Centro "Oltre l'Orizzonte", impegni economici gravosi con i tagli di Comune e Regione
Nota del presidente del centro, Giacomo Intiglietta, sui risvolti occupazionali e il timore dell'interruzione del servizio
BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Giacomo Intiglietta, presidente del centro socio educativo riabilitativo "Oltre l'Orizzonte" riguardante le difficoltà economiche che il medesimo centro sta affrontanto per sanificare ambienti, acquistare dpi e formare il personale, nonostante i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione, tagli da parte del Comune di Brindisi e la regione.
In data 9 settembre 2020, Il dipartimento di prevenzione servizio igiene e sanità pubblica ha effettuato il test per la ricerca di Saes –CoV-2 ai dipendenti e agli ospiti del centro socio educativo riabilitativo "Oltre l'Orizzonte", con esito negativo per tutti . Pertanto personalmente e a nome di tutte le famiglie dei nostri ospiti voglio ringraziare il servizio di igiene e santità pubblica della Asl nella persona del suo dirigente Termite, dello staff medico e del personale sanitario che ha somministrato i test nella nostra struttura, per aver accolto la nostra richiesta e per la sensibilità che ha dimostrato nei confronti dei nostri ospiti.
In attesa di nuove disposizioni le attività del centro diurno continuano a rispettare i protocolli previsti dalla Regione Puglia, con un’organizzazione del servizio modulare volta a tutelare tutta la nostra comunità, tenendo conto della difficoltà oggettiva che si incontra nella cura delle persone diversamente abili. Tutto ciò sta mettendo la nostra organizzazione a dura prova, poiché gli sforzi economici che stiamo affrontando per acquisto dei dispositivi, formazione del personale, nonché per la sanificazione straordinaria sono notevoli. Tali sforzi economici sono associati a dei ritardi di pagamenti da parte della pubblica amministrazione e ai tagli che il Comune di Brindisi e la Regione stanno attuando relativamente alla quota sociale della retta. I risvolti di questa situazione sono negativi per due aspetti, il primo quello occupazionale poiché gli operatori stanno lavorando senza alcuna certezza del futuro e le famiglie temono l’interruzione del servizio che per anni è stato dato con un alto grado di soddisfazione per i loro parenti.