rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità

Fase 2. A caccia di mascherine, articolo indispensabile ma introvabile

Sono oltre 100 le farmacie e circa 30 le parafarmacie nel territorio Brindisino interessate dalla distribuzione dei dispositivi medici

BRINDISI - Se c’è una cosa certa nei prossimi mesi è la mascherina che, indipendentemente, da come sarà gestita la fase 2, tra riaperture, possibili e differenziate, dovremmo indossarla ancora per molto tempo. Secondo uno studio effettuato dal Politecnico di Torino, infatti, si parla di quasi un miliardo di mascherine al mese, del tipo chirurgiche, quindi, presidi medici. Peccato, però, che l’accessorio obbligatorio è, ancora, introvabile, almeno quello a pezzo calmierato di 50 centesimi, Iva esclusa (0,61 centesimi il prezzo finale) soprattutto perché nessuna ditta produttrice è disposta a venderle al prezzo imposto dallo Stato.

Parla il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Brindisi, Antonio Di Noi

“Le Farmacie hanno difficoltà a reperire il presidio medico chirurgico a prezzo statale – spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Brindisi, Antonio Maria Di Noi – perché non si trova e non si trova a quel prezzo per due motivi: il primo perché la produzione endogena ha avuto problemi di certificazione e le aziende non sono più stimolate a produrle a causa del basso prezzo che ne rende antieconomica la produzione e, quindi, è diventata una produzione insufficiente ma la cosa più grave è che tutti i broker internazionali hanno indirizzato la vendita delle mascherine nei Paesi dove non c’era questo prezzo imposto così basso, tipo la Spagna o la Francia, dove il prezzo di vendita era doppio. Questo ha causato, quindi, un cortocircuito in quanto nella fase 2, proprio quando vi è maggiore richiesta, c’è meno disponibilità di prodotto. I fornitori ne sono sprovvisti, ne arrivano poche centinaia, che finiscono in pochissime ore”.

Farmacisti pronti a venire incontro ai cittadini

In questo frangente i farmacisti sarebbero disponibili a distribuirle senza alcun riconoscimento di natura economica se fossero fornite gratuitamente dalla Protezione Civile. Nel territorio Brindisino, infatti, la distribuzione avviene in oltre 100 farmacie e circa 30 parafarmacie. “Rigettiamo le accuse di speculatori sollevate dal commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri o di essere i colpevoli del fatto che non si trovano mascherine nelle farmacie – continua il presidente Di Noi – ma i farmacisti sono stati gli unici professionisti della salute a disposizione del pubblico in tutte le fasi dell’emergenza, con grande sacrificio e spirito di servizio. In Italia ne sono morti tanti. Essere additati come speculatori fa male perché non è assolutamente vero. Siamo stati oggetto di grandi controlli da parte dei carabinieri dei Nas e della guardia di finanza, anche tre, quattro volte nel giro di un mese, ma i farmacisti si sono comportati bene e fanno male quelle ingiustificate accuse per una categoria che si è spesa tantissimo. Come ordine professionale che ha la finalità di tutelare la salute delle persone, siamo e saremo sempre al fianco delle istituzioni nel vigilare la correttezza dei comportamenti e che il ricarico applicato sia adeguato”.  


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fase 2. A caccia di mascherine, articolo indispensabile ma introvabile

BrindisiReport è in caricamento