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Arneo, contribuente continua a ricevere cartelle di pagamento nonostante i ricorsi accolti

La donna negli anni scorsi si è rivolta alla commissione tributaria ottenendo l'accogliemento del ricorso. Nel 2021 nuova cartella e nuovo ricorso accolto

SAN PIETRO VERNOTICO – “Il contribuente anche quello a cui la Giustizia Tributaria ha dato ragione non ha vita facile contro il Consorzio di Bonifica dell'Arneo”. Inizia così lo sfogo di una contribuente di San Pietro Vernotico riguardo alle continue richieste di pagamento ricevute dal consorzio nonostante la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce abbia accolto il suo ricorso contro le stesse. 

“E' una storia ormai conosciuta che si trascina da un ventennio quella del locale Consorzio di Bonifica, che annualmente invia le richieste di pagamento ai suoi “pretesi” consorziati; “pretesi”: si, in questa circostanza è proprio il caso di dirlo; perché tali soggetti scoprono di esserlo soltanto dopo la ricezione dell'avviso di pagamento e, nella stragrande maggioranza dei casi, senza che il cittadino destinatario comprenda la ragione per la quale debba contribuire alle spese di tale Ente se questo non fornisce alcun servizio su un certo piccolo appezzamento di terreno”.

La contribuente sampietrana è stata costretta, dopo inutili bonari appelli rivolti allo stesso Consorzio, a ricorrere alla Commissione Tributaria Provinciale di Lecce, quella competente per territorio. Dopo una serrata battaglia legale, in cui è stata difesa dal dott. Gianluca Calò, commercialista abilitato al patrocinio innanzi tale Corte, si è vista riconosciuta le proprie ragioni in relazione all'anno 2014, già nell'ottobre 2018

“Convinta che la questione fosse chiusa, dal momento che le condizioni dei terreni agricoli per i quali il Consorzio richiedeva il Contributo non avevano subito mutamenti di sorta negli anni successivi, è rimasta invece sgomenta nel constatare, che il medesimo Consorzio richiedeva a distanza di circa un anno la Contribuzione anche per l'anno 2015, sempre sui medesimi terreni". Spiega Calò.

"Anche per tale anno la contribuente produceva quindi ricorso in Commissione Tributaria Provinciale, vedendosi accolte, con Sentenza del novembre 2021 (la Sentenza però è stata depositata pochi giorni addietro), le proprie ragioni". 

La contribuente si chiede perché, data la nota questione Arneo, si deve ricorrere necessariamente alla giustizia tributaria quando forse le istituzioni dovrebbero intervenire. 

“E’ possibile che non si riesca a trovare una soluzione, che lungi dall'essere ad personam, è riferita invece ad una grossissima platea di pretesi consorziati di più provincie? Ci si deve aspettare che l'Arneo invii indefinitamente richieste di pagamento anche a quelle persone, come me, che hanno avuto ragione dai Giudici, in merito a terreni che nel corso degli anni non hanno avuto modifiche che giustifichino una richiesta di danari da parte di Arneo? Non si può delegare alla Giustizia Tributaria la soluzione di questa emergenza sociale, Giustizia che pur svolgendo ottimamente il proprio lavoro viene in tal modo oberata di attività”.

La contribuente nel rivolgere questo accorato appello ai rappresentanti delle Istituzioni locali, intanto mostra l'ennesimo avviso di pagamento, questa volta per l'anno 2017, temendo già l'ennesima necessità di adire i Giudici della Commissione Tributaria Provinciale per ribadire per l'ennesima volta sempre gli stessi fatti, anche per tali anni: “se Arneo non mi fornisce alcun servizio perché esercita nei miei confronti una condotta persecutoria? Basta lasciatemi stare, ora i miei alberi di olivo sono anche secchi per la Xylella”. 

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