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Fondazione di comunità, don Mimmo Roma: "Proviamo a camminare insieme"

Intervista al promotore dell’importante progetto che sarà presentato giovedì 8 ottobre all'hotel Nettuno

BRINDISI - Si terrà giovedì 8 ottobre, presso l’hotel Nettuno di Brindisi, alle ore 18, un incontro nel corso del quale saranno illustrati i dettagli del progetto della prima fondazione di comunità di Brindisi. Si tratta di enti non profit con personalità giuridica, privata e autonoma che nascono e si sviluppano anche su iniziativa di soggetti istituzionali, economici e del terzo settore di uno specifico territorio. Il loro scopo è migliorare la qualità della vita della comunità in cui sorgono. Promotore dell’importante progetto è don Mimmo Roma, delegato arcivescovile per la pastorale sociale e parroco della basilica cattedrale. Per sapere qualcosa in più del progetto della fondazione di comunità, BrindisiReport.it, questa mattina, ha incontrato e posto qualche domanda a don Mimmo Roma.

Come nasce l’idea di una fondazione di comunità?

“Personalmente l’abbiamo studiata in diverse formazioni che abbiamo fatto come conferenza episcopale italiana, quindi è con loro che io ho conosciuto questa esperienza importante raccontandoci la bellezza che, in qualche maniera, provoca, se così possiamo dire, all’interno delle comunità. Ed è proprio una provocazione a camminare insieme. Questo è ciò che segna la differenza. Io l’ho conosciuta così, a livello concettuale, poi abbiamo cercato di conoscere meglio con la fondazione del novarese che è la prima in Italia, sia come nascita ma anche come forza, come attenzione al territorio, la fondazione di Messina, quella di Salerno. Quindi realtà concrete che hanno dato parecchio al territorio. Da qui nasce l’idea che diventa una proposta. Ogni territorio è a sé, non è una cosa standard. Quindi in base alle esigenze del territorio poi si vedrà il da farsi”.

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In che modo potrà migliorare la vita della comunità brindisina?

“Sono tanti gli aspetti. Primo fra tutti è il cammino insieme di istituzioni, ordini professionali, associazioni di categoria. Tante, tante, persone che camminano insieme. In un territorio un po’ frammentato come è il nostro, sicuramente questo diventa un obiettivo percorribile. L’altra possibilità che noi abbiamo è la capacità di progettazione, di programmazione, a medio e lungo termine. Noi siamo molto abituati a rispondere a delle esigenze del qui e ora, come è giusto che sia, però a volte possiamo mancare di quella progettualità che ti da la possibilità di capire cosa vogliamo fare, come vogliamo sviluppare il nostro territorio, seppur con la fondazione di comunità, perché comunque quelle sono le risorse, ma sicuramente puoi determinare un percorso. Il terzo punto è che quelle risorse si riverberano all’interno di una determinata comunità. Quindi con la possibilità che i giovani possano creare nuove imprese, ma non solo giovani, anche adulti, l’attenzione allo sviluppo sostenibile, che è tanto caro a tutti quanti ormai, non solo alle indicazioni della chiesa tramite il Papa e i vescovi, ma è importante un po’ per tutti.  Quindi, diciamo, ci sono tante opportunità positive. È chiaro che bisogna essere sempre attenti perché si tratta di una fondazione, si tratta di capitali economici, però noi siamo tranquilli perché sin da subito, già dalla presentazione, le persone che abbiamo invitato ad esserci e coloro che vogliono venire, sono bella gente. E questo è importante perché nel nostro territorio c’è tanta bella gente. E poi abbiamo avuto anche l’appoggio da parte di istituzioni come il procuratore, ma anche il questore ci sarà, i comandanti provinciali dei carabinieri  e della guardia di finanza. Tutte queste istituzioni che sono a presidio anche della legalità seppur noi vogliamo proprio cercare di portare la giustizia, che è ben di più della legalità. Però, perlomeno abbiamo un presidio che è con noi si dall’inizio e che garantisce una modalità serena, trasparente di conduzione”.

All’incontro di giovedì 8 ottobre prenderanno parte don Bruno Bignami, direttore dell’ufficio problemi sociali e lavoro Cei, Davide Maggi, docente di economia dell’università Piemonte orientale e vice presidente della fondazione comunità novarese onlus, e Andrea Pastore, responsabile delle attività istituzionali fondazione di comunità salernitana.

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