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Venerdì, 29 Marzo 2024

Il protocollo "Giusto Giovannetti": un rimedio naturale contro la xylella

E' il metodo messo a punto da un biologo di Aosta e presidente della Ccs Aosta srl, che produce quegli inoculi microbici che recuperano la fertilità del suolo e proteggono la pianta

SAN VITO DEI NORMANNI - Il batterio della xylella fastidiosa causa una fitopatologia che determina l’essiccamento rapido degli alberi che attacca. E’ comparso nell’agricoltura italiana intorno al 2008, mettendo in ginocchio gli uliveti del Salento. Molti agricoltori sono stati costretti a estirpare alberi secolari, monumenti naturali che da sempre hanno non solo caratterizzato il territorio, ma hanno sostenuto la stessa economia agricola. L’olio prodotto nel Salento è un alimento di altissima qualità per le sue proprietà nutrizionali e per il suo sapore unico e inimitabile, divenuto icona della dieta mediterranea. Purtroppo in questi anni nulla è riuscito a contrastare la xylella fastidiosa e a nulla sono servite le lotte dei contadini, per fermare questo flagello, che sta letteralmente distruggendo l’identità di un territorio ormai conosciuto in tutto il mondo per la produzione dell’olio extravergine.

Nell’agro di San Vito dei Normanni, provincia di Brindisi, però accade qualcosa di straordinario, gli alberi tornano a vivere e produrre i frutti di un tempo. Un gruppo di agricoltori, di proprietari e appassionati provenienti da tutto il Salento, si è riunito per seguire una strada comune che ha permesso di vincere la battaglia contro il killer degli ulivi. Brindisreport ha raggiunto Roberto Polo, uno dei contadini che ha creato a “Sano e salvo”, un’associazione che è riuscita a scorgere una luce in fondo al tunnel e questa luce ha un nome, “Protocollo di Giusto Giovannetti”. Come sostiene Roberto Polo, agricoltore leccese, “bisogna rinforzare le difese immunitarie della pianta e restituire vitalità al suolo”.

Su questo concetto si basa il metodo messo a punto da Giusto Giovannetti, biologo di Aosta e presidente della Ccs Aosta srl, che produce quegli inoculi microbici che recuperano la fertilità del suolo e proteggono la pianta, arrivando a sconfiggere la xylella fastidiosa. I risultati sono scientificamente provati non solo da Giovannetti ma anche da Marco Nuti docente dell’Università di Pisa e da Vincenzo Longo del Cnr di Pisa. La strada non è facile e occorrono tempo e lavoro, ma i risultati sono evidenti e il “Protocollo di Giusto Giovannetti” può rappresentare un’arma vincente, capace di restituire al Salento, il verde intenso e rigoglioso delle folte chiome dei monumenti naturali  che hanno attratto turisti da tutto il mondo, desiderosi di soddisfare non solo la vista al cospetto degli olivi autoctoni, ma anche del palato degustando un olio extravergine unico al mondo. 

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