rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità

NurSid: "La Asl dimentica e non valorizza decine di lavoratori"

Nota a firma di Carmelo Villani, segretario territoriale NurSid, il sindacato delle professioni infermieristiche, sulla progressione economica orizzontale

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Carmelo Villani, segretario territoriale NurSid, il sindacato delle professioni infermieristiche, sulla progressione economica orizzontale e sulla discriminazione dei lavoratori da parte della Asl di Brindisi.

Decine di lavoratori che da anni prestano la propria opera presso la Asl di Brindisi, inizialmente a tempo determinato ed ora a tempo indeterminato, sono esclusi dalla progressione economica orizzontale. Questo è quanto stabilito dal tavolo tecnico costituito dalla parte datoriale e dalle organizzazioni sindacali firmatarie di contratto Cgil Cisl, UIl, Fials e Fsi. La organizzazione sindacale Nursind, esclusa dal tavolo in quanto non firmataria di Ccnl, ha dovuto, per questo motivo, ricordare che lo stesso contratto collettivo da loro sottoscritto, stabilisce all’articolo 58, confermando sul punto il contenuto della norma contrattuale previgente (articolo 31 Ccnl 20/06/2001), che “al personale assunto a tempo determinato si applica il trattamento economico e normativo previsto dalla contrattazione collettiva vigente per il personale assunto a tempo indeterminato, compatibilmente con la natura del contratto a termine”.

Lo stesso articolo stabilisce altresì che” in caso di assunzione a tempo indeterminato, i periodi di lavoro con contratto a tempo determinato già prestati dal dipendente presso la medesima azienda o ente, con mansioni del medesimo profilo e categoria di inquadramento, concorrono a determinare l’anzianità lavorativa eventualmente richiesta per l’applicazione di determinati istituti contrattuali.” A ciò aggiungasi che ancor prima della disposizione contrattuale testé citata la clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato (recepito dalla direttiva comunitaria 1999/70), introduceva il principio di non discriminazione tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori a tempo determinato, così disponendo al comma 1 “per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato, a meno che non sussistano ragioni oggettive”, così aggiungendo al comma 4 :” i criteri del periodo di anzianità di servizio relativi a particolari condizioni di lavoro dovranno essere gli stessi sia per i lavoratori a tempo determinato sia per quelli a tempo indeterminato eccetto quando criteri diversi in materia di periodo di anzianità siano giustificati da motivazioni oggettive”.

Si rilevi ancora che la Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 17372 del 13 luglio 2017 negava l’estensione del trattamento retributivo della Peo soltanto per quei casi in cui ricorresse la mancanza di una effettiva continuità del rapporto di lavoro (trattandosi nella fattispecie di prestazioni a termine non continuative). Ne consegue quindi che è assolutamente illegittima l’esclusione in tali casi del lavoratore a tempo determinato che abbia prestato servizio per anni senza soluzione di continuità, dovendo quanto meno riconoscersi allo stesso il risarcimento dei danni da perdita di chance. Più recentemente si è pronunciata in tal senso il tribunale di Torino con la sentenza numero 429 del 12 marzo 2019, che richiama appunto la clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro, recepito con direttiva 1999/70/Ce. Ciò considerato, se non si provvederà a sanare la palese “dimenticanza”, coloro i quali abbiano avuto un rapporto di lavoro a tempo determinato, consistente nel rinnovo, senza soluzione di continuità, di più contratti a tempo determinato possono senz’altro agire per il riconoscimento del relativo trattamento economico.

Carmelo Villani, segretario territoriale NurSid

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

NurSid: "La Asl dimentica e non valorizza decine di lavoratori"

BrindisiReport è in caricamento