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La Rosa: scuola chiude per poche iscrizioni e burocrazia, ma i genitori non ci stanno

Le cause: il calo del numero degli alunni e l'assenza di un codice meccanografico. Ma le famiglie scrivono una lettera al dirigente scolastico per salvare il plesso "Eglantyne Jebb"

BRINDISI - Già a maggio il plesso scolastico "Eglantyne Jebb" (recentemente intitolato all'attivista britannica fondatrice di Save the Children) del quartiere La Rosa, Brindisi, andava verso la chiusura per il calo di iscrizioni. Adesso c'è la certezza, anche per un altro motivo: l'assenza di un codice meccanografico, un codice identificativo unico proprio di ogni scuola. I genitori degli alunni che frequentano il plesso del quartiere periferico del capoluogo vogliono evitare la chiusura. Hanno scritto una lettera alla dirigente dell'Ufficio scolastico regionale - ufficio IV - Brindisi e alla dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Centro 1, del quale il plesso fa parte.

Durante un incontro con la futura dirigente scolastica dell'Istituto Centro, tenutosi il 22 agosto, i genitori hanno appreso dell'assenza del codice meccanografico. Tale anomalia normativa è stata comunicata dalla dirigente a seguito di risposta dall'Ufficio scolastico territoriale di cui si riporta stralcio: "Non risulta alcun codice meccanografico associato al plesso di scuola primaria al quartiere La Rosa. Per tale ragione non può essere concessa l'autorizzazione alla permanenza degli alunni di scuola primaria in un plesso non costituente punto di erogazione".

I genitori fanno notare che "fino all’anno scolastico 2021/2022, pur in assenza di tale codice, gli alunni di scuola primaria hanno regolarmente frequentato le lezioni e usufruito del servizio mensa e tale situazione è prassi consolidata da oltre dieci anni". Nel precedente anno scolastico le classi attivate sono state una terza e una quarta, pertanto nell'anno scolastico 2022/2023 dovrebbero attivarsi una quarta e una quinta primaria. "Si fa inoltre presente che sono pervenute iscrizioni anche per la classe prima", si legge nella lettera dei genitori.

Le famiglie sono preoccupate: il quartiere del capoluogo adriatico è in una posizione periferica, inoltre i collegamenti pubblici per i genitori sono "inadeguati". Non solo: "La scuola di quartiere è un punto di riferimento importante per le famiglie dei residenti, oltre che presidio di legalità e cittadinanza attiva". Sono preoccupati per le conseguenze sui bambini del cambio di istituto e per il fatto che molte famiglie degli alunni non sono dotate di mezzo proprio per accompagnare i propri figli in scuole di altri quartieri. La richiesta è una: il plesso non deve chiudere.

Adoc: "Itervengano Comune e ufficio scolastico"

Sulla vicenda interiene L'Adoc Brindisi, con una nota a firma del presidente provinciale, Giuseppe Zippo. "Non possiamo continuare a registrare iscrizioni con numeri da record in alcuni comprensivi della città  - afferma Zippo - pur in assenza di spazi e strutture adeguate, e contestualmente accettare supinamente la chiusura di plessi in quartieri periferici a “rischio desertificazione”.

"Il tema del numero delle iscrizioni - prosegue Zippo - non può essere una motivazione né  tantomeno la mancata assegnazione di un codice meccanografico considerato l’esercizio delle attività in questi anni. Respingiamo l’idea di andare incontro alle famiglie attivando un servizio di trasporto alunni non è dato sapere con costi a carico di chi? Non possiamo continuare a registrare iscrizioni con numeri da record in alcuni comprensivi della città, pur in assenza di spazi e strutture adeguate, e contestualmente accettare supinamente la chiusura di plessi in quartieri periferici a r'ischio desertificazione'". 

"Iscrizioni alimentate - conclude Zippo - dall’assenza di servizi adeguati nelle periferie condannando i cittadini residenti sempre più ai margini.  Mentre sono in corso in queste ore interlocuzioni con vari uffici, auspichiamo un diverso provvedimento del dirigente scolastico ed un intervento sia dell’amministrazione comunale sia dell’ufficio scolastico provinciale e regionale". 

Articolo aggiornato alle ore 17.18 (intervento dell'Adoc)
 

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