigneto, oliveto ed altro tra contrada Cillarese e Torre Mozza. Obiettivo, sperimentare la strada della vitivinicoltura di qualità, con tecniche di coltivazione bio, in un contesto economico dove ormai l'industrializzazione è conclusa come fase di sviluppo, e ritorna alla ribalta l'importanza della valorizzazione delle produzioni agroalimentari, tra innovazione e tradizione. Ecco il racconto di questa esperienza