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Brindisi. Confindustria: "E' fondamentale mantenere aperte attività essenziali"

Marcucci: "Garantire la liquidità delle imprese, anche con un fondo di garanzia più ampio ed agevolmente fruibile"

BRINDISI - Pone l'attenzione sulla sospensione delle attività produttive e la chiusura di tutte quelle attività che non sono ritenute essenziali, così come annunciato dal presidente Giuseppe Conte ieri sera durante la conferenza stampa, Confindustria Brindisi che, in attesa dell'ufficializzazione del decreto, chiede priorità nella tutela della sicurezza e della salute di tutti, lavoratori e cittadini.

"Mantenere aperte alcune attività essenziali è fondamentale - afferma Patrick Marcucci, presidente di Confindustria Brindisi - non solo per garantire i rifornimenti alla popolazione, ma anche per poter ripartire non appena sarà terminata la situazione di emergenza. A questo proposito, vogliamo sottolineare che, come Confindustria nazionale, ci siamo attivati per avere dei chiarimenti dal governo circa le attività incluse-escluse dalla lista circolata in queste ore."

Tra i punti prioritari richiesti vi è una disposizione di carattere generale, che consenta la prosecuzione di attività non espressamente incluse nella lista e che siano, però, funzionali alla continuità di quelle ritenute essenziali. Poi, un’analoga disposizione che consenta la prosecuzione di quelle attività che non possono essere interrotte per ragioni tecniche (ad esempio, quelle riguardanti gli impianti a ciclo continuo e a rischio incidente), pena altrimenti un pregiudizio alla funzionalità dei relativi impianti produttivi, nonché la continuità di quelle strategiche per la produzione nazionale. Ancora, l’esigenza che la prosecuzione di tali attività possa essere garantita mediante il ricorso a una procedura amministrativa molto semplificata, che faccia leva su un’attestazione del richiedente e su meccanismi di controllo ex post da parte delle Autorità competenti.

Infine, la necessità di far salve tutte quelle attività di natura manutentiva (e le relative produzioni), legate a cicli produttivi e non, finalizzate a mantenere in efficienza macchinari e impianti, in modo da non pregiudicare la capacità degli stessi di poter essere riattivati alla ripresa delle attività; analoga necessità riguarda la prosecuzione delle attività di vigilanza di attività e strutture oggetto del blocco.

"Riteniamo indispensabile l’individuazione delle attività essenziali mediante un’applicazione flessibile dei Codici Ateco - continua Marcucci -  che se ben si addice alle attività commerciali, non si presta invece in modo efficace a definire i confini e le caratteristiche delle attività industriali. Ribadiamo, altresì, l'importanza di garantire alle imprese la reperibilità dei dispositivi di sicurezza Dpi in modo da adempiere correttamente alle misure previste. Un’ulteriore annotazione nel nostro territorio stiamo aiutando molte aziende, associate e non, che stanno ricorrendo alle misure previste dal decreto "cura Italia", Dpcm del 18 Marzo, misure per il supporto finanziario, fiscale e soprattutto per gli ammortizzatori sociali. Nei prossimi giorni avremo una fotografia più chiara delle aziende e del numero di lavoratori che avranno fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria e al fondo di integrazione sociale (Fis).

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