Pneumatici fuori uso, videoconferenza tra prefettura e Confartigianato
Piscopiello: "Inefficiente il sistema di ritiro che sta arrecando danni economici agli operatori in regola e paralizzando gli stessi gommisti"
BRINDISI - Si è tenuto oggi (11 settembre 2020) in videoconferenza con la prefettura di Brindisi l’incontro promosso dalla Confartigianato sul grave problema degli pneumatici fuori uso (Pfu) che vengono ritirati con lunghi ritardi presso le officine di tutti i Comuni della provincia Brindisina. “Affrontiamo il problema dei Pfu per le officine che riparano e sostituiscono gomme di auto, moto, autobus, camion, trattori, carrelli elevatori, ed ogni altro mezzo per il trasporto, dal novembre 2019 - spiega Rino Piscopiello, direttore di Confartigianato Brindisi - le segnalazioni sui mancati ritiri oggi diventano vere e proprie denunce da parte dei gommisti, per questo motivo Confartigianato se ne è fatta carico ed ha chiesto un intervento urgente alla massima autorità del governo, la prefettura di Brindisi."
I Pfu, infatti, rappresentano da sempre un rischio ambientale notevole. Già nel 2016 per far luce sul fenomeno che incide sul mercato degli pneumatici nuovi ed usati le associazioni di categoria e quelle ambientaliste tra le quali Legambiente e tre dei principali consorzi attivi in Italia nella raccolta dei Pfu (Ecopneus, Ecotyre, Greentire), hanno dato vita all’osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e Pfu in Italia prefissandosi due obiettivi: sostenere e tutelare le aziende sane e gli operatori onesti dalle pratiche illegali e proteggere gli ecosistemi dagli smaltimenti illeciti.
Nicola Lusito, presidente provinciale dei gommisti
“Ritengo grave il disinteresse delle istituzioni, in particolare dei Comuni che più volte sollecitati, non rispondono con la dovuta attenzione quando il problema riguarda la sicurezza pubblica e la salute dei cittadini - commenta preoccupato Nicola Lusito, presidente provinciale dei gommisti - prevenire disastri ambientali per incendi che possono essere anche di natura dolosa come quello della Taf pneumatici del marzo 2011 è un dovere di ogni sindaco, assessore all’ambiente o dirigente di qualsiasi pubblica amministrazione che ha competenze in materia di rifiuti, non secondario deve essere il fatto che alcune aziende con una media di 5 dipendenti rischiano di chiudere.”
Le richieste di Confartigianato
Oltre a rappresentare al governo la necessità di correggere il tiro rapidamente con gli opportuni provvedimenti che riparametrino le quote dei ritiri - si legge nella nota - abbiamo aggiunto due ulteriori richieste per la prefettura, ovvero, quello di vigilare sull’operato dei consorzi di recupero dei Pfu e valutare con i sindaci l’interesse ad aprire centri di raccolta temporanei di Pfu che possano sopperire ai mancati ritiri da parte dei consorzi."