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Servizi sociali, gare annullate per "malfunzionamento piattaforma Mepa"

Decisione comunicata nella giornata di oggi (13 giugno) dal Comune di Brindisi. Il sindacato Cobas aveva chiesto il ritiro delle procedure in autotutela, dichiarandosi pronto a ricorrere alla magistratura

BRINDISI - Il Comune di Brindisi ha annullato le procedure di gara. La decisione è stata comunicata attraverso un avviso pubblicato nella giornata di oggi (lunedì 13 maggio) sul sito internet dell’amministrazione comunale. “Considerato il protrarsi del malfunzionamento della piattaforma MePA adibita all’espletamento delle procedure di gara, relative ai servizi sociali esternalizzati – si legge nell’avviso - visto che la Consip - non è in grado di fornirci una data entro la quale le anomalie saranno risolte, si comunica che il Comune di Brindisi e il Consorzio/Ambito BR1 stanno provvedendo all’annullamento di detti bandi sulla piattaforma MePA, bandi che saranno riproposti su altra piattaforma”. 

Le gare riguardano: Servizi di inclusione sociale, a favore di adulti, famiglie e minori (“centro contro l’abuso ed il maltrattamento minori e donne”, “sportello sociale”, “centro servizi per il contrasto alla povertà”); Servizi di sostegno alla genitorialità e alle relazioni familiari (“centro servizi per le famiglie-servizio di mediazione”, “affidamento familiare minori”, “assistenza educativa domiciliare”); Servizi di cure domiciliari (“Adi”, “Sad”); servizi per attività educative aggregative culturali rivolte a bambini/e e giovani (“città dei ragazzi”, “centro di aggregazione giovanile”).  Le offerte devono essere presentate entro le ore 23:59 del 13 giugno 2022.

La richiesta del Cobas: "Ritiro in autotutela"

In mattinata il sindacato Cobas aveva chiesto il ritiro in auto tutela delle gare, esprimendo insoddisfazione per l'esito  di un incontro con i rappresentanti dei Comuni di Brindisi e San Vito dei Normanni.  Durante la riunione “il Cobas – si legge in una nota a firma del segretario provinciale del Cobas di Brindisi-  Roberto Aprile - ha denunciato il mancato processo di coinvolgimento nelle decisioni da parte delle amministrazioni comunali, così come da impegni presi”. Ribaditi inoltre due concetti: “la contrarietà al piano di pre-dissesto economico del Comune di Brindisi fin dalla votazione in consiglio comunale del dicembre 2019”; “la richiesta del ritiro in autotutela delle gare, perché con queste nuove gare i servizi sociali subiscono un ulteriore processo di demolizione dell’esistente, con professionalità distrutte, stipendi ancora più bassi”. 

“La fermezza delle amministrazioni comunali – afferma ancora Aprile - si è soprattutto evidenziata con le parole del dottor Falco, dirigente dei servizi sociali, che ha parlato di sopravvivenza, essendo i fondi disponibili estremamente limitati”. Il Cobas ha dunque replicato che “così come sono state ritirate le vendite delle piscine dal piano di predissesto brindisino, allo stesso modo si possono tirare fuori i servizi sociali”. 

Nello spiegare di aver chiesto un verbale della riunione, il Cobas c chiarisce anche tramite i propri avvocati si sta valutando la possibilità di “un ricorso in magistratura per la difficile situazione già di parziale funzionamento oggi, immaginiamo con ulteriori tagli con eventuali danni in particole a donne e bambini proprio per gli stessi contatti di queste figure attraverso i lavoratori dei servizi con la stessa magistratura”.

Complessivamente, a detta del sindacato, “esce un quadro devastante delle nuove gare che sono da rigettare completamente per il bene dei cittadini, soprattutto dove i servizi fungono da collegamento con istituzioni come la magistratura”. Sul fronte consorzio Brindisi-San Vito dei Normanni, i, Cobas parla di tempi ancora lunghi per l’attivazione. A tal proposito “abbiamo dichiarato - afferma Aprile - che se le premesse sono queste per via dei finanziamenti limitati e di possibili crisi economiche prossime future, è meglio che ci si fermi. Il perché è da ricercare nelle spese per presidenti vari e consiglieri di amministrazione che costerebbero certamente non poco danneggiando ulteriormente lavoratori e cittadini”. 

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