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È tempo di crescere: dall’asilo alle start-up, Brindisi investe sui suoi cittadini più giovani

Iniziative e proposte per incrementare le possibilità di formazione e lavoro sul territorio pugliese

Parola d’ordine: ripartenza. Quante volte abbiamo sentito queste parole negli ultimi mesi e quante volte ci siamo chiesti come fare, effettivamente, a ripartire e a far girare ancora l’economia in Italia. Ebbene, a parole, la soluzione sembra semplice: bisogna puntare sui giovani, sulla formazione e sul lavoro, perché questi sono i reali volani per lo sviluppo di una società.

Nei fatti, però, la cosa si complica. Per realizzare un valido sistema che incentivi le fasce più giovani della popolazione a contribuire allo sviluppo e alla crescita del territorio, bisogna mettere in campo misure concrete, investimenti e iniziative efficaci. Più facile a dirsi che a farsi, insomma. Eppure, qualche caso esemplare c’è e merita di essere raccontato. 

Giovani pugliesi crescono: incentivi alla formazione per tutte le fasce d’età

La città di Brindisi ha deciso di puntare e investire sui suoi cittadini più giovani: a partire dai più piccoli, quelli che frequentano ancora le Sezioni Primavera delle scuole d’infanzia, fino ad arrivare a già più grandi, ma sempre giovani, imprenditori con tante idee innovative per la testa ma, ahimè, con pochi mezzi in tasca per realizzarle. La città ha aderito alle politiche proposte dalla Regione Puglia in tema di formazione e lavoro decidendo di sostenere i suoi giovani con iniziative mirate, motivanti, premianti e professionalizzanti. A ognuno il suo, insomma, senza lasciare indietro nessuno.

Si parte, come detto, dalle scuole d’infanzia, per la precisione dalle Sezioni Primavera, cioè quelle classi intermedie tra nido e scuola materna dedicate ai bambini tra i 24 e 36 mesi d’età. Lo stanziamento a sostegno della gestione di questa delicata fascia di popolazione ha superato i 3 milioni di euro e ha portato all’attuazione di un Sistema integrato di educazione e di istruzione valido per tutta la regione. Da qui, infatti, dai più piccoli, parte la formazione di ogni giovane brindisino.

Salendo di età, un grosso problema di Brindisi e della Puglia era legato all’abbandono formativo, un fenomeno evidentemente da combattere, tanto che anche la Commissione Europea lo ha definito uno dei più rilevanti fattori del rallentamento dello sviluppo degli Stati Membri. Anche in questo caso, la Regione ha investito e Brindisi l’ha seguita a ruota, nell’ottica di valorizzare anche i cosiddetti neet, termine usato per indicare i giovani che non studiano e non lavorano. Si è agito, a tal riguardo, sui due fronti della formazione e dell’inserimento lavorativo.

Per loro è stata strutturata, infatti, un’offerta formativa d’istruzione e formazione professionale che consentirà di ottenere una qualifica o un diploma professionale immediatamente spendibile in azienda, sia in Italia che in Europa. Sono percorsi destinati a ragazzi fino ai 24 anni di età, corsi di orientamento, formazione e tirocini in diversi settori altamente specialistici: agricoltura, commercio, spettacoli e audiovisivo, turistico-sportivo, promozione e accoglienza, logistica, estetica, ristorazione, artigianato, edile, elettrico, grafico, informatico e digitale. In totale sono ben 29 le figure professionali individuate per i percorsi formativi finanziati. Insomma, c’è n’è per tutti i gusti, così che ognuno può seguire le proprie inclinazioni e aspirazioni.

Post-laurea: master e imprenditoria giovanile per lo sviluppo del territorio pugliese

D’altro canto, la Regione Puglia si è preoccupata anche di non lasciar scappare i suoi neolaureati, future promesse nello sviluppo del territorio brindisino e pugliese. A tal proposito, ha realizzato due iniziative parallele: da un lato, ha istituito un premio per tutti coloro che si sono laureati durante il lockdown in modalità telematica e che non hanno potuto godere del momento forse più significativo del loro percorso formativo: la cerimonia di proclamazione di laurea. Un riconoscimento simbolico, quindi, per rendere loro omaggio in quanto rappresentano motivo d’orgoglio per tutta la comunità. Dall’altro, la Regione ha attivato uno sportello per l’assegnazione di finanziamenti destinati alle iscrizioni a master post-laurea in Italia e all’estero. È il cosiddetto “Pass laureati”, uno strumento che permette di garantire il diritto a una formazione di alto livello per tutti i giovani neolaureati brindisini e pugliesi e a formare le future eccellenze del territorio.

Eccellenze umane, che un giorno diventeranno giovani imprenditori, con idee innovative e start-up da avviare. Per tutti coloro che già lo sono, però, è stata introdotta l’iniziativa PIN, che permette ai giovani residenti pugliesi, con un progetto imprenditoriale nel cassetto negli ambiti dell’innovazione culturale, tecnologica e sociale, di ottenere un finanziamento a fondo perduto tra i 10.000 € e i 30.000 €. A questo si aggiunge un set di servizi di accompagnamento e rafforzamento delle competenze per un valore che può raggiungere ulteriori 10.000 € in prestazioni professionali specialistiche, workshop tecnici, affiancamento imprenditoriale senior e visite aziendali.

Insomma, la strada per la ripartenza, in Puglia e nelle sue città, passerà inevitabilmente dai giovani, grandi e piccoli, studenti e lavoratori. A loro e al loro forte desiderio di crescere e far crescere il territorio pugliese saranno affidate le chiavi del futuro.

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