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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Zoosafari: "Gli animali stanno bene, ma il lockdown ci costa tanto"

Il direttore Fabio Rausa racconta i mesi di forzata chiusura, le immutate cure per gli esemplari ospiti, e fa un appello ai pugliesi

FASANO - Gli orici con le corna a sciabola, specie rarissima di antilopi che esiste solo nei giardini zoologici perché protetta, hanno dato alla luce tanti cuccioli, come anche i mufloni e i daini. E in giro per il parco ci sono le giraffine alla ricerca della più prelibata tra le ghiottonerie: le foglie di acacia. Appare così, all’avvio della Fase due, lo Zoosafari di Fasano che al tempo del coronavirus ha continuato a vedere scorrere la vita in natura grazie alle cure, alle coccole e al lavoro diligente e incessante dei ranger che non hanno abbandonato un giorno i circa 1500 esemplari che popolano il parco.

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“Si saranno chiesti come mai tanta pace e tanto silenzio”, dice sorridendo il direttore dello Zoosafari di Fasano, Fabio Antonio Rausa (foto sotto), raccontandoci la primavera del più grande parco faunistico d’Italia, che tanti bambini non hanno potuto esplorare in questi mesi di emergenza sanitaria. “Tante sono state le nascite importanti perché in primavera tutto esplode di bellezza, ma per gli animali non è cambiato nulla (tranne l'impatto dei visitatori, ndr), tutto si è svolto secondo la solita routine” prosegue il direttore Rausa, accennando alla presenza continua di staff e veterinari, con particolare attenzione per i gorilla e gli scimpanzé.

Da sinistra, Juri Peres, Fabio Rausa e Cosimo Tasco-2

“Sicuramente utilizzano di più gli spazi a disposizione. Per loro la presenza delle auto è un ‘arricchimento ambientale’ e anche una compagnia, una situazione di routine perché nascono in un ambiente in cui convivono con le automobili (la maggior parte del circuito di visita nello Zoosafari si compie a bordo della propria auto, ndr), quindi ora si trovano in un clima diverso e rilassante. Sul piano dei contatti e dell'interazione con gli altri esemplari, invece, per loro tutto è proseguito come prima, a differenza degli uomini obbligati al distanziamento sociale e all'isolamento”.

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E nulla è cambiato per le cure agli ospiti dei settori del parco faunistico: lo Zoosafari di Fasano ha garantito i 100 chili di fieno e frutta al giorno per ognuno degli elefanti, gli 8 chili di carne ogni 24 ore per i pasti individuali di leoni, tigri e leopardi senza appellarsi a campagne di raccolte fondi o proclamare l’emergenza del parco per scarsità di cibo perché “ne avevamo molte di scorte”,dice ancora il direttore Rausa.

“Per quanto riguarda la parte del nostro personale, abbiamo dovuto mettere in cassa integrazione tanta gente, abbiamo in lista di attesa tanti operatori stagionali e se non apriamo, molte persone saranno penalizzate rispetto all’ordinaria busta paga. Per noi le spese sono rimaste le stesse, ma il fatturato è calato di numeri importanti: almeno fra un terzo e la metà di quello annuo. Molto quest’anno è andato in fumo, perché tutti i ponti e le feste si trovavano nel periodo di emergenza sanitaria, ossia di chiusura al pubblico”.

Nel settore delle tigri relax all'ombra-2

Rausa cambia tono di voce mentre parla della situazione di economica del parco faunistico che dirige: “A oggi lo Zoosafari è autosufficiente,  ma abbiamo la necessità di una rapida apertura e in sicurezza, ovviamente, al pubblico. Potremmo partire già da subito, facendo entrare una famiglia convivente per volta, a bordo della propria auto. Abbiamo anche disposto personale per l'apertura della zona pedonale e zoologica, ma non del parco divertimenti Fasanolandia, che terremo ancora chiuso per evitare gli assembramenti. Abbiamo disposto delle zone di disinfezione, zone di controllo della temperatura e di segnalazione per il distanziamento sociale”.

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Ma allo stesso tempo, Fabio Rausa sente il peso dell'incertezza, perché dal governo non arriva una indicazione certa per quanto riguarda la riapertura dei parchi zoologici: “Siamo stati ignorati a oggi, nessuno - tranne rare eccezioni - ha parlato dei giardini zoologici, esistiamo anche noi e non siamo qualcosa di diverso dai musei o dai teatri". Dunque, l’appello del direttore dello Zoosafari di Fasano, con all’attivo oltre 100 ricerche nel settore veterinario, zoologico e tanti progetti didattici, nonché ipotesi di arrivi e scambi con altri parchi d’Europa di nuove specie ed esemplari è questo: “Venite a fare una passeggiata da noi appena ci permetteranno di aprire. Faccio appello ai pugliesi, perché probabilmente quest’anno non raggiungeremo il solito numero di visitatori dalla Campania, dal Lazio e altre regioni. Siete voi la nostra forza in questo momento: i conterranei devono creare turismo. Vi aspettiamo”.

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