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Il banchetto della destra brindisina contro il centro per migranti minorenni

BRINDISI - Coalizzati contro il progetto finanziato con fondi Pon dal Ministero dell'Interno, di destinazione della ex delegazione comuinale del quartiere Casale a centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati: consiglieri comunali e aderenti a partiti e movimenti di opposizione della destra brindisina si sono dati appuntamento stamani sabato 8 settembre davanti alla struttura, per raccogliere firme dei cittadini contrari all'iniziativa dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Rossi, il quale giovedì a sua volta aveva convocato una assemblea pubblica giovedì, cui avevano partecipato anche esponenti dell'opposizione.

Una quarantina i partecipanti al raduno, preannunciato nei giorni scorsi. Bisogna ricordare che al Casale sono state avviate iniziatiative civiche di segno opposto. Da una parte, chi chiede di ridestinare la struttura a servizi comunali per i cittadini, trovando altra sede per il progetto sui minori (ma dichiarandosi non contrari all'accoglienza, va detto). Dall'altra chi si schiera contro il "no" al centro minori e sostiene l'iniziativa del Comune. A Brindisi opera già da mesi, al quartiere Perrino - Villaggio San Pietro 2, un altro centro di accoglienza per minorenni stranieri non accompagnati gestito dalla cooperativa Alveando, in un immobile comunale che ospita anche il Punto Luce di Save the Children, attività che non ha mai suscitato reazioni contrarie o problemi. 

“I cittadini di Brindisi hanno scelto di non manifestare contro la decisione dell’amministrazione di destinare l’immobile ex sede della Circoscrizione Casale ai minori stranieri non accompagnati. Questa è la dimostrazione che i brindisini non si fanno strumentalizzare da sterili polemiche pararazziste o finte populiste”.Lo dichiarano in maniera congiunta le forze di maggioranza che costituiscono la coalizione del Sindaco Riccardo Rossi. Brindisi Bene Comune, Partito Democratico, Liberi e Uguali e Ora tocca a noi ribadiscono con forza il loro appoggio alla decisione dell’Amministrazione comunale che, solo dopo un’attenta analisi delle strutture disponibili nel quartiere, ha scelto l’unica possibile candidabile al PON Legalità 2014-2020.

Erano poche le persone che hanno deciso questa mattina di manifestare contro questa decisione. “Dopo tante dichiarazioni strumentali e false dei giorni scorsi con cui le opposizioni hanno tentato di fuorviare i cittadini sta prevalendo la riflessione e la considerazione  di dare una risposta umana e responsabile.

L’annunciato mega corteo si è rivelato un incontro ristretto di poche unità e, peggio ancora, una inopportuna passerella per i consiglieri comunali di opposizione esclusivamente alla ricerca di visibilità sulla pelle di una decina di bambini senza famiglia. “Ribadiamo la nostra volontà di sostenere la decisione di sistemare l’immobile del quartiere per accogliere alcuni dei ragazzi che sono affidati al Comune di Brindisi anche per garantire loro la perfetta integrazione con i residenti come è già avvenuto al Punto Luce del quartiere Perrino,diventato un vero esempio di accoglienza.

Ribadiamo ancora una volta il pieno interesse e l’impegno a risolvere gli altri problemi del quartiere Casale che non si possono mettere in contrapposizione all’ipotesi di utilizzare la sede dell’ex delegazione comunale. Farlo è solo una strumentalizzazione politica fine a se stessa. L’appello del Primo Cittadino nel corso dell’assemblea pubblica dello scorso 6 settembre è stato ascoltato: Brindisi ha deciso di restare umana.

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