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Il popolo del blues risponde: gremita piazza Santa Teresa

BRINDISI - Il blues è vivo anche alle nostre latitudini. Il blues è immortale ed è musica che può tranquillamente affrontare i grandi spazi aperti, anche se si è evoluto in quelli limitati dei bar o dei locali per appassionati, come il jazz del resto.

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La conferma, le due serate del rinato Brindisi Blues Festival, diciottesima edizione, nello scenario di piazza Santa Teresa, un lato tra l'omonima chiesa ed ex convento (oggi sede dell'Archivio di Stato), un altro chiuso da Palazzo de Leo, alle spalle il centro storico, l'affaccio sul Seno di Ponente del porto interno, alcune decine di gradini più in alto di piazzale Lenio Flacco, altro genere di musica, a dimostrazione che la città ha opzioni per tutti i generi di manifestazioni.

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Nato infatti nel 1997 festeggia quest’anno la sua maturità il Blues Festival di Brindisi mancava da un pò. Nelle precedenti edizioni ha presentato oltre 80 band di blues americane, inglesi e nazionali di alto livello ed anche quest’anno ha portato sul palco grandi artisti, due formazioni inglesi, massima espressione del British Blues attuale: i Nine Below Zero venerdì, e la Dani Wilde Band sabato sera (esibizione cui si riferisce il video). Si sono esibite nelle due serate anche due tra le band pugliesi più affermate, Bob Cillo&Mafia Trunk e Gary’s Dirty Fingers.

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Pubblico delle grandi occasioni, competente, comodamente seduto, con moltissimi giovani come dimostrano anche le nostre interviste. Brindisi ne ha beneficiato in immagine e in gratificazione ricevuta dall'organizzazione di questo evento. Ci si attende che il Blues Festival venga replicato l'anno prossimo, senza più le interruzioni del passato  in questo stesso periodo di alta presenza turistica nella provincia. 

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