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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Parco di Punta del Serrone e Punta Penne, emergenza rifiuti

La situazione lungo la costa brindisina e nei dintorni torna a precipitare: scoperte altre discariche a cielo aperto. L’immondizia accumulata viene data alle fiamme e sui resti abbandonati altri sacchi di spazzatura

BRINDISI- Chissà cosa pensano i passeggeri a bordo degli aerei che atterrano e decollano dall’aeroporto del Salento quando dall’oblò vedono la pista allontanarsi: la vecchia strada per Punta Penne che lo costeggia è divenuta da un po’ di tempo punto di discarica degli incivili piromani.

Sarebbero delle vere e proprie colline di rifiuti se qualcuno ogni settimana non appiccasse il fuoco ai sacchi di immondizia e ai vari scarti e materiali di risulta che vengono abbandonati ogni giorno. Alcuni operatori aeroportuali riferiscono che la situazione va avanti da anni,  e che puntualmente vengono effettuate segnalazioni di incendi.

Strada per il mare: fino ad Apani discariche a cielo aperto

La vecchia strada per Punta Penne che, nei giorni di scirocco, permette di ammirare un Adriatico cristallino e calmo, in realtà è diventata la strada delle discariche a cielo aperto in cui in pochi giorni viene depositata la spazzatura di mesi.

Proprio una strada frequentata dai brindisini che portano a spasso gli amici a quattro zampe o che fanno jogging. Gli stessi cittadini che anche più volte hanno segnalato la condizione di degrado della zona, e il rischio ambientale che persiste quando qualcuno appicca il fuoco alle montagne di rifiuti spargendo nell’aria un odore nauseabondo e pericoloso per la salute di tutti.

Più avanti l’inciviltà è superiore perché a ridosso del mare, nel parco di Punta del Serrone, all’ombra delle tamerici, sono nascosti immensi sacchi di immondizia, divani, poltrone, assi da stiro e gomma. Tanta immondizia, incastonata nella sabbia, arrotolata tra i rami come se la natura fosse un tutt’uno con la sporcizia dell’uomo. La situazione è emergenziale anche perché i sacchetti della spazzatura giacciono a terra per giorni (prima di essere bruciati) tra ratti e gabbiani.

Forse è arrivato il momento di installare le fototrappole in alcuni punti nevralgici della costa e potenziare i controlli delle autorità nel parco di Punta del Serrone, come già da un po’ di tempo avviene in città: l’azione di contrasto al fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti della polizia municipale sta comportando l’inflizione a iosa di multe e contravvenzioni agli sporcaccioni.

Insomma, non è che il disastro ambientale tanto urlato dalla giovane svedese Greta Thunberg non ci appartiene: oltre alla associazioni e ai gruppi di volontari ambientalisti che combattono  attivamente in città e provincia, dovremmo tutti promuovere comportamenti sostenibili e utili per migliorare la qualità della nostra vita e per chi verrà dopo di noi.

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