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“Squilibrio di bilancio per il Comune di Brindisi: correzioni entro fine luglio”

La relazione del dirigente: “Situazione aggravata da debiti ereditati senza copertura”. Rischio scioglimento del Consiglio. L’assessore D’Errico: “Nessun aumento Tari, tagli strutturali e ipotesi residuale di rivedere i servizi a domanda individuale”

BRINDISI – Diagnosi chiara: “A seguito di vari incontri con i dirigenti, appare evidente che il Comune di Brindisi si trovi in ipotesi di squilibrio di bilancio”. Il referto porta la firma del responsabile settore Servizi finanziari, Simone Simeone, alle prese con le (quanto mai) difficili condizioni di salute dell’Amministrazione, determinate da “una gestione di competenza” caratterizzata da “maggiori spese” rispetto alle “entrate correnti”.

La relazione del dirigente

simone simeone-2Il dirigente ha scritto a tutti, dal sindaco Riccardo Rossi, al presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cellie, passando ovviamente dai colleghi a capo delle singole ripartizioni e dagli assessori, con in testa il titolare della delega al Bilancio Cristiano D’Errico, bersagliato anche nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, convocata per l’approvazione di una serie di debiti extra gestione, vale a dire quelli ereditati da precedenti Amministrazioni. Non solo politiche, anche commissariali, stando alle date in cui – sentenze definitive alla mano – sono nati i contenziosi. A conti fatti, lo squilibrio oscilla tra sette e otto milioni di euro, come aveva anticipato lo stesso primo cittadino in occasione della conferenza stampa sul primo anno di lavoro a Palazzo di città.

I debiti fuori bilancio

Nella relazione ha evidenziato come la situazione sia “aggravata dal riconoscimento di debiti fuori bilancio, privi di copertura di spesa”. Le istanze sono pervenute all’ufficio di Ragioneria e sembra che si siano concentrate negli ultimi mesi.

“In ordine ai debiti fuori bilancio – ha scritto – si segnala che l’articolo 188 del Tuel statuisce che gli Enti locali che presentino, nell’ultimo rendiconto deliberato, debiti fuori bilancio, ancorché da riconoscere, nelle more della variazione di bilancio che dispone il riconoscimento e finanziamento, è fatto divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge”.

Le azioni correttive

Quali sono le azioni correttive indicate nella relazione?  Il dirigente ha ripreso quanto previsto nel Tuel: “Ai fini del ripiano del disavanzo possono essere utilizzate per l’anno in corso e per i due successivi, le possibili economie di spesa e tutte le entrate, ad eccezione di quelle provenienti dall’assunzione di prestiti e di quelle con specifico vincolo di destinazione, nonché i proventi derivanti da alienazioni di beni patrimoniali disponibili e da altre entrate in conto capitale”.

“Ove non possa provvedersi con le modalità sopra indicate – si legge ancora – è possibile impiegare la quota libera del risultato di amministrazione”. Per “il ripristino degli equilibri di bilancio  e in deroga” a disposizioni di legge, “l’Ente può modificare le tariffe e le aliquote relative ai tributi di propria competenza entro il 31 luglio 2019”.

Servizi a domanda individuale

Rispetto all’incremento delle tariffe, il dirigente “sottolinea l’importanza di questa ipotesi con particolare riferimento all’incremento delle tariffe a domanda individuale, a quelle della Tari e alla eliminazione della fascia di esenzione prevista per l’addizionale comunale”.

Tari

Quanto alla Tari lo stesso dirigente nella relazione “richiama l’attenzione sulla obbligatorietà di copertura integrale del costo del ciclo dei rifiuti e alla necessaria rimodulazione e approvazione del piano finanziario”. Su questo aspetto è “opportuno che vengano anche meglio formulati alcuni aspetti motivazionali eccepiti come possibili motivi di annullamento dell’atto nei ricorsi presentati al Tar, già agli atti dell’Ente”. Su tale argomento, più volte sono intervenuti i consiglieri di opposizione, secondo i quali il rischio di un aumento delle tariffe a carico dei contribuenti è quanto mai concreto e immediato.

Il trasporto scolastico

cristiano d'errico-7-8Nella relazione sulle condizioni di salute del Comune, Simeone ha anche fatto riferimento al servizio di “trasporto scolastico”: “oltre all’eccesivo costo rispetto agli utenti, si segnala che nell’ambito di un parere la Corte dei Conti del Piemonte il 6 giugno 2019” lo ha definito come “servizio pubblico, ma non potendo essere classificato tra quelli a domanda individuale, non posso allo stesso reputarsi applicabili i conseguenti vincoli normativi e finanziari che caratterizzano i servizi pubblici a domanda individuale”.

“Il quadro normativo, inoltre, non consente l’erogazione gratuita del servizio che deve avere a fondamento una adeguata copertura finanziaria necessariamente riconducibile nei limiti fissati dai parametri del Tuel, alla luce della espressa previsione normativa della corresponsione  della quota di partecipazione  diretta da parte degli utenti, quota che nel rispetto del rapporto di corrispondenza tra costi e ricavi, non può non essere finanziata ad assicurare l’integrale copertura dei costi del servizio”.

Per riportare il bilancio in equilibrio, il dirigente ha comunicato che “è in corso di predisposizione una variazione al bilancio di previsione 2019-2021, motivo per cui non potrà essere espresso parere favorevole per gli atti di impegno che non siano riferiti a spese obbligatorie per legge”.

Il rischio

Da ultimo, “solo per doverosa evidenza”, il responsabile del settore Servizi finanziari, ha ricordato che “la mancata adozione da parte dell’Ente dei provvedimenti di riequilibrio è equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione, con applicazione della procedura di scioglimento del Consiglio comunale”.

L’assessore D’Errico

Esclude qualsiasi ipotesi di aumento delle tariffe per la Tari l’assessore D’Errico: “Stiamo ragionando sulle spese del Comune, seguendo una logica di efficientamento dei servizi”, dice. “L’obiettivo è intervenire con tagli che non siano temporanei, ma strutturali e definitivi e quindi, in quanto tali, che siano il risultano di scelte politiche ponderate”.

“Escludo aumenti della Tari”, sottolinea. “Quanto alle variazioni relative ai servizi a domanda individuale, questa – per me – resta una ipotesi di lavoro residualissima”.

Ma la coperta delle entrate è quella. Decisamente troppo corta per coprire tutte le spese. Una prima risposta, ad ogni modo, dovrà necessariamente arrivare entro fine mese e dovrà essere presentare ai consiglieri. Dai banchi delle opposizioni sono già pronti a fare fuoco.

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