Clima: studenti in piazza anche a Brindisi. "Seguiamo l'esempio di Greta"
Anche a Brindisi sono scesi in piazza i seguaci dell'adolescente svedese Greta Thunberg, paladina mondiale di una campagna di sensibilizzazione sugli effetti catastrofici del cambiamento climatico. Dall’Australia Agli Stati Uniti, passando per la Cina e l’Europa, un impressionante esercito di milioni e milioni di giovani ha manifestato per la salute del pianeta, sempre più minacciato dalle conseguenze nefaste dell’inquinamento.
In Italia, da Bari a Milano, in mattinata si sono viste piazze gremite da migliaia di studenti delle scuole elementari, medie e superiori che per una nobilissima causa hanno disertato i banchi di scuola. Solo in Puglia la mobilitazione ha coinvolto oltre 25mila studenti. Brindisi fa eccezione, perché nell’arco della mattinata non si è svolta alcuna manifestazione studentesca.
Se così fosse stato, con ogni probabilità, piazza Vitoria avrebbe offerto un colpo d’occhio migliore rispetto a quello regalato dai poco più di 200 manifestanti che si sono ritrovati nel pomeriggio, per partecipare all’assemblea pubblica organizzata da un movimento spontaneo al quale hanno aderito diverse associazioni.
Gli studenti delle scuole medie, oltre a un gruppo di studenti degli istituti superiori, sono stati i protagonisti dell’iniziativa. I ragazzi delle scuole Marco Pacuvio e Salvemini, intervistati nel videoservizio, hanno mostrato con orgoglio i cartelloni preparati in questi giorni, dopo aver approfondito le tematiche riguardanti il clima, l’ambiente e l’inquinamento.
Tre studentesse hanno raggiunto piazza Vittoria in bici, per testimoniare l'efficacia della mobilità sostenibile nella lotta contro uno dei peggiori nemici dell’ambiente: la Co2. Massimo pone l’accento sulla necessità di incentivare il ricorso alle energie rinnovabili per liberare il pianeta dalla morsa dei combustibili fossili. I ragazzi delle classi III B e III A invitano i singoli cittadini a dare il loro piccolo contributo per ridurre gli sprechi.
L’impressione, insomma, è che i ragazzi abbiano le idee chiare su cosa fare (e non fare) per difendere il pianeta. Spetterà a loro, del resto, il compito di rimediare ai danni fatti negli ultimi decenni dalle passate generazioni.