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Martedì, 23 Aprile 2024
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Carico di lavoro insostenibile, protestano gli assistenti sociali comunali

In una nota, inviata anche al prefetto di Brindisi, la segreteria generale della Fp Cgil, elenca le numerose incombenze a cui le quattro impiegate devono far fronte ogni giorno

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo nota a firma di Patrizia Stella, segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil Brindisi, relativa alla proclamazione dello stato di agitazione degli assistenti sociali del Comune di Brindisi, per carenza di organico e per lo stress da lavoro a cui sono sottoposti, quotidianamente, per l'incombente carico di lavoro a cui sono sottoposti. 


Ieri, martedì 6 settembe, si è svolta l’assemblea del personale presso la sede dei Servizi Sociali del Comune di Brindisi in Via Grazia Balsamo. L’assemblea ha evidenziato e ribadito quanto già denunciato a più riprese dalla scrivente organizzazione sindacale di categoria circa l’impossibilità di continuare a garantire i servizi sociali sull’intero territorio di Brindisi ferme restando
le condizioni proibitive in cui le assistenti sociali sono costrette ad operare. La gravissima carenza di assistenti sociali aggravata dai tanti pensionamenti e mobilità concesse hanno provocato carichi di lavoro abnormi, eccessivi ed insostenibili se si pensa che devono essere espletati da sole 4 assistenti sociali che per poter sopperire alla mole di lavoro sono costrette a mettere a repentaglio la propria salute psico-fisica. Numerosissime le incombenze quotidiane a cui devono far fronte le 4 assistenti sociali che non possono neanche permettersi di ammalarsi.

Le incombenze: difficoltà dell' integrazione socio-sanitaria e le numerose competenze afferenti all'aria, accoglienza della numerosa utenza spontanea, che necessità di opportuno ascolto ed orientamento; accertamento dei requisiti per l'erogazione di contributi sui canoni di locazione e di malattia, come disposto dai rispettivi regolamenti comunali; sbarchi di clandestini che continuano a susseguirsi, pur non facendo più notizia, con un numero enorme di minori stranieri non accompagnati da collocare e monitorare nelle strutture residenziali; settore degli anziani e dei disabili, che oramai coinvolge una fascia importante di popolazione che invecchia da sola e priva di risorse; un numero crescente degli adulti (italiani e stranieri) in difficoltà economica e senza fissa dimora; richieste di accertamento dei requisiti di disagio socio-economico e di necessità richieste al Settore e rinvenienti dall'art.20 comma 3.b della Lx lr 7 aprile 2014 n°10; aumento crescente, conseguenza della pandemia, di sempre più precoci abbandoni scolastici, che necessitano di interventi sociali strutturati urgenti sulle famiglie; le responsabilità civili e penali dei procedimenti che si processano e, i margini di errore che sono purtroppo insiti in un carico di lavoro disumano e inaccettabile per chi, ogni giorno, con serietà e senso di responsabilità, cerca di fare al meglio il suo lavoro, attenendosi alle regole della deontologia professionale del ruolo di assistente sociale.

L’elenco non è esaustivo delle numerosissime e delicatissime incombenze a cui devono fare fronte, quotidianamente, le 4 assistenti sociali del Comune di Brindisi che per mancanza di personale sono costrette a lavorare secondo concezioni obsolete e lontane dagli standards, di cui ormai si sono dotate molte città della nostra regione e gran parte di tutte le altre regioni. Il costante stress lavoro- correlato a cui sono sottoposte queste preziosissime professioniste del Settore Sociale del Comune di Brindisi è, purtroppo, fonte di malessere psico- fisico e mina profondamente il benessere organizzativo a cui tutti i dipendenti pubblici dovrebbero aver diritto.

Avendo la scrivente organizzazione sindacale di categoria più volte, ma invano, segnalato tale problematica all’ente e atteso che l’assenza di interventi urgenti rischia di mettere in discussione la stessa erogazione del delicato servizio nel territorio di Brindisi, è stato dichiarato lo stato di agitazione del personale dei Servizi Sociali del Comune di Brindisi con richiesta di avviare la procedura di raffreddamento del conflitto presso codesta Prefettura ai sensi della legge 146/90 per verificare la sussistenza della volontà di risolvere al più presto la problematica.

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