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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Ristoranti chiusi o con clientela dimezzata: "Meglio fermarsi due settimane"

Tra paure, incertezze e la speranza che questo momento possa passare presto, si fanno i conti del danno economico e lavorativo

C’è chi ha deciso di chiudere la propria attività senza che vi fosse nessuna ordinanza ma, semplicemente, per tutelare la salute e prevenire il contagio da Coronavirus arrivato, anche, nella provincia di Brindisi. C'è chi, invece, pur adottando le misure indicate nell'ordinanza ministeriale, ovvero, la distanza interpersonale di un metro, ritiene che non sia sufficiente ad arginare i danni, economici e lavorativi, che questa situazione sta creando. Per questo abbiamo ascoltato la voce dei diretti interessati, titolari di bar, ristoranti, bracerie e, anche, di chi lavora in questi esercizi, per capire come è la situazione dentro e fuori la nostra provincia.

Angelo Filomeno, chef e proprietario del ristorante "Il Trullo" di Brindisi

"E' innegabile che siamo in un momento difficile", spiega Angelo Filomeno, giovane ristoratore de "Il Trullo" in corso Roma a Brindisi con 15 dipendenti. 

angelo filomeno - il trullo-2

"Sabato sera, tra pranzo e cena - continua - da 190 prenotazioni abbiamo registrato disdetti e coperti per sole 30 persone. Per questo motivo, sentendo altri colleghi, riteniamo che il sindaco debba prendere la decisione di ordinare la chiusura per i prossimi 15 giorni e sospendere i pagamenti perchè tra il suolo pubblico, i costi vivi, quelli dei dipendendi stiamo andando solo a perdere e diciamo la verità, la distanza di un metro serve a poco, sia che si tratti di pub che di ristoranti".

Pierangelo Mita, socio del ristorante e lounge bar "Il Fico" di Ceglie Messapica

Come annunciato via social, anche "Il Fico" , spontaneamente come altri esercizi messapici ha deciso di chiudere la propria attività: "Il virus non si vede ma c’è - spiega Pierangelo Mita, socio del ristorante e lounge bar - e l’ unico modo per arrestarne la diffusione è rispettare le misure igienico sanitarie e non è semplice per chi gestisce un attività come la mia. Ieri sera, domenica 8 marzo, abbiamo registrato il primo calo delle presenze nel nostro locale, c'è ancora troppa gente in giro, abbiamo cercato di gestirli nel miglior modo possibile, distanziando i tavoli ma mi sono reso conto che tutto questo non basta perché non tutti ancora abbiamo la giusta sensibilità sul tema, non tutti sono attenti."

Il fico - Ceglie-2Se dobbiamo sconfiggere il virus dobbiamo essere seri. Ci risulta molto difficile far rispettare un metro di distanza tra i nostri clienti e la situazione è molto più grave di quello di quello che pensiamo. Ecco perché abbiamo deciso di sospendere la nostra attività lavorativa a data da destinarsi".

Angelo Tedesco, titolare "Fattoria Grottaminarda" a San Vito dei Normanni

"La situazione è critica - ci racconta Angelo - abbiamo registrato meno della metà delle persone tra venerdì e sabato rispetto agli altri fine settimana."

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"La gente ha paura - continua - e di questo passo faremmo meglio a chiudere per 15 giorni con la speranza che ci possa essere la possibilità di congelare o cancellare i contributi per i dipendenti perchè non vedo altre soluzioni al momento".

Mariachiara Carelli di Villa Castelli, pasticcera in un noto ristorante a Milano

"Esco solo per andare a lavoro - spiega Mariachiara Carellli, pasticciera in un noto ristorante di Milano - prendo i mezzi perchè sono obbligata a farlo e torno a casa. Nel caso prendo le distanze, mi copro bocca/naso e disinfetto il disinfettabile. Devo proteggermi in una qualche maniera e faccio quello che posso e più di questo non posso. Non mi sento al sicuro e il cuore chiama casa ma mettere a repentaglio la salute dei miei affetti e anche mia, non mi va proprio e quindi resto qui."

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"Resto qui perché ho avuto una bella occasione - conclude - sto facendo quello che ho sempre desiderato e non mollo così facilmente. Lavoro in un ristorante, per ora siamo aperti, da domani solo a pranzo e fino a quando sarà aperto ci saremo. Tutto cambia di ora in ora, ci adeguiamo a norme e decreti. Per il resto posso solo dire di non mollare, di farci forza e stare sempre allerta. Passerà, spero presto, ma passerà."

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