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Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e della società

Partecipato l'incontro "Donne libere di essere libere" organizzato dalla segreteria della Cgil Brindisi per le politiche di genere

BRINDISI - "Le donne oggi sono veramente libere? La risposta è sicuramente no. Perché “libertà” è avere la possibilità di scegliere. Questo, purtroppo, è ancora un diritto negato in troppi settori ed in molte parti del mondo". Così  Filomena Schiena, segretaria Cgil Brindisi con delega alle politiche di genere, ha introdotto il partecipato convegno dal titolo "Donne libere di essere libere", incentrato sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro e la difficoltà di esercitare ruoli di rappresentanza, svoltosi ieri nell'atrio esterno alla sede provinciale della Cgil.

"Nel lavoro la donna – ha sottolineato Filomena Schiena - è un soggetto fortemente discriminato e sfruttato, nonostante le tante battaglie civili e sindacali che hanno portato alla conquista di diritti. Tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa, retribuzioni più basse anche del 30 per cento rispetto all’uomo anche a parità di mansioni. Nella sfera familiare tutto il lavoro di cura ricade ancora quasi esclusivamente sulle donne. Libertà significa indossare un vestito più corto e non essere additata come una dai 'facili costumi'. Libertà significa non provare angoscia quando si torna la sera tardi a casa. Significa non avere paura a dire 'no' ad uno sconosciuto o al proprio uomo quando le attenzioni ricevute non sono desiderate. Significa non vivere nella paura di essere ammazzata quando si decide di troncare una relazione. Possiamo dire di aver avuto delle 'concessioni', ma non la totale libertà".

Nel suo intervento, Maria Elisabetta Caputo, consigliera di parità della Provincia di Brindisi – si è soffermata sulla difficoltà che le lavoratrici incontrano nel conciliare i tempi di lavoro con i tempi di cura partendo dall'assunto generalmente diffuso, secondo cui "le donne dovrebbero lavorare come se non avessero figli e crescere i figli come se non lavorassero". "Assunto – ha ribadito Caputo - che si è sviluppato in un contesto 'malato' che baratta la professionalità con una ipotetica assoluta disponibilità e che manifesta il perdurare di un'organizzazione del lavoro rigida, ancora incapace di evolversi. Naturalmente, con le dovute eccezioni".

Di "sotto rappresentanza femminile", non solo in politica, ma anche in posizione lavorative generalmente considerate prerogative maschili e nel campo della scienza, ha parlato Francesca Bellè, segretaria Gd della provincia di Brindisi. "La colpa di ciò – ha rimarcato Bellé - viene addebitata al pregiudizio, che vede la donna più consona a ricoprire ruoli di accudimento ( basta vedere le condizioni in cui le donne hanno dovuto fronteggiare contemporaneamente lo smartworking e la Dad)". L'intervento si è concluso con un invito a non smettere mai di affrontare la tematica del gender gap "perché, sebbene ad oggi le donne godono di più diritti, ancora l'obiettivo di una vera parità non è stato raggiunto".

Di stereotipi, condizionamenti, disuguaglianze che rappresentano ancora limiti per raggiungere l’uguaglianza sostanziale declinata all’articolo 3 della Costituzione ha parlato nelle sue conclusioni  Filomena Principale, segretaria Cgil Puglia con delega alle politiche di genere. "Sensibilizzare e praticare l’uguaglianza di genere – ha detto -, vuol dire riconoscere e garantire diritti che, altrimenti non vengono esercitati,  ledendo in questo modo la libertà delle donne: quella di emanciparsi, di essere autonome, di scegliere e decidere. Per questo serve come sindacato l'impegno a formare i gruppi dirigenti nell'intervenire nei luoghi di lavoro non solo con informazione ma anche con iniziative in modo da aprire anche delle vertenzialità con i datori di lavoro, per mettere in atto migliori condizioni affinché questi pregiudizi e questi stereotipi possano essere eliminati e si possano determinare reali condizioni per le donne di esplicare al meglio le proprie caratteristiche individuali".

Al convegno, moderato da Claudia Cleopazzo, responsabile politiche di genere Fp Cgil Brindisi, hanno preso parte, tra gli altri, Rosa Maffei, segretaria generale Fisac Cgil Brindisi; Stella Coi, responsabile coordinamento donne Spi Cgil Brindisi, Federica Bruno Stamerra, presidente comitato direttivo Fiom Cgil Brindisi, Claudia Nigro, segretaria Filcams Cgil Brindisi, Maria Giuseppina De Simone, segretaria Flai Cgil Brindisi, Roberta Altomare, segretaria Nidil Cgil Brindisi, Norma De Francesco, presidente Proteo Fare Sapere Flc Cgil Brindisi; Anna Maria Greco, delegata Fp Cgil Brindisi, Maria Vincenza Ciraci, direttrice Inca Cgil Brindisi, Marilina Nocco, responsabile provinciale Uvl Cgil Brindisi, Concetta Somma, responsabile provinciale Federconsumatori e Adriana Policicchio, responsabile Auser Brindisi .  A portare i saluti e consegnare riconoscimenti è stato Antonio Macchia, segretario generale Cgil Brindisi.
 

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